FoodClub | Logo Esdra

Frank Merenda: "SIETE POVERI". l marketing e la questione prezzi: ilProblema di essere italiani

Il marketing e i prezzi in Italia, il metodo Merenda

Frank Merenda: "SIETE POVERI". l marketing e la questione prezzi: ilProblema di essere italiani

Frank Merenda con il suo Metodo Merenda, con un post nel suo gruppo, ci spiega perché l'Italia e gli Italiani non saranno mai davvero ricchi.

Da qualche giorno dopo essere partiti dalla pizza a 65€ di Briatore, stiamo discutendo della questione pricing in Italia e spero di avervi dato già una serie di spunti e dritte interessanti.

Ora invece voglio concentrarmi sull'aspetto più duro da digerire del perché la maggior parte di voi non è in grado di interiorizzare ma nemmeno di capire a livello concettuale a volte l'assoluta importanza di lavorare con una marginalità corretta servendo un target di clienti altospendenti.

Vado subito al punto: il problema è che voi in primis siete poveri.

Povero è questa parola bruttissima che per un italiano catto-comunista suona quasi come un dispregiativo o un'offesa ma non lo è.

Siete poveri ma soprattutto avete una mentalità da povero e ragionate come i poveri.

Quindi nel vostro mondo non può esistere un livello premium price di molte cose, semplicemente perché voi per primi non lo concepite.

Rimanendo agli esempi classici che abbiamo fatto e rifatto in questi giorni... voi siete i primi che rompereste il cazzo (e lo fate facendo pure foto agli scontrini da mostrare sui social agli amici) dove se vi fanno pagare un caffè più di 1€ massimo ora 1,20€ urlate al "FURTOH!" e se la margherita costa più di cingue eure sono tutti dei ladri.

Voi siete i primi che non usufruite e non usufruireste di servizi top, quindi non siete minimamente in grado nemmeno di pensarli per la vostra attività.

Questo accade perché siete poveri, siete stati abituati a ragionare da poveri, cresciuti con genitori con mentalità da poveri e in contesti sociali dove i vostri amici e conoscenti sono poveri.

La vostra forma mentis è la trappola più importante quando si parla di pricing.

Frank Merenda: "SIETE POVERI". l marketing e la questione prezzi: ilProblema di essere italiani

La poraccitudine mentale è quella che vi impedisce di capire come ragiona un ricco o semplicemente un altospendente.

Quindi non avete le competenze minime per capire come dovete confezionare un prodotto o un servizio affinché un "ricco" sia disposto a pagarvelo a multipli del prezzo base.

Non è - e lo dico contro i miei interessi - il problema di fare corsi per "vendere ai ricchi". È proprio che il vostro cervello non funziona in quella direzione.

Quando cerca i file "Come ragiona un ricco quando compra le cose", trova dei file di testo completamente vuoti.

Il problema però non è solo legato al fatto di essere poveri e quindi in quanto poveri non riuscire a creare attività "per ricchi".

Purtroppo, anche se foste cresciuti in un contesto famigliare benestante avete un altro problema: siete italiani.

Gli italiani devo confessare dopo aver vissuto in 4 continenti che sono un unicum molto particolare di come NON si faccia business, per una sorta di provincialismo che altrove non esiste.

Che siano Paesi più ricchi o anche molto più poveri dell'Italia stessa.

Permettetemi di dimostrarvi quello che dico con esempi facili.

Gli italiani hanno alcune categorie di prodotti o servizi dove più o meno facilmente accettano la divisione in classi sociali della società.

Nessuno fa fatica a capire e ad accettare che in aereo c'è l'Economy, la Business , la First oppure che si possa volare col Jet privato.

E si capisce facilmente che le classi sociali "Non si mischiano". Uno che ha i soldi per volare in First non lo vedrai mai in Economy e viceversa.

Non c'è democrazia. Poveri con poveri e ricchi con ricchi. Stop.

Se prendiamo le auto, il concetto è comunque valido.

La gente accetta e capisce che c'è la Skoda, poi la VW, poi l'Audi, poi la Porsche, poi la Lambo e la Bentley per dire.

E capisce perfettamente che i poveri stanno nei concessionari dei poveri (Skoda) e i ricchi stanno nei concessionari della Lamborghini e non si incontrano mai.

Vale la stessa cosa nella moda. C'è chi si veste al mercato, chi alla Coop e chi entra solo nelle boutique di Hermès. E queste persone non si incontrano MAI.

Ma questi e pochi altri casi in Italia sono l'eccezione e non la norma di quello che accade nel resto del mondo e vado a spiegarmi.

Nel resto del mondo, sia in paesi più ricchi come gli USA o anche in Paesi più poveri (Africa, Sud-America, est-asiatico) in qualunque momento della vita le classi sociali non si incontrano MAI.

A differenza di quello che accade in Italia dove invece per carenza di offerta c'è una promiscuità enorme.

Se parliamo della ristorazione o dei bar ad esempio per stare sui nostri esempi classici... in Italia si pensa che ci siano sì locali cari ... ma solo per via del posizionamento centrale in città d'arte.

Ad esempio si sa senza problemi che un caffè in Piazza San Marco costa un botto. Ma è una eccezione.

Se esci dal locale figo in centro sparato a Milano o a Roma in Italia non è la norma trovare il posto specifico per ricchi.

Cosa c'è in Italia come luogo dove "i poveri non possono entrare" a causa dei prezzi?

Porto Cervo? Forte dei Marmi? Costiera Amalfitana? Qualche altra autorevole eccezione? Certamente ma finisce lì.

Cioè sono posti geograficamente identificabili nel quale sai che se vai ti fai "spennare". Ok.

L'altra eccezione italiana sono gli "stellati". Cioè tu sai che se vai in uno stellato "si spende". Altrimenti no in media.

Quindi riassumendo tu sai che in Italia spendi SOLO se vai appositamente in zone specifiche di alcune città d'arte... solo se vai a Porto Cervo o Forte dei Marmi o Amalfi o se ti infili a forza in uno stellato.

Frank Merenda: "SIETE POVERI". l marketing e la questione prezzi: ilProblema di essere italiani

Ci siamo fino a qui?

Bene.

E cosa cambia con il resto del mondo quindi? Beh cambia TUTTO.

Nel resto del mondo accade una cosa molto semplice... che qualunque luogo, qualunque città anche piccola ha i suoi locali che targetizzano le persone per ceto sociale.

Ma se non siete mai usciti veramente dal paesiello, voi certe cose non le sapete. Perché siete dei provincialotti che del mondo non conoscono nulla.

Cioè in qualunque città ci sono i locali "per ricchi", dove i poveri non entrano perché il caffè costa 3$ e non 80 centesimi.

In ogni città ci sono i ristoranti dove i poveri non entrano perché ANCHE SENZA VINO e senza essere minimamente stellati, i costi sono proibitivi per le persone "normali".

In Italia NON è così.

In Italia i locali e i servizi per ricchi non ci sono se non come detto in zone molto circoscritte e specifiche.

Le pizzerie migliori in Italia? Dei buchi sperduti nella provincia Casertana dove la pizza ha comunque un prezzo popolare, che tu sia ricco o povero devi fare due ore di coda e non c'è servizio "speciale" a prescindere da quanto tu sia disposto a pagare. BINGO.

Il bar? Ovunque il caffè deve costare 1€.

L'Italiano accetta che c'è il tipo con la Panda e il tipo che ha la Mercedes.

Ma non accetta psicologicamente che il signore con la Mercedes, o l'Audi, o la BMW... o la Ferrari, o la Lambo ecc... vogliano un locale top con il caffè degustazione miscela top a 3€ per non stare in mezzo ai clienti del concessionario Fiat, Skoda ecc...

Ecco nel resto del mondo invece è così.

Anche nel paesiello da 10.000 anime... c'è sempre il locale che targetizza il 20% della popolazione altospendente.

Troverai sempre il bar o il locale dedicato a quelle 2000 anime che vogliono l'esperienza esclusiva. Sempre.

In USA ricchi e poveri non si mischiano mai.

Si incrociano solo da Starbucks dove i poveri per darsi un tono ogni tanto entrano quando hanno risparmiato qualche soldino.

In Brasile i ricchi e i poveri non si incontrano MAI nello stesso bar. In tutto il Sud America è così e più le disparità sociali sono ampie, più questo è vero.

Nel sud est asiatico idem. I ricchi hanno i loro locali, i poveri mangiano le cavallette e i ragni fritti nella merda al chioschetto per strada.

Ecco, in Italia le cose cambieranno quando comincerete a porvi le domande giuste tipo:

"Ma anche in sto paesiello di merda di 30.000 anime... il 3-4% dei super ricchi del posto e comunque il 20% del totale che stanno bene.... NDO CAZZO VANNO A FARE COLAZIONE?"

E vedrete che la risposta è sempre la stessa:

• o stanno a casa perché nei localacci popolari non ci vogliono andare

• o vanno nel bar di famiglia perché sono i ricchi del paese e hanno le attività loro

• o vanno nel bar dell'amico di infanzia perché ci trovano gli amici loro di quando erano ragazzi per dire due cazzate e hanno il loro tavolino sempre riservato

STOP.

È allucinante come non riusciate a capire che come c'è il signore con la Panda e quello con la Mercedes, quello con la Mercedes nel locale con pizza prezz cingue eure e con quel target di clientela non ci vuole entrare.

È allucinante come non riusciate a capire che chi spende 3000€ per una borsa non ha nessun problema a spendere 2€ per un caffè buono in un bell'ambiente pulito e profumato con servizio top, invece che 1€ con vecchio che gli scatarra accanto.

Allora la mia proposta è questa per aiutarvi a "guarire":

Iniziate a togliervi dal cazzo dall'Italia che è un posto per sfigatoni mondiali in termini di servizi e investite il vostro denaro girando il mondo.

Spendete soldi per pagarvi non il Mercedess a rate che fino a lì ho capito che ci siete arrivati. No.

Spendete soldi per pagarvi esperienze top in locali top.

Viaggiate e entrate solo nei posti dove il caffè costa 4-5$ e cercate di capire come mai è così, che gente frequenta quei posti, com'è il servizio ecc..

Andate nei ristoranti top, ma non negli stellati sfigati italiani a mangiare la "spuma di albicocca smolecolata e destrutturata".

Andate nei ristoranti top ovunque, non stellati, a "magnare pe magnà" e a vedere come cazzo fanno a farsi pagare una capricciosa 30€ e una bistecca 100€.

Investite in esperienze luxury che in Italia non trovate se non a determinate condizioni troppo rare. Non è che devo andare solo al Twiga di Briatore per farmi "spennare" altrimenti trovo solo posti proletari.

E capirete che OVUNQUE, anche in Italia... per qualunque tipo di attività c'è l'esperienza

• Economy,

• Business,

• First o

• "Private".

Capirete che le classi sociali esistono e che soprattutto c'è un 10-20% della popolazione pronta a popolare i vostri locali se li create.

Che c'è un 10-20% della popolazione che aspetta solo che voi apriate per poter avere quel livello di esperienza e di servizio che nessuno gli offre.

L'Italia è quel Paese assurdo che sembra dire "Questo non è un Paese per ricchi".

Ma i ricchi ci sono. Sicuramente tantissimi altospendenti.

Dovete solo convincervi che la divisione in classi, target e segmenti sociali vale anche nel vostro settore.

Che caffè a 80 centesimi e margherita a 5€ sono la Ryanair. Ma c'è spazio per prezzi ed esperienze VIP a vari livelli sopra quello.

Ma finché vivrete con la mentalità da poveri provinciali italiani che si ostinano a RIFIUTARE che esistono opportunità dietro alla divisione netta in classi sociali, sarete sempre il Ryanair del vostro settore.

E verrete sempre schiacciati da quello che fa qualche centesimo in meno di voi, appena vi apre di fronte.

Andateve. Girate il mondo. Spendete per le esperienze top.

Via dall'Italia che vi riconglionisce! VIA! SCAPPATE APPENA POTETE PER UN BREAK!

Frank Merenda: "SIETE POVERI". l marketing e la questione prezzi: ilProblema di essere italiani

Fatevi il lavaggio del cervello da quella monnezza catto-comunista italiana, poi tornate e smettetela di fare gli abominevoli casertani delle nevi con la margherita a 5€ e la fila di ciabattari zozzi fuori dal locale... quando ci sarebbero ricchi che pagherebbero 30€ quella pizza senza battere ciglio, se solo aveste un minimo di intelligenza non da provincialotto mannaro.

E se non ci arrivate, iatevennè affangule che significa che state bene così.

Adiòs, proletari.

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber