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Identità di Sasà, con il nuovo menù corre come un treno

Sasà Martucci dei Masanielli a Caserta inaugura un nuovo corso

Identità di Sasà, con il nuovo menù corre come un treno

di Claudio Buongiorno

Con il nuovo menù ha voluto dare una svolta al suo modo di fare e di pensare, ha voluto “marcare” ancor di più la sua appartenenza al territorio e la sua volontà di scegliere ed usare esclusivamente prodotti slow food del Casertano. Argomento a cui tutti teniamo in particolar modo di questi tempi è la sicurezza e posso assicurarvi che mangiare una pizza nel suo locale vi farà dormire sonni tranquilli, misurazione della temperatura, possibilità di poter disinfettare le mani quasi ovunque (grazie alle 3 colonnine presenti), ed infine le “barriere” di vetro che separano i tavoli, si ha un senso di “protezione” e rispetto del protocollo sin da subito. Quello che vi ha spinti ad aprire questo articolo è sicuramente la golosità, quindi passiamo al argomento principale: le pizze del nuovo corso.Comune denominatore della degustazione è l'impasto scioglievole e soffice che si “squaglia” al morso, sembra di mordere zucchero a velo, e a giudicare da come mi sono svegliato il giorno dopo, posso decretare con certezza l'alta digeribilità.

Le nuove pizze di Sasà Martucci:

Identità di Sasà, con il nuovo menù corre come un treno

Non è nuova ma non può mancare in una degustazione che si rispetti, la Margherita: Pomodoro San Marzano DOP, fior di latte misto bufala ed olio EVO, pizza che risulterà avere un gusto delicato probabilmente ricercato proprio per far sentire e dar valore al pomodoro usato.

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La "Un orto di Teano" che troverete sul nuovo menù è la pizza che mi ha colpito di più: crema di ceci Bio di Teano (presidio slow food), guanciale saltato in padella, cacio di bufala a fette passato al cannello, fior di latte, ceci croccanti alla paprika, ceci saltati in padella, la resa gastronomica complessiva è impareggiabile.

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La Porcini in 3 consistenze: chutney di melanzane e funghi porcini, funghi porcini sottaceto e sott’olio, affettato di funghi porcini freschi, fior di latte e maionese al prezzemolo con base di soia, è una ricetta davvero bilanciata e riuscita, ragazzi non si può capire se non la so prova.

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Il mio solito autunno: crema di castagne, scalogno saltata in padella, cicoria con aglio, olio EVO, acciughe e peperoncino, fior di latte e per concludere crumble di pancetta. Altro pugno dritto alla mascella di Sasà che ci va duro, personalmente non amo le castagne e potrebbe apparire leggendo la lista degl'ingredienti pesante ma se avete fiducia in me vi tocca provarla, l'autunno secondo Sasà è un capolavoro. Ottimo il bilanciamento complessivo tra dolce e amaro.

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La Cynara: assoluto di carciofi, maionese di soia al prezzemolo e crema inglese all’aglio dolce. Una esaltazione del carciofo da grande chef.

Identità di Sasà, con il nuovo menù corre come un treno

La “grande scommessa” del nuovo menù è "la Caserta-Tokyo": fior di latte, salmone in salsa Teriyaki, pancia di maiale di razza Casertana ed olio EVO. Salmone e maiale? Che potrebbe azzardo! ma provare per credere e non è così, grazie all'equilibrio tra sapidità e dolcezza e dall'umani conferito dalla salsa teriyaki risulterà essere una ricetta centrata e di sicuro piacere.

Identità di Sasà, con il nuovo menù corre come un treno

Ultima, ma non per gusto, la "Dipendenza": doppia cottura (prima fritta poi ripassata al forno), ketchup di pomodorino datterino arrostito al forno, fondi di parmigiano reggiano vacca bianca modenese, pesto di basilico home made, datterino giallo confitt, olio EVO Koinè (altro presidio slow food). Casuale la scelta del nome? Assolutamente no, questa pizza stimola le papille gustative e nonostante sia stata servita a fine percorso la provoca ti lascia la sensazione di volerne azzannare un'altra fetta.

Conclusioni

Le sue pizze (mai come stavolta) raccontano un territorio e le sue tradizioni, un'appartenenza viscerale che si manifesta nella ricerca spasmodica di prodotti locali km.0, tutto frutto di una nuova sinergia nata tra Sasà e gli agricoltori del posto. Che Sasà fosse un maestro al forno lo si è sempre saputo, che ai suoi tavoli si mangiasse una buona pizza anche, ma la novità (se vogliamo definirla tale) è che ho trovato un Sasà nuovo, cambiato, diverso. Il pubblico che da sempre lo paragona e lo mette in competizione al fratello Francesco (non per loro volere, si rispettano e si stimano a vicenda) dovrà cambiare registro, godeteveli entrambi che sono due mondi paralleli, legati da un destino ma diversi. Il nuovo corso di Sasà Martucci rispetta quanto è stato ma prende una direzione intima e ci racconta finalmente chi è Sasà Martucci, un artigiano che ha deciso di scrivere un nuovo capitolo della propria storia personale.