Il Flauto di Pan a Villa Cimbrone: Lorenzo Montoro ed assaggi di territorio in chiave d'autore
Abbiamo provato Il Flauto di Pan, ristorante all'interno di Villa Cimbrone a Ravello.
Il Flauto di Pan
Via S. Chiara, 26 - 84010 Ravello (Sa)
Presso Hotel Villa Cimbrone
Tel: +39 089857459
Email: [email protected]
L’Agro Sarnese Nocerino è una piana sterminata, densamente abitata, a ridosso tra le province di Napoli e Salerno. Comunemente, viene chiamata dispensa d’Italia, grazie al terreno che offre combinazioni pressoché inesauribili di prodotti di stagione: dall’ormai abusato claim del Pomodoro San Marzano DOP, alle svariate altre coltivazioni che rendono i terreni di questo territorio letteralmente d’oro. Non è inusuale vedere accavallarsi file e file ordinate di ortaggi in consociazione a cavallo delle strade, terreni fertili in una maniera straordinaria, irrorati di acqua già a poca profondità.
Già, l’acqua: croce e delizia di questo territorio, con un fiume che ne ha segnato i fasti agricoli ed industriali così come le croci. Il Sarno è uno dei pochissimi fiumi a corso selvaggio (cioè senza argini artificiali) in Europa; molteplici sorgenti s’infiltrano nei campi a ridosso dei monti omonimi, chiare fresche et dolci acque che diventano mefitiche appena al di là del giardino incantato che si è riusciti a costruire.
Cosa succede se da questa terra viene fuori una forma di cucina d’autore? È quello che mi sono chiesta con l’esperienza avuta al ristorante Il Flauto di Pan, a Ravello. Il ristorante si fregia di una stella Michelin, con la brigata condotta dallo chef Lorenzo Montoro, coadiuvato da Carmine Sedino ed una brigata davvero, ma davvero giovanissima.
Il Flauto di Pan è allocato all’interno della famosa Villa Cimbrone, meta di turismo nazionale e soprattutto internazionale per i bellissimi giardini di stampo inglese ed i panorami mozzafiato che si estendono praticamente da un lato all’altro della proprietà.
La villa è un luogo di meditazione, quasi staccato dal tempo: l’opera della famiglia proprietaria, i Vuilleumier, è riuscita perfettamente. La villa di stampo neoclassico è rigogliosa con le sue statue, i suoi piccoli punti d’incontri, i roseti.
La cucina di Montoro – essenziale, pratica, pura nell’utilizzo degli ingredienti – si innesta perfettamente in questa cornice.
Cosa c’è da aspettarsi a Il Flauto di Pan?
Oltre alla sala (interna-esterna) del ristorante, c’è anche un’area bar dove è possibile cenare con finger food e qualche piatto più semplice. Servizio e panorama sono molto simili, quindi, qualora ci si voglia accomodare qui, non si resterà certo delusi.
La cucina vede una predominanza dell’orto e di una cucina di mare “di prossimità”, fatta di un pescato minuto e spesso relegato alla povera gente.
La batteria di finger food di accoglienza è meritevole di attenzione: montanarina con frittura perfetta e sugo di pomodoro “tirato tirato” portano a casa, così come i taralli (un po’ napoletani, un po’ braciglianesi per leggerezza), la giardiniera dell’orto sottostante.
La purezza nell’utilizzo degli ingredienti dell’orto traspare nell’utilizzo dei peperoncini verdi di fiume (migliarini, per chi viene dall’Agro), in forma di zuppetta, nella pasta mista con gli scuncigli (lumachine di mare), così come nella batteria di cocktail proposta, nei gin ottenuti con le erbe spontanee.
La cucina è lineare, comprensibile anche a chi non mastica la cucina d’autore. E questo è solo un merito: al di là del fattore economico, ciò che frena molti dall’avvicinarsi a questo tipo di esperienza è la “non comprensione”. Quindi, ben vengano delle esperienze che aiutano a poco a poco a distaccarsi dalla zona comfort. Bravo Lorenzo Montoro che ci riesce, con una genuinità notevole.
L’opinione
Un posto ed una cucina assolutamente da consigliare, per due motivi, entrambi con lo stesso valore.
Il lavoro di Lorenzo Montoro e della sua brigata è consigliato per chi, curioso di questa terra, vuole vederne l’evoluzione in cucina d’autore. Che comunque resta una cucina immediata, confortevole, ben eseguita e valorizzata:
Il secondo motivo è che questo tipo di cucina è indirizzato a chi non conosce questa terra e quindi vuole morderne un assaggio. Non resta che farlo, nel modo migliore possibile e con uno dei panorami più belli del mondo.
Un biglietto da visita notevole: immaginate di essere uno straniero, appassionato di buona cucina, che però non ha mai assaporato quella italiana. Riuscite ad immaginare un biglietto d’ingresso migliore?
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