Kamastra, autenticità arbereshe tra Pollino e Jonio
Enzo Filardi ed il cuore calabrese di Kamastra di Civita, sulla costa del parco nazionale del pollino
P.zza Municipio, 3/6 87010 Civita (CS)
Tel e Fax: +39 0981 73387
Info e prenotazioni: info@kamastra.net
Shop online: www.kamastra.net/shop
Assistenza alla vendita: shop@kamastra.net
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena.
Ci sono ristoranti la cui storia si intreccia con quella dei loro proprietari, che la permeano con le loro abitudini, con il loro vissuto, con la loro costante presenza che quasi li forgia e fantasticamente parlando sembra anche di imprimere un quid in più alle portate che li caratterizzano.
Senza dubbio la Kamastra di Civita è uno di questi.
Siamo nella parte più vicina alla costa Jonica calabrese del Parco Nazionale del Pollino, ai piedi del canyon del Raganello che lo ha scavato col suo fluire incessante tra le rocce, disegnando le Gole che ancora oggi sono un attrattore davvero sublime per tanti turisti - anche stranieri - alla ricerca di emozioni fuori dai circuiti. Proprio nella piazza del Borgo antico di origine Arbëreshë (italo-albanese), di fronte all'iconica statua di Giorgio Skanderbeg, eroe nazionale degli albanesi giunti in Italia a partire dal '400 e raccoltisi in piccole comunità a cavallo tra Calabria e Lucania.
Enzo Filardi è uno di loro, discende da un'antica famiglia di imprenditori civitesi doc. Non ama farsi fotografare, nè tantomeno è un patito del marketing che ha permeato il mondo del food in questi ultimi anni, ma certamente dalla sua voce pacata emerge il know-how di chi sa fare azienda.
Professione avvocato, nei primi anni '80 da vero visionario diffondeva sistemi di contabilità informatizzata nelle aziende del luogo insieme a suoi valenti collaboratori (cosa davvero impensabile in Italia ed ancor più in un piccolo centro del Meridione), Enzo tra il '90 ed il '95 sceglie di prestarsi da tecnico alla politica: come assessore della Comunità Montana riesce a dare un contributo fondamentale per intercettare un ingente finanziamento della Comunità Europea e far partire il turismo all'ombra della Serra Dolcedorme.
Di lì a qualche tempo, il 3 luglio 1995, in un locale storico, in pietra viva, precedentemente adibito a sala prove per gruppi musicali tradizionali locali, oltre che per le proiezioni cinematografiche, nasce la "Kamastra". Per tutta l'estate, l'avvocato sceglie di servire soltanto antipasti fatti di portate tipiche del luogo - un unicum all'epoca in una zona che ancora non si era affacciata al turismo di massa, per poi allargare la carta alle portate che ancora oggi riscuotono grande successo tanto nel pubblico degli habituèes, quanto in quello degli avventori sporadici.
L'antipasto è indubbiamente iconico: l'immancabile tagliere di salumi tradizionali calabresi (tra cui spicca il prosciutto "mammut", così definito per le sue dimensioni decisamente sopra la media, ottenuto dalle carni di suini locali allevati allo stato semibrado), accompagnati dalle confetture al piretto ed al peperoncino, dalle frittelle con la 'nduja di Spilinga e quelle alle erbette spontanee.
tagliere di salumi tradizionali calabresi
frittelle con la 'nduja di Spilinga ed alle erbette spontanee
Ed è proprio un arbusto civitese doc, la nèmesa, a farla da padrone nel primo piatto "evergreen" della Kamastra, un cavatello fatto in casa in cui si accompagna in modo ben calibrato alla ricotta fresca, e ad una generosa spolverata di cacioricotta.
cavatello fatto in casa
In una delle patrie dei fusilli al ferretto, ovviamente, anche questo tipo di pasta fresca non può mancare: condito come da tradizione, con un generoso e succulento ragù di cinghiale, protagonista dei secondi piatti insieme al capretto alla civitese.
Fusilli al ferretto con ragù di cinghiale
Si chiude con i krustul, dessert della tradizione arbëresh, fatti con un impasto morbido e dolce a base di farina, vino moscato e cannella a forma di gnocco, imbevuti di miele del Pollino, e con un buon bicchiere di amaro della casa alle erbe o di liquore al piretto, agrume civitese e parente stretto del bergamotto e della limetta; un vero e proprio brand della casa, fabbricato in una storica distilleria di famiglia a due passi dal locale, divenuta con il tempo un vero e proprio piccolo museo della cultura contadina locale.
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