Ristorante Aqua Vescine – Finedining nell'oasi delle terme romane di Suio
Il ristorante Aqua Vescine si trova all'interno del complesso termale, sito in Suio.
Via delle Terme, 417 - 04021 Suio di Castelforte LT
Tel: 0771 670007
Email: [email protected]
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All’interno di una delle oasi termali più suggestive d’Europa, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, si staglia la proposta del ristorante Aqua Vescine, con una cucina post-moderna ed una soddisfacente carta dei vini.
LA STORIA DEL LUOGO
La Terme romane di Vescine risalgono al secondo secolo dopo Cristo, si estendono su di una superficie di circa tremila metri quadri, sono circondate da un immenso parco privato, adagiato su di una collina a Suio Terme - provincia di Latina, quella che una volta veniva ricompresa nell’Alta Terra di Lavoro - attualmente basso Lazio.
Suio Terme è la vasta area termale rientrante nel territorio comunale di Castelforte, in cui sgorgano varie sorgenti, con temperature da zero a sessanta gradi, le cui acque sono classificate come le prime in Italia, e le terze in Europa, per la presenza di iodio, dalla spiccate proprietà terapeutiche e benefiche.
Difficile riassumere in poche righe la storia di un luogo così suggestivo e pregno di retaggi culturali e paesaggistici, confinato dal fiume Garigliano, da un lato, e dal Vulcano spento di Roccamonfina, dall'altro, coordinate tali da indurre negli ospiti uno stato ideale di benessere psico-fisico, sulla scorta delle antiche usanze delle popolazioni primigenie.
Sotto l’egida dell’attuale proprietario – Paolo Migliorato - la struttura è stata oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, ammodernamento e qualificazione architettonica, essendo ora un comprensorio formato da un moderno albergo di 48 camere, divise in executive e junior suite, tre piscine, di cui due scoperte ed una coperta, alimentate dalle sorgenti a differenti temperature costanti, per un’impagabile esperienza di balneoterapia: last but not least, tre ristoranti, arrivando a quello fine-dining denominato “Aqua Vescine”, con cucina a vista e dehor esterno con vetrate panoramiche, che abbiamo visitato.
IL RISTORANTE E LA DEGUSTAZIONE
Elegante commistione fra essenzialità moderna e suggestioni bucoliche , il ristorante “Aqua Vescine” propone due menù degustazione, “il termale” composto da tre portate, ed “Aqua” di cinque portate, comprensivo di amouse bouche, evolutosi progressivamente da servizio "healthy", al servizio degli ospiti.
Una cucina rigorosamente improntata alla stagionalità degli ingredienti, con una creatività “temperata” ed una preminenza rivolta agli ingredienti di pescato fresco, l’acqua a fungere da elemento catalizzatore del sapore, con un diffuso impiego di salamoie, brodi, infusi, fondi di cottura e sottovuoto.
In sala Vincenzo Cardillo, executive chef Crispino Vellucci coadiuvato in cucina da Marco Sorgente, una notazione alla carta dei vini, con un pizzico di campanilismo, possibilità di pairing "a braccio", e tante incursioni (ragionate) nell’enologia campana.
a sinistra Vincenzo Cardillo, a destra l'executive chef Crispino Vellucci
Passando alla degustazione,
iniziamo dagli appetizer, “carpaccio di salmone marinato alla rapa rossa, yoghurt e chips di riso allo zafferano” – interessante i rimandi di consistenze ed il contrappunto fra soffice, croccante ed acido, in pairing la freschezza e versatilità del vino spumante brut “Pandataria Le bolle del confino” dell’azienda Candidaterra di Ventotene.
Salmone e chips
Segue la “fresella di mare con pomodoro, polpo, acciughe, gamberi, frutti di mare al vapore e portulaca”, configurabile come uno dei signature dish dello chef, da rifinire forse la consistenza della fresella, eccessivamente friabile.
Fresella con molluschi
Ben eseguito dallo chef il “risotto al finocchio con mandorle, crudo di mazzancolle e la loro bisque”, una gradita conferma il vino proposto in pairing, il Fiano in purezza “Ciro 906 Fiano di Avellino D.O.P.” annata 2020, dru del vigneto dell’azienda Ciro Picariello, sorretto da grande tensione acida e complessità aromatica, da gustare anche in annate più risalenti.
Passando ai secondi, ancora in evidenza il territorio, originale “l’invasato d’amare – molluschi, crostacei e frutti di mare in vaso cottura con patate, asparagi di mare, cipolla rossa agrodolce e pomodorini semi dry”, in pairing uno dei vini storici del territorio, il Pallagrello Bianco “Le Serole Terre del Principe I.G.T. 2019”, strutturato e complesso, una mineralità che forse finisce con il sovrastare la tensione gustativa del piatto, pur apprezzandoli entrambi singolarmente.
Vasocottura di molluschi
Si conclude con il dessert “semifreddo al pecorino con fragole ed il suo coulis”, eccellente la qualità della riduzione di frutta, senza zuccheri strabordanti, ci degustiamo su l’iconico Muffato della Sala Umbria I.G.T. 2019, vino passito botritizzato della leggendaria maison Toscana Antinori, con vendemmia tardiva e quantità limitate, sorso complesso come pochi, e straordinaria stratificazione aromatica, a degna chiusura di una cena in una cornice suggestiva, probabilmente unica in Italia.
Cheesecake
Muffato della Sala Umbria I.G.T. 2019
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