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Runner Pizza: 24 Riders assunti con contratto regolare. Tutto vero, accade a Prato

Runner Pizza assume 24 riders a Prato

Runner Pizza: 24 Riders assunti con contratto regolare. Tutto vero, accade a Prato

Ultimamente stiamo così parlando di rider che a breve lì assumeremo anche per farci consegnare le parole da dire. Il forte incremento di e-commerce e delivery, è il caso di dirlo, hanno movimentato ampiamente l’ambito dei fattorini.

Regolamentare il lavoro dei rider è un argomento ostico, ve ne abbiamo parlato qui suggerendo anche una opzione che favorirebbe tutti, dal ristoratore al destinatario dell’ordine.

La notizia di oggi è quella del marchio fiorentino Runner Pizza, azienda di Prato e che fa capo a Tiziano Capitani, che ha deciso di assumere 24 rider che consegnano cibo a domicilio in scooter o in bicicletta, con il contratto Logistica e Trasporto merci.

Runner Pizza conta 13 punti vendita, 4,5 milioni di fatturato, 200 dipendenti di cui 140 rider che coprono i comuni di Firenze, Prato e l'area metropolitana consegnando 500mila pizze all'anno. Facile dire da questi numeri che l’azienda e Capitani si propongono di essere pionieri delle consegne di cibo a domicilio in maniera organizzata con il marchio nato nel lontano 1994. Runner Pizza infatti è stata anche una delle prime aziende in Italia a firmare con i sindacati, nel luglio 2019, un contratto di secondo livello che disciplina la figura dei rider.

Il compenso sarà legato alle ore lavorate e ci sarà un meccanismo incentivante agganciato alle consegne effettuate, studiato in collaborazione tra Runner Pizza ed i sindacati. Il "premio" così configurato può arrivare a incidere fino a 300-400 euro al mese, che si sommerà alla paga-base sempre garantita (che oscilla da 230-250 euro al mese a 750-800 euro al mese, a seconda delle ore contrattuali). Il contratto prevede ferie, malattia, trattamento di fine rapporto, tredicesima e quattordicesima. Una soluzione che a Runner Pizza costa circa il 20% in più rispetto al pagamento in base alle sole consegne, aveva spiegato Capitani, ma che «dà dignità ai lavoratori e consente a noi di pretendere il rispetto delle regole aziendali: e questo rappresenta una garanzia anche per il cliente finale».

L'accordo è stato firmato da Cgil, Cisl e Uil con la società Montegrappa che pare prevedere di portare il numero dei lavoratori fino a 70 entro due anni.

Ve lo avevamo detto che regolamentizzare sarebbe stata la chiave!

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