FoodClub | Logo Esdra

2021, Week13: TopFive! de L'Inclemente!

La top5 più l'assaggio della settimana: Cinque notizie imperdibili, lette e commentate per voi

2021, Week13: TopFive! de L'Inclemente!

Top Five! - Cinque notizie imperdibili, lette e commentate per voi

C’era una volta il bar”, titola Rivista Studio. Il pezzo è molto lungo, bello ed articolato: un piccolo saggio, più che un articolo di giornale e meriterebbe la vostra lettura approfondita. L’Europa, per definizione, è sempre stato il continente dei caffè: luoghi dove ci si incontrava, ci si scambiava opinioni. Così è stato da Venezia a Torino, da Parigi a Bruxelles: gli intellettuali, davanti ad una caffe-tasse, rivoluzionavano giorno dopo giorno il modo di pensare cittadino e nazionale. Con la pandemia da Covid-19, questo ramo della vita sociale è stato letteralmente troncato via. Tornerà mai come prima? Chi lo sa, nel frattempo godetevi un bel pezzo, scritto bene.

L’agriculture c’est future: l’ha capito bene Xavier Niel, fondatore di Iliad, la compagnia telefonica francese; ha da poco inaugurato un campus per agricoltori, poco fuori da Parigi. L’obiettivo: formare 2000 agricoltori “completi” all’anno. Attualmente, il progetto è nella fase di “riconversione” dei terreni, affinché gli studenti possano formarsi e studiare la biodiversità e molto altro. L’idea sembra essere nata quando il figlio sedicenne gli ha dimostrato la volontà di diventare vegetariano.

Con la pandemia da Covid-19 ci siamo resi ancora più conto di un dato incontrovertibile: le malattie hanno un serio impatto sull’approvvigionamento alimentare dell’essere umano, ma proprio sull’essere umano stesso. Su Eater, c’è una bella disamina di come gli agricoltori stiano affrontando – per quanto possibile – i cambiamenti climatici. All’inizio dell’articolo, viene riportato un fatto “curioso”: negli USA centinaia di persone, nel 2018, iniziarono ad ammalarsi di E.coli. Dopo molte indagini, si è pervenuti ad una specie di conclusione: un insolito freddo di fine febbraio aveva “congelato” la superficie delle foglie di insalata, rendendo facile il proliferarsi del batterio e, quindi, la trasmissione all’uomo. Diciamo che cambiamenti climatici e catene alimentari hanno fatto la storia delle pandemie, quindi… Laviamo bene l’insalata, pure le mani.

PRENDETE QUEST’ARTICOLO E FATENE LA BIBBIA. Il professor Giovanni Ballarini ci regala un pezzo stupendo sul sito dell’Accademia dei Georgofili dove si parla della Grammatica della tavola, un codex grandemente mutevole: quali sono i motivi dei mutamenti? Tutti, a partire dall’infanzia, dalle esperienze, dalle disponibilità alimentari. E ancora una volta, perveniamo che la tradizione è tutta ina invenzione. Nulla è immutabile, tutto si trasforma, niente viene perso. Un misto tra Eraclito ed Einstein.

Chiudo la rassegna di questa settimana che mi ha fatto molto sorridere. Il New York Times ha deciso che chiuderà il gruppo Facebook dedicato alla cucina, come riporta Il Post. Motivo? Gli oltre 70mila utenti sono diventati “ingestibili da moderare”, secondo i redattori che si occupano della gestione del gruppo Facebook. Il direttore spiega che la decisione viene fuori non da un episodio particolare, ma da una serie di circostanze: ad esempio, le persone non capiscono che non è il caso pubblicare la foto del proprio cane invece di quella di un soufflé, ad esempio.
Prendo questa notizia perché anche noi – con mooooolte meno pretese, sia chiaro – abbiamo un gruppo Facebook (foodclubbers) dove di tanto in tanto è difficile moderare toni ed opinioni. Bello sapere che qualcuno ha gettato la spugna, magari ci candidiamo noi.

L’assaggio

Vi giuro che stavolta ho finito di consigliarvi colombe e uova di cioccolato. Passiamo al lato salato della questione. Qualche giorno fa, c’è stato un plebiscito per un tortanetto ripieno: vi avevo promesso di rivelarvi il nome dell’autore; e io, mantengo sempre le mie promesse (nel bene e nel male).

2021, Week13: TopFive! de L'Inclemente!

Da quando ho scoperto che Gianluigi Caccioppoli, patron del panificio Il Buongustaio in quel di Sant’Antonio Abate (Napoli), fa consegne a domicilio… è praticamente finita. Il tortanetto in foto è opera sua; non ho avuto ancora l’occasione di prendere quello con i vari formaggi, creato in collaborazione con Storie di Latte. Se siete del circondario, potete mettervi d’accordo e c’è direttamente il corriere del panificio a consegnare; altrimenti, fate una chiamata al numero indicato sulla pagina Facebook o sul sito internet de Il Buongustaio, ché spedisce in tutta Italia. Manca una settimana a Pasqua: allenatevi bene.

Fonti

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber