Casa Ferraiuolo, da merceria a originale spaghetteria nel cuore di Maiori
Maiori, in Costiera Amalfitana la spaghetteria Casa Ferraiuolo
Corso Reginna, 102 - 84010 Maiori (SA)
Tel: 089 994 8444
Email: [email protected]
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Aperto da Lunedì a Venerdì dalle 18:00; il Sabato e la Domenica dalle 11:00.
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Da poco più di un anno, a Maiori, è nata Casa Ferraiuolo: un locale che colpisce, se non altro per la sua originalità.
Ricavato in un'antica merceria di inizio secolo scorso, al piano strada di un antico palazzo del borgo costiero di Maiori, proprio sulle sponde del torrente Rheginna Maior che la taglia in due parti quasi uguali, a gestirlo c'è il giovane Vincenzo Carfagno.
Classe 1994, un passato da calciatore, ha scelto ora un campo diametralmente opposto rispetto a quello in cui aveva concentrato i suoi impegni professionali.
E tutto questo è accaduto, ovviamente, per amore, grazie a Clelia De Marco, che viene da una famiglia già impegnata nel settore dell'ospitalità e, quindi, non pienamente distante da questi scenari.
In cucina c'è invece Salvatore Iridio, che è il vero artefice della combinazione piacevole tra drink e food che si viene a creare in questa raccolta saletta.
La formula è quella dello spirits and kitchen, abbastanza raro in Costa d'Amalfi.
A dare valore aggiunto al locale c'è, indubbiamente, una carta dei vini e dei distillati decisamente ricca, dietro la quale c'è la longa manus di Bonni Ferrara, esperto patron-sommelier de Il Faro di Capo d'Orso, oltre a quella del sommelier Antonio Cammarota.
Tutti sono posti in bella vista sugli scaffali del locale, che, ovviamente, è interamente incassato in una scura strutture di legno color noce che lo rende particolarmente raccolto, in un'atmosfera che sicuramente può esprimersi al meglio durante l'inverno.
Ad aprire le danze sulla carta del locale, ci sono gli antipasti di mare - che variano a seconda del pescato del giorno, e un gran numero di bruschette.
Ad aprire le danze sulla proposta culinaria del locale, che non è affatto scontata sebbene non si possa definire - volutamente - quella di un ristorante, ma, più propriamente, di una spaghetteria-bruschetteria di qualità, sono, per l'appunto, proprio le bruschette, sia di mare che di terra.
Da provare, su tutte, la quattro morsi, con ricotta, crema di zucchine, fiori di zucca e pancetta croccante; o, ancora, la Octopus, con polpo all'insalata, crema di basilico, stracciata di bufala e patate schiacciate.
Poi, proseguendo, davvero buone, soprattutto in chiave "invernale", sono le "scarpette": ovvero portate al tegamino in stile partenopeo, da quello "della nonna", dominato dalle polpette al sugo, a quello con la parmigiana di melanzane alla napoletana (e, qui, a due passi da Salerno, non è affatto scontato, ndr), ai tegamini di mare, con la zuppetta di pesce o, ancora, con l'impepata di cozze, quando il clima e la stagionalità lo consentono.
Vero cavallo di battaglia di Casa Ferraiuolo, però, sono gli spaghetti...
in varie salse, da quelle più classiche a quelle più creative passando perfino per quelle più inflazionate: si va dalla semplicissima proposta aglio, olio e peperoncino, ad una più che discreta e coregorafica Nerano, agli spaghetti "alla cheffone", con pesce spada e melanzane, che divengono protagoniste, nel binomio con la salsiccia dei Monti Lattari, anche del primo che un tempo si sarebbe definito "della casa", ovvero lo spaghetto "Casa Ferraiuolo".
In chiusura di serata, la carta dei distillati offre un ventaglio di proposte spaventosamente ampio, e che va ben oltre l'avanguardia, surclassando le tradizioni della Costiera: interessante la linea dei liquori piemontesi Quaglia, al bergamotto, al chinotto, alla rosa, al pino mugo, alla liquirizia, alla camomilla, e perfino allo zafferano. Si ritorna, però, in zona, con la grappa di Fiorduva di Marisa Cuomo.
E come dimenticare i cocktail, che, del resto, pure esprimono l'essenza del locale.
Volendo andare al di là dei grandi classici, pure ben eseguiti, non si possono non provare creazioni particolari, che provano a calarsi nel ruolo di veri e propri drink di territorio.
Un esempio? La "Maschera di Ferraiuolo", un drink che miscela la cultura del Gran Carnevale di Maiori con l'indubbia storicità del locale.
A crearlo è stato - raccontano i proprietari a fine serata - l'istrionico barman Leo Carotenuto che al succo di pompelmo e lime ha unito il bitter alla liquirizia, miscelandolo con rhum scuro e ratafià di Taurasi.
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