Gallus, a Napoli finalmente il format a tutto pollo
Gallus, pollo e girarrosto cotto e mangiato. A Napoli il pollo fit.
L'influenza americana, da sempre ed in particolar modo negli anni 80, ha colpito tantissime generazioni di giovani e non solo.
Basti pensare alla musica, alla moda, al cinema fino ad arrivare ai fumetti e i supereroi; stesso discorso per la tecnologia e per l'elettronica. Un' affannata ricerca di uno status symbol osannato grazie soprattutto al grande schermo: dai RayBan di Tom Cruise alle Nike di Forrest Gump o di Michael Jordan, chi non le ha desiderate o ha fatto di tutto per possederle?
Lo spirito patriottico però è stato però un po' più persistente nel settore gastronomico.
Sicuramente beviamo Coca-Cola, ma di certo il nostro mercato non è stato altrettanto aperto alle varianti aromatizzate e diffuse negli States (Cherry e Vanilla, e per fortuna direi). Cosi come per il famoso caffè americano puntualmente rovesciato sulle gambe dei poliziotti presi dall'inseguimento oppure ordinato alle tavole calde della Route 66 prima di ogni pranzo. Non fa per noi.
Ci siamo certamente fatti incuriosire dai colossi del fast food come Mc Donald's e Burger king, ma la ricerca di un prodotto di maggiore qualità con gusti più mediterranei ha visto l'esplosione delle paninoteche nostrane con prodotti di assoluto livello. Stesso discorso per la pizza. Domino's è aperto da tempo in Italia, ma di certo non ha avuto lo stesso boom che lo ha contraddistinto oltreoceano (e vorrei vedere).
Allo stesso modo però ci sono abitudini americane che non sono mai esplose in Italia e sono state ben lontane da diventare mode.
Il pollo ed il tacchino ad esempio.
Mi sarà capitato migliaia di volte di dire: "eppure un giorno o l'altro mangerò un tacchino ripieno al forno come quello del giorno del ringraziamento".
A dire la verità solo nel 2014 abbiamo visto sbarcare il fast food del Colonnello Kentucky, ma di format americani, asiatici o anche europei, incentrati direttamente sul pollo è difficile trovarne. Ad essere sinceri la carne bianca, fatta esclusione per la selvaggina o per specifici volatili come il piccione, l'anatra o la faraona è più facile collocarla nel fine dining, difficilmente invece è reperibile nella ristorazione comune a parte la cotoletta nel menu bambini.
Un format nostrano è sicuramente il Girarrosto, prodotto che pare mettere d'accordo un po' tutti. Però è un prodotto pur sempre da asporto che arriva a casa sempre con qualche minuto di ritardo rispetto all'acquisto.
Poi ho conosciuto Gallus.
Siamo al Viale Michelangelo, zona pulsante del quartiere Vomero di congiunzione con il centro di Napoli.
Il format è quello della tavola calda aperta a pranzo con primi piatti veloci e diverse soluzioni come appunto il business lunch mentre di sera prende vita il format vero.
Si entra e subito il colpo d'occhio ricade sul girarrosto ed una cucina piccola ma molto ben attrezzata: dal forno multi funzione alla bistecchiera ed una chicca, il Kamado di cui vi parlerò nel racconto.
Il menu offre tantissime preparazioni a base di pollo ma lascia spazio a qualche chicca con tagli pregiati di carne rossa.
Cominciamo infatti proprio con l'entree: Una battuta di scottona con uovo ad occhio di bue e tartufo nero. Carne gustosa, tuorlo ben liquido e tartufo di prima scelta.
La tartare del presidente
Decidiamo di accompagnare il menu con la birra e la proposta in carta: un birrificio Piacentino, Ex fabrica, e la loro proposta CIARA
A seguire una serie di antipastini.
Si comincia con la Patata Bravas, una patata dolce americana con salsa Bravas (una preparazione a base di pomodori, aglio cipolla aceto e peperoni Cayenna)
Restando sul pezzo, le alette di pollo in salsa Buffalo: goduriose, da mangiare con le mani e come dice il famoso spot "se non ti lecchi le dita godi solo a metà".
Nel frattempo riceviamo un piccolo appetizer dello chef: una bruschetta con soffritto di pollo. Avete letto bene, la ricetta della tradizione napoletana che prevede il quinto quarto del maiale rivisitata con parti carnose del pollo. La bruschetta è completata con della stracciata di mozzarella.
Chiude l'antipasto un super piatto dedicato al compianto Kobe Bryant: il Black mamba; si tratta di un lollypop di pollo fritto con salsa di burro di arachidi e arachidi salati a completamento, Un gioco dolce salato che con il pollo fritto è davvero un tiro da tre.
Prima di passare al piatto forte della serata decidiamo di assaggiare un'altra chicca dello chef: Il galletto alla diavola. Un galletto cotto a bassa temperatura in rub di paprika dolce, peperoncino e aglio in polvere e poi passato alla brace.. e che brace. Per la cottura del galletto infatti viene utilizzato il kamado, una diavoleria giapponese che ottimo per la cottura diretta e indiretta delle carni raggiungendo temperature altissime e ben distribuite grazie alla forma ad uovo che permette un flusso costante di calore. Per me è stata una scoperta che davvero ho apprezzato.
Per il galletto abbiamo deciso di virare sulla birra scura del birrificio Ex fabrica, la birra oro nero. Personalmente non ha soddisfatto i miei gusti per via delle note dolciastre e poco gustose.
Se siamo venuti da Gallus è anche per provare l'esperienza pollo al girarrosto "cotto e mangiato". A menu ci sono diversissime ricette di salse e creme per farcire il pollo: Carbonara, cacio e pepe, diavola, orientale e fit.
Io e i miei fratelli, dopo questa bella scorpacciata abbiamo deciso di concludere con un solo pollo ma nella versione degustazione, ovvero con 4 salse a nostra scelta in accompagnamento.
Il pollo ben cotto e succulento aveva già da solo il suo perché, ma intingendolo ad ogni morso in una diversa salsa assume un qualcosa di erotico quasi.
Conclusioni
Gallus è davvero un posto fuori dagli schemi, è quel posto dove trascorrere la serata senza particolari pensieri. Forte della struttura anche una piccola ludoteca che permette (tipo a noi che eravamo con due bambini) di poter usufruire di un servizio adatto alla famigliola che di tanto in tanto vuole uscire di casa senza avere pensieri su come organizzarsi col piccolino.
Nella stessa serata c'erano coppie più o meno giovani e anche comitive di amici, proprio a conferma di un format davvero smart e alla portata di tutti.
Unica pecca di cui ho parlato con il responsabile di sala è stata la limitata carta delle birre e dei vini che però pare in aggiornamento e spero di ritrovare qualcosa di sfizioso per la prossima volta. Perché ci ritornerò davvero con piacere... quel pollo fit è troppo buono.
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