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Arrestato per evasione fiscale Giovanni Maspero, titolare de I Tigli In Theoria: 107 milioni di euro il debito con il Fisco.

Como, Giovanni Maspero titolare de I togli in Theoria arrestato per evasione fiscale

Arrestato per evasione fiscale Giovanni Maspero, titolare de I Tigli In Theoria: 107 milioni di euro il debito con il Fisco.

Evasione fiscale da 107 milioni di euro, bancarotta fraudolenta per distrazione e frode fiscale. Ecco le accuse rivolte a Giovanni Maspero, titolare del ristorante stellato "I Tigli in Theoria" di Como.

La guardia di finanza di Como ha eseguito mercoledì mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti ed ora l'imprenditore è agli arresti domiciliari.

LA FRODE

Le fiamme gialle stanno eseguendo anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, di beni riconducibili all’indagato per un valore pari alla somma che avrebbe sottratto allo Stato. La finanza avrebbe accertato «un sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali». Nell’indagine sono coinvolte più società, tutte riconducibili all’imprenditore. Il ristoratore, secondo l’accusa, non pagava le tasse e chiedeva poi la rateizzazione del debito. Saldava poi solo le prime rate con le successive evasioni, accumulando un debito sempre maggiore con il Fisco.

Lo sviluppo delle indagini ha accertato la successiva distrazione - in favore proprio o di altre società riconducibili all'indagato - della liquidità originata dal mancato versamento delle imposte, con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d'esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di (inesistenti) crediti finanziari». Il gip ha disposto il sequestro, oltre che di circa 20 milioni di euro, delle quote di Giovanni Maspero & C. s.r.l. in liquidazione (società incorporante) e di un'altra società coinvolta nelle indagini. Prima della incorporazione da parte di Giovanni Maspero & C. s.r.l., in liquidazione e della ammissione alla procedura di concordato preventivo, la procura aveva avanzato richiesta di fallimento nei confronti delle società Prima comunicazione s.r.l., Prima ricerca e sviluppo s.r.l., Theoria s.r.l. e Giovanni Maspero e C. S.p.A. (trasformata in s.r.l. dal 26.05.2021).

In venti anni Maspero avrebbe accumulato 107 milioni di euro di debito con il Fisco.

L’indagato avrebbe distratto le somme a disposizione per il mancato pagamento delle tasse. Almeno 17,6 milioni di euro, in base a quanto accertato dalle fiamme gialle, sarebbero stati girati «in favore proprio o di altre società riconducibili all’indagato, con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d’esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di inesistenti crediti finanziari». Almeno 13 milioni sarebbero finiti nelle tasche del ristoratore «attraverso una serie di bonifici privi di titoli giustificativi disposti in favore dell’indagato» e le restanti somme contestate tramite bonifici a dieci società riconducibili all’indagato e conti correnti sempre riconducibili a lu ed un autoriciclaggio di 3,3 milioni.

I TIGLI IN THEORIA

Il ristorante «I Tigli in Theoria», lussuoso locale del centro storico di Como, in via Bianchi Giovini, è all’interno del «Palazzetto del Vescovo», un edificio storico del capoluogo lariano che fu costruito come pertinenza della casa vescovile nel 1400 che fu fatto costruire da Branda Castiglioni, eletto Vescovo della città nel 1466.

Proprio in questo suggestivo luogo nasce i TIGLI in THEORIA, dall’unione de’ «I TIGLI A LAGO» e «THEORIA». La cucina del ristorante ha ottenuto una stella Michelin nel 2020, che aveva continuato a confermare.

Nel corso dei secoli, l’edificio è stata sottoposto a diverse modifiche, arrivando addirittura nel 1992 a venire frazionato per ricavarne unità immobiliari.

Con l’intento di recuperare l’originale integrità dell’immobile, alla fine del 2002 è stato affrontato un restauro idoneo a conferire nuova vita e una nuova funzione all’edificio vescovile di Como, grazie alla perspicace iniziativa dell’imprenditore Giovanni Maspero. Acquistando l’antico palazzetto Branda Castiglioni l’imprenditore, oltre ad assumere l’onere del recupero urbanistico di un’area importante del centro storico di Como – condiviso e apprezzato dagli enti competenti, fra i quali il Comune e la SABAP–,  ha conferito una nuova vitalità alle strutture e al loro contesto. La ristrutturazione, pertanto, è stata eseguita in considerazione delle esigenze di cambio di destinazione, nel rispetto delle sue parti architettoniche.

L’operazione è stata conseguente la volontà di intervenire su un monumento antico e riportarlo al suo aspetto più originale, restaurando e ripristinando i singoli elementi costruttivi, quali le travature lignee e i pavimenti in pietra, ricostituendo murature e intonaci, e dotandolo al tempo stesso di sofisticate apparecchiature al fine di renderlo idoneo alle necessità della nuova vita. Oggi rimangono ancora elementi ornamentali distintivi della casata dei Castiglioni, in aggiunta al soffitto  ligneo a cassettoni dipinto, il pavimento in pietra nell’atrio, gli archi e le cornici delle finestre in cotto.

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