Calendario delle riaperture: Bar e Ristoranti potrebbero ripartire il 3 maggio
Calendario delle aperture di bar, ristoranti, centri estetici e attività fieristiche in studio al governo
Come ogni venerdì si attende il monitoraggio, anche se sembra che, a parte la Campania, le altre regioni in zona rossa ci resteranno. La Campania, infatti, ha buone chance di «essere promossa» nella fascia con minori restrizioni a partire da lunedì prossimo. Restano in lockdown Valle d’Aosta, Puglia e Sardegna. Le zone gialle restano sospese ma, in base al monitoraggio odierno della cabina di regia, Lombardia e altre 10 regioni del centro-nord (Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia Veneto, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise) avrebbero, in base all’attuale normativa, dati da zona gialla.
Sempre oggi Mario Draghi presiederà la cabina di regia con le forze di maggioranza per stilare il calendario delle prossime riaperture. Il piano che in giornata il governo dovrebbe definire per le ripartenze -a cominciare dalla fine di aprile - prevede alcune concessioni, anche se dal confronto con le regioni le richieste erano state molto più forti. Attività commerciali e ristorazione saranno al centro, pur essendo, per il premier, la scuola la “prima attività” che necessita di riprendere a pieno ritmo. Il ritorno degli studenti delle scuole superiori in classe al 100% potrebbe avvenire già dal 3 maggio.
Il Cts non potrà fare a meno di tenere conto del miglioramento dei dati inerenti alla pandemia ma che non permettono ancora di poter dare il via libera come richiesto dalle regioni. Mentre sarà sempre il premier Draghi ad annunciare in conferenza stampa il ritorno delle zone gialle a maggio, con la ripartenza graduale per settori.
RISTORANTI
Nonostante le pressioni che arrivano dal centrodestra e da alcuni presidenti di Regione per una riapertura anticipata dei ristoranti, per Draghi starebbe comunque sfumando l’ipotesi di una riapertura anticipata il 26 aprile; sembra restare più probabile un ritorno del servizio al tavolo nei locali che hanno spazi all’aperto per il primo o il 3 maggio. Una riapertura che mette in conto solo il pranzo: due i metri di distanza interpersonale da prevedere all’interno del locale, un metro per i commensali che siedono all’esterno. Prenotazione obbligatoria, misurazione della temperatura e menù plastificato o digitale le altre regole. Dalle 18, infine, dovrebbe essere consentito solo il domicilio e l’asporto.
BAR
Per i bar l’orario di apertura potrebbe essere ridotta, si chiuderebbe alle 16. Il limite dell’orario dovrebbero poi decadere a metà Maggio, servirebbe a evitare assembramenti nell’ora dell’aperitivo. Le regole prevederebbero il divieto di asporto, per scongiurare l’effetto movida, e l’obbligo di servire i clienti soltanto al tavolo.
SIA PER BAR CHE PER RISTORANTI varrebbe il tetto massimo di quattro clienti non conviventi per tavolo. Resta l’obbligo della mascherina quando ci si alza da tavolo e inoltre: “"Nella fase attuale nelle quale la campagna vaccinale è in corso e non risulta ancora raggiunta una copertura adeguata della popolazione, in considerazione delle indicazioni scientifiche internazionali che non escludono la possibilità che chi è vaccinato possa contagiarsi e diffondere il contagio pur senza sviluppare la malattia, si ritiene necessario il distanziamento interpersonale, l'utilizzo della mascherina, l'igienizzazione della mani e delle superfici''.
Il COPRIFUOCO resta alle 22, potrebbe esser spostato alle 23.30 o a mezzanotte solo quando il governo consentirà l’attività serale a bar e ristoranti.
Si sta valutando la riapertura anticipata di parrucchiere e centri estetici, in zona rossa, già dal prossimo 26 aprile.
Non partirà a maggio l’attività fieristica, così come bisognerà aspettare giugno – sempre che la curva della pandemia lo consentirà – per poter partecipare agli eventi sportivi negli stadi e assistere ai concerti.
Per quanto riguarda gli SPOSTAMENTI e considerata l’ipotesi della mobilità interregionale tra territori nella fascia di rischio gialla, dovrebbe essere confermata la possibilità di raggiungere le seconde case, anche in zona arancione e rossa. Per le aree del Paese con un rischio epidemiologico più elevato, invece, dovrebbero restare interdetti gli spostamenti interregionali e la possibilità di raggiungere alberghi e strutture ricettive.
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