Circa la colonna sonora del menù di degustazione de "Il Cigno nero".
Muhin Vladimir e la musica del cibo
Il suono è uno dei canali di percezione più importanti per tutte le cose della vita. È responsabile per il 25% dell’informazione che riceviamo dal contesto. Con un suono di una certa frequenza ci si può calmare, entrare in uno stato meditativo, o spaventarsi e disperarsi. L’intero pianeta emette continuamente suoni. Noi persone parliamo (sebbene, purtroppo, non sempre ascoltiamo l’un l’altro). Anche gli animali hanno sviluppato i propri sistemi di linguaggio per avvertirsi di un pericolo. Le balene e i delfini comunicano utilizzando ultrasuoni, e persino i batteri, che in realtà interagiscono tra di loro chimicamente, usando un meccanismo chiamato quorum sensing, possono essere sensibili al suono.
Una volta a Tokyo al Museo di Arte Moderna @muhinvladimir sentì il lavoro dell’artista di scienza dell’alimentazione, che dava voce al batterio dell’acido lattico. L’idea gli piacque così tanto che Vladimir chiese all’artista di registrare il suono di un crauto. Con l’aiuto di un playtron, uno strumento speciale che trasforma il contatto con qualsiasi materiale conduttivo in un suono, abbiamo registrato alcuni campioni sonori degli ingredienti principali di una cena, e il nostro DJ li ha arrangiati in una playlist. Inizia con le canzoni delle balene e continua con la melodia dei piatti. Senti letteralmente il suono di ciò che mangi. Alla fine della cena gli ospiti vanno su in laboratorio e possono ‘suonare’ a tempo di frutta e verdura stesse. Forniamo a tutti, come souvenir, un disco fatto di plastica riciclata, con un codice QR che conduce ad una playlist. “Ascoltare altre forme di vita è un modo per comprendere te stesso come una parte del pianeta. Dopotutto, le piante rappresentano l’80% della biomassa terrestre, i batteri che attraversano tutti gli ecosistemi circa il 13%, e all’umanità resta solo lo 0,01%. A volte fa bene ricordarselo”, dice Vladimir.
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