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Coronavirus, corre l’allarme, calo delle vendite negli store, e ristoranti non più affollati.

Nonostante il ministero della salute abbia precisato che mangiare nei ristoranti etnici è sicuro, continua ul calo delle vendite

Coronavirus, corre l’allarme,  calo delle vendite negli store, e ristoranti non più affollati.

I ristoratori di cucina etnica che propongono cucina giappo-cinese provano a frenare la psicosi senza grossi risultati, nonostante assicurano che: “Tutti i prodotti freschi che serviamo nei ristoranti cinesi provengono da fornitori europei, anche perché importarli non avrebbe senso, per i costi di trasporto da un altro continente. Non bisogna minimizzare niente, ma nemmeno ingigantire, perché se non ce n’è motivo, si finisce solo per danneggiarci”.

AVELLINO- Tra necessarie precauzioni ad eccessivo allarmismo, anche nella città di Avellino si apre il dibattito sui possibili rischi legati al diffondersi dell’epidemia del coronavirus, l’infezione che sta mietendo vittime nella Cina Continentale, interessando un totale di 56 milioni di persone sul tutto territorio.
Per quanto in Italia, al pari di quasi tutta l’Europa, ad oggi non non si registrano casi di possibili contagi, la principale preoccupazione della comunità è legata all’utilizzo dei prodotti cinesi che ormai da anni hanno sbaragliato il mercato commerciale di tutta Italia, a partire da quelli del settore alimentare.
Se fino a qualche giorno fa i ristoranti che in genere offrono cibo di varietà giapponese-cinese erano presi d’assalto, in virtù dell’espandersi della cucina oltre oceano anche nelle nostre zone, anche grazie alla cosiddetta formula del “All you can eat” ad un prezzo accessibile, ora gli abitali fruitori cominciano a non riempire più le sale dei vari ristoranti del capoluogo e provincia. Nonostante al momento non siano stati riconosciti pericoli per i prodotti che continuano ad essere sani, ma soprattutto non c’è nessuna dimostrazione ad oggi che il virus si possa propagare per via alimentare ordinaria, le persone si mostrano titubanti. E’ il caso di un gruppo di amici sulla quarantina che ogni lunedì era solito riunirsi in uno dei punti di ristorazione giappo-cinese del centro città e che, invece, ieri sera ha optato per la più classica delle pizze. “Abbiamo letto che non esistono pericoli- spiega Paolo- ma per quello che si sta sentendo, preferiamo mangiare cibo italiano per il momento, o comunque prima capire quale è effettivamente importato. Magari è solo psicosi, ma prevenire è sempre meglio che curare”.