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Cotarella scrive a Fontana: "Non sono disposto ad accettare passivamente l'ordinanza"

Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, scrive al governatore della Lombardia, Attilio Fontana di rivedere l’ordinanza.

Cotarella scrive a Fontana: "Non sono disposto ad accettare passivamente l'ordinanza"

In Lombardia, come in Campania, si prospetta un autunno con rovesci di ordinanze. Poco fa anche Attilio Fontana, governatore della regione Lombardia, ha firmato un’ordinanza che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino successivo non facendosi condizionare dai freni messi sulle chiusure che le indiscrezioni attribuivano a Salvini.

Tra le varie restrizioni, il divieto di vendita di vino dopo le 18.

Non poteva che arrivare la risposta di Riccardo Cotarella, precisa e diretta in una lettera.

Cotarella è un enologo di fama internazionale, docente di Viticoltura ed enologia presso l'Università della Tuscia di Viterbo e accademico aggregato dell’Accademia dei Georgofili, dal 2013 è presidente di Assoenologi e nel 2014 è stato il presidente del comitato scientifico per l’allestimento del padiglione vino all’EXPO 2015.

L’Imprenditore italiano, a capo di una azienda vinicola con suo fratello Renzo e di una così sta di consulenza (Riccardo Cotarella S.r.l.) della quale è presidente, ha sempre messo davanti ad ogni cosa l’impegno civile e la responsabilità per il futuro dei nostri valori collaborando anche a progetti per i giovani.

A seguito dei divieti in regione Lombardia ha ritenuto opportuno far sentir la sua voce e ha scritto una lettera al presidente Fontana.

Si legge: “La complessa e difficile emergenza sanitaria che il mondo intero sta da mesi vivendo non sfugge a nessuno. Tanto meno ad Assoenologi, che mi onoro di rappresentare in qualità di presidente.

È per questo, Governatore, che non comprendo, né sono disposto ad accettare passivamente, una specifica ordinanza, da Lei licenziata, che mina il cuore produttivo del settore enologico. Mi riferisco alla recente ordinanza – la cosiddetta anti-movida – che vieta la vendita di vino e alcolici dopo le ore 18 in tutti gli esercizi commerciali pubblici.”

Cotarella continua poi: “Una norma che, non solo si fa fatica ad accogliere, ma è anche di difficile comprensione all’interno di un quadro strategico teso al contrasto della diffusione del virus. Dietro ogni ordinanza ci sono vite appese che meritano scelte ponderate. Perché in una fase come questa, da ogni decisione presa, il rischio di non poter tornare indietro è elevatissimo.”

Eppure L’imprenditore capisce le motivazioni ma chiede siano valutati anche gli enormi sacrifici: “Le chiusure anticipate al pomeriggio o alla mezzanotte per ristoranti, bar e pub stanno già avendo delle ripercussioni negative sul mondo del vino che, a fatica, già tentava di rialzarsi dopo quanto accaduto la scorsa primavera.

La nuova ondata di casi Covid 19 genera preoccupazione per la salute pubblica e la tenuta del sistema economico nazionale e mondiale. Considerazioni, che ci hanno portato, senza esitazione, ad accogliere fin da subito con responsabilità le misure messe in atto dal Governo al fine del contenimento dell’epidemia, malgrado alcuni provvedimenti comportassero dei sacrifici notevoli per le aziende.”

Con grande rispetto poi rinnova l’appoggio e la collaborazione ma sottolinea che c’è bisogno di mettere in conto tutte le conseguenze possibili: “Assoenologi, così come già dimostrato, ancora una volta è a disposizione dell’Ente che Lei rappresenta e del Governo nazionale, per continuare a dare un contributo importante alla lotta al Coronavirus, ma non può esimersi dal chiederLe, in qualità di Governatore della Regione Lombardia, di rivedere la posizione assunta in merito all’ordinanza sopracitata.

Ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e lavoratori del comparto enologico e vitivinicolo lombardo e italiano.Nell’accorata speranza di ricevere un Suo riscontro, Le porgo un cordiale saluto.”