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De Luca dice ancora no al delivery in Campania, ma sì al rimborso di 2000 euro a pizzeria. A metà maggio le prime aperture

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca vieta ancora una volta il delivery e promette un rimborso alle pizzerie di circa 2000 euro. Le prime aperture a metà maggio

De Luca dice ancora no al delivery in Campania, ma sì al rimborso di 2000 euro a pizzeria.  A metà maggio le prime aperture

Il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca vieta ancora la consegna a domicilio della pizza a Napoli e in tutte le province prima del 3 maggio.

In compenso le pizzerie riceveranno 2.000 € come misura di aiuto (i limiti sono 100 mila euro di fatturato nel 2019). Che dovrebbero arrivare alla fine della prossima settimana.

La richiesta della possibilità del delivery, operata dagli esponenti del settore capitanati da Gino Sorbillo, non è stata accolta. Il governatore inoltre ha precisato le norme sanitarie da seguire, prima tra tutte le mascherine che diventeranno obbligatorie dal 3 maggio per tutti.

“Se si può anticipare anche la consegna a domicilio del cibo di asporto con tutte le norme di sicurezze obbligatorie, comprese mascherine e guanti per chi consegna e per chi prepara i cibi in laboratorio, lo faremo”, è la concessione a quanti speravano in un avvio del delivery anche in Campania.

Niente pressioni, ma solo quello che è giusto fare faremo, ha detto De Luca.

Una delle principali sollecitazioni riguarda il cibo da asporto, generi alimentari e pizze, ha spiegato De Luca nel corso della conferenza stampa in diretta Facebook (qui il link).

Non lo abbiamo consentito fino ad oggi, non per particolare cattiveria.

De Luca fa un esempio per spiegare cosa è successo con la consegna a domicilio di generi alimentari.

A Lauro un negozio ha fatto la distribuzione porta a porta. Tutta la famiglia che gestisce il negozio è risultata contagiata e si è dovuto mettere in quarantena tutto il paese.

Quando abbiamo limitato il trasporto domiciliare lo abbiamo fatto perché era difficile prevedere l’adozione delle misure, ma lo abbiamo fatto anche con decisioni di accompagnamento: 2.000 € di contributo alle attività chiuse per l’ordinanza.

Le pizzerie lo avranno.

Non potevamo chiudere le panetterie e le salumerie: queste attività non avranno il contributo di 2.000 €.