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DPCM di Natale: le regole per spostamenti, cene, messe, shopping e ristorazione

DPCM di Natale: le regole per spostamenti, cene, messe, shopping e ristorazione

DPCM di Natale: le regole per spostamenti, cene, messe, shopping e ristorazione

Da oggi, 4 dicembre, entra in vigore un nuovo Dpcm che segue quanto stabilito dal decreto legge del 2 dicembre. Le nuove norme coprono tutto il periodo Natalizio e di festività, il testo del decreto legge infatti prevede l’estensione del limite massimo di vigenza dei dpcm dagli attuali 30 a 50 giorni.

È per questa ragione che il “dpcm Natale” avrà validità fino al 15 gennaio.

Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a rafforzare la copertura per tutto il periodo, stringendo a doppio giro proprio nei giorni festivi, a prescindere dal colore della zona.

Vediamo cosa succede.

NUMERO DI PERSONE

Il premier Conte non ha fatto alcun accenno a quante persone (e al grado di parentela) che potremmo riunirsi in casa per il cenone del 24 e/o al pranzo di Natale. Come ha fatto notare anche Conte, infatti, “in uno Stato libero e democratico è impossibile entrare nelle case e dire quante persone siedono al tavolo”.

C’è stato solo un caldo appello del premier e una forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi, quindi indipendentemente dal fatto che questi siano parenti.

GLI SPOSTAMENTI

> Sono vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (comprese anche le province autonome di Trento e Bolzano) dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, anche se si tratta di movimenti tra due Regioni in zona gialla;

> Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio, un’ulteriore limitazione agli spostamenti tra COMUNI diversi.

> Sarà comunque sempre possibile, anche tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, fare ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.

> È vietato anche spostarsi nelle seconde case che si trovano fuori dalla propria Regione o provincia autonoma. Questo divieto varrà anche per le seconde case che si trovano in un comune diverso nelle sole giornate del 25 e 26 dicembre e del primo gennaio.

COPRIFUOCO e Celebrazioni religiose.

Il coprifuoco resterà in vigore in tutta Italia dalle 22 alle 5, per il periodo che va dal 4 dicembre al 15 gennaio. Sarà valido anche il 24 e il 31 dicembre, evitando così veglioni e feste. Proprio per la notte di Capodanno, inoltre, il coprifuoco dovrebbe essere esteso fino alle 7 del mattino del primo gennaio.

La messa di Natale potrebbe essere anticipata alle 20, ma la Cei ha già raccomandato di programmare più celebrazioni durante tutta la giornata per scaglionare le presenze.

> Sanzioni

Uscire di casa durante l’orario di coprifuoco è consentito solo per comprovati motivi di lavoro, di salute o di necessità. In assenza di questi, scattano multe che vanno dai 400 ai 1000 euro.

RISTORANTI E BAR

I ristoranti saranno aperti solo a pranzo il 25 e il 26 dicembre e l’1 ed il 6 gennaio. La loro chiusura resta confermata tutti i giorni alle 18.

Vi ricordiamo che:

-in area gialla consumo al tavolo consentito dalle 5 alle 18 tutti i giorni, non oltre 4 persone allo stesso tavolo, divieto dopo le 18 di consumare cibo per strada;

-in zona arancione e rossa ristoranti e bar sono aperti dalle 5 alle 22 solo per l’asporto, mentre l’attività di consegna a domicilio rimane sempre garantita.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI

Al fine di limitare file e assembramenti tipici del periodo natalizio, dal 4 dicembre al 6 gennaio i negozi potranno restare aperti fino alle 21.

I centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi dal 4 dicembre al 15 gennaio, ad eccezione dei negozi in essi presenti che vendono alimenti, farmacie, parafarmacie, vivai, tabacchi, edicole e sanitari.

IMPIANTI SCIISTICI E ALBERGHI

Confermata la chiusura degli impianti da sci e il divieto di aprire le piste che torneranno in attività dal 7 gennaio.

Gli alberghi – anche quelli di montagna – resteranno aperti, anche il 31 sera ma con la limitazione dei ristoranti chiusi alla vigilia del Capodanno per impedire le feste e i cenoni negli hotel: sarà consentito solo il servizio in camera.

Resta invariata la possibilità lasciata a Sindaci e presidenti di Regioni che potranno emanare ordinanze che chiudano alcune strade e piazze dello shopping, potendo inoltre installare dei distanziatori.

PER CHI VIAGGIA

Tampone obbligatorio per chi, prima del 20 dicembre, rientra in Italia da questi Paesi: Belgio, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte), Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna (inclusi territori nel Continente africano), Regno Unito e Irlanda del Nord.

> Dopo il 20 dicembre, per chi invece decide di passare il natale all’estero sarà costretto poi alla quarantena obbligatoria per 10 giorni al suo rientro. Questa misura vale dal

21 dicembre al 6 gennaio. Una chiaro modo di disincentivare gli spostamenti.

> Sospese le crociere dal 21 dicembre al 6 gennaio.

SEMAFORO

Questo è un punto che resta invariato, perché l’Italia resta divisa in zone, fasce, come dir si voglia. Il ministro Speranza ha confermato che resterà attivo quell’automatismo che fa scattare i colori in base al livello di rischio. Secondo a Conte è possibile che entro due settimane l’intera penisola sia zona gialla, questo grazie al buon andamento della curva epidemiologia e secondo l’indice Rt, attualmente sceso a 0,91.

Attualmente la ripartizione delle regioni in zone gialle, arancioni e rosse è la seguente: > zona GIALLA: Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto;

> zona ARANCIONE: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Umbria;

> zona ROSSA: Abruzzo, Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.