FoodClub | Logo Esdra

Green Pass a lavoro da domani: obbligo anche in smart working

green pass obbligatorio a lavoro dal 15 ottobre

Green Pass a lavoro da domani: obbligo anche in smart working

Da domani 15 ottobre entra in vigore l'obbligo del Green Pass vaccinale per lavorare, una misura che da decreto sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021. E scatta l'allarme blocco per porti e autotrasporti. A lanciare l’allarme è la Fiap, la Federazione italiana autotrasportatori professionali.

L'effetto di tale provvedimento potrebbe essere fortissimo sulle imprese di trasporto e logistica con gravi danni economici e così, oltre ai supermercati, la crisi potrebbe colpire anche i carburanti e bloccare alcune industrie.

Il primo punto debole riguarda la logistica e l'autotrasporto. Gli autotrasporti in Italia trasportano il 90% della merce, comprese materie prime e beni per la vita di tutti i giorni. Il problema nasce perché molti autisti, soprattutto stranieri, non hanno il Green Pass non solo per scelta personale, ma perché in alcuni Paesi non esiste l’obbligo della certificazione verde o anche perché la vaccinazione effettuata nel Paese di origine non è riconosciuta.

La Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali) ha lanciato l’allarme: il rischio è che dal 15 ottobre si concretizzi uno scenario caratterizzato da scaffali vuoti, crisi dei carburanti e blocco delle industrie. «La situazione è dunque critica - sottolineano - e rischia di avere un impatto devastante sul settore, già gravato da una allarmante carenza di autisti (si stima ne manchino circa 20/30 mila)».

Così il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, sull’obbligo del green pass sui posti di lavoro: "Si sta determinando una situazione per cui si rischia che il 15-16 ottobre il trasporto in Italia si blocchi, dal ministero non abbiamo risposte e se questo atteggiamento proseguirà e non uscirà un chiarimento, può succedere di tutto. Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il green pass e questo verrà invece imposto alle imprese italiane stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Ci auguriamo di no, ma ne stiamo discutendo".

Il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha riconosciuto: "bisogna garantire a questi lavoratori il loro diritto a poter avere il green pass ma bisogna anche garantire la comunità che ospita circa la sicurezza. Ci sono dunque due ipotesi allo studio: effettuare una ulteriore dose addizionale con un vaccino a mRna in chi è vaccinato con vaccini non riconosciuti dall'Ema, e l'altra via è riconoscere tout court i cicli vaccinali fatti all'estero con questi vaccini. Si stanno valutando le due opzioni e nei prossimi giorni verrà presa una decisione in merito".

COME SI OTTIENE IL GREEN PASS

Il Green pass è disponibile anche per chi ha solo una dose di vaccino dal 12° giorno dopo l'iniezione e avrà validità a partire dal 15° giorno. Il Certificato è valido per 12 mesi. Per i guariti da Covid il Pass viene generato entro il giorno seguente l'avvenuta guarigione e avrà validità per 180 giorni (6 mesi). Ottenerlo è facilissimo anche via telefonino con le App "Io" e "Immuni".

La certificazione può essere generata anche facendo un tampone. Nel caso di un lavoratore non vaccinato che voglia sottoporsi al "molecolare" (che ha validità di 72 ore) o a quello "antigenico" (48 ore di validità) chi deve pagarlo?

La spesa è a carico del lavoratore a meno che singole aziende non si offrano di pagarlo. I prezzi sono stati calmierati. E' possibile farlo in farmacia.

Una app per il controllo del Green Pass obbligatorio a lavoro

Arrivato in questi giorni il via libera del Garante della privacy inerente all'app per il controllo dei certificati: senza dimenticare l’attenzione al rispetto dei dati sensibili dei lavoratori, i titolari potranno controllare la validità del loro Pass tramite l’applicazione sviluppata dal governo.

Ma chi è vaccinato o negativo al tampone ma in attesa di rilascio del Pass potrà entrare a lavoro?

In questi casi la risposta è sì. Il lavoratore dovrà però munirsi di un certificato temporaneo rilasciato dalla struttura sanitaria presso cui è stata effettuata la vaccinazione o il test.

La certificazione può essere richiesta dal datore di lavoro massimo 48 ore prima dell’ingresso in ufficio, non oltre. Questa un’ulteriore specifica del Dpcm sulla privacy, voluta fortemente dal Garante. Per far fronte a esigenze di nature organizzative, il datore di lavoro o un suo delegato potrà richiedere al proprio dipendente di presentare il certificato verde con un anticipo che non può superare le 48 ore.

Per quanto riguarda il controllo in sé, avverrà in automatico o tramite app Verifica C19, ma il Qr Code collegato al Pass non verrà conservato in alcun modo, per proteggere la riservatezza dei dipendenti.

Lo smart working

Il governo ha sottolineato che l’impiego da remoto non sarà un’alternativa per chi non è in possesso del certificato. Si specifica infatti nel testo: “Non è consentito in alcun modo, in quanto elusivo del predetto obbligo, individuare i lavoratori da adibire al lavoro agile sulla base del mancato possesso di tale certificazione“. In altre parole, la certificazione non sarà necessaria solo nel caso in cui il lavoro agile fosse reso obbligatorio da motivi interni all’azienda, e non nel tentativo di eludere il regolamento del governo.

Multe e sanzioni

Capitolo sanzioni. Il lavoratore che comunicherà di non avere il Green Pass sarà obbligato a restare a casa senza stipendio, ma senza alcuna sanzione disciplinare. Sarà dunque un assente ingiustificato, ma conserverà il proprio posto di lavoro ed eviterà il licenziamento. Se non dovesse munirsi della certificazione, potrà rientrare al lavoro al termine dell’emergenza, attualmente fissato per il 1° gennaio. Qualora la scelta del lavoratore di assentarsi recasse danni all’azienda, sarà possibile per il datore di lavoro cercare di rivalersi sul proprio dipendente, come specificato in una circolare di Confindustria.

Le multe saranno comminate alle aziende che faranno accedere al luogo di lavoro il proprio dipendente privo di Green Pass, e ovviamente anche allo stesso dipendente. La sanzione partirà da 400 euro e potrà arrivare fino ai 1000, raddoppiando in caso di reiterazione.

I lavoratori ancora senza Green Pass

Secondo le stime riportate dal Corriere della Sera, in questo momento i lavoratori senza alcuna vaccinazione sarebbero nel nostro paese circa 3 milioni e mezzo. Un numero elevatissimo di persone che dovrà ricorrere, per poter lavorare, ai tamponi settimanali.

A dover esibire la certificazione verde, su richiesta, saranno 14,6 milioni di dipendenti privati, 3,2 milioni di dipendenti pubblici e 4,9 milioni di lavoratori autonomi. Quindi una platea di 23 milioni di persone. Dovrà averlo chiunque svolga una qualche attività, anche i volontari oppure le colf e le badanti. Eppure restano ancora "libere dall'obbligo" una serie di attività come estetisti, parrucchieri, tassisti.

E allora chi è senza green pass diventa sostituibile?

Dipende dalle dimensioni dell'azienda. In quelle superiori a 15 dipendenti non lo è. Si può invece sostituire in quelle con meno di 15 dipendenti per un periodo di 10 giorni prorogabili di ulteriori 10.

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber