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Il Virus si trasmette in 30 minuti. Ecco l'esperimento condotto al ristorante in Giappone.

Il Virus si trasmette in 30 minuti. Ecco l'esperimento condotto al ristorante in Giappone.

Il Virus si trasmette in 30 minuti. Ecco l'esperimento condotto al ristorante in Giappone.

Un esperimento condotto in Giappone mostra la velocità con cui il coronavirus si può trasmettere nei ristoranti: 30 minuti. Ecco come.

Basterebbero 30 minuti per contagiarsi di coronavirus all'interno di un luogo di aggregazione: Un team di esperti ha analizzato cosa avviene ad un buffet.

In quanto tempo avviene il contagio: l’esperimento

Per l’esperimento sono state riunite 10 persone in una stanza in cui è stato allestito appunto un buffet. Un altro soggetto invece è stato incaricato di svolgere il ruolo della persona infetta. Per simulare la positività al coronavirus, all’“untore” è stato applicato sul palmo di una mano una vernice fluorescente, visibile solo al buio, a rappresentare il virus. Lo scenario voleva cercare di riprodurre in maniera verosimile il caso in cui una persona infetta tossisca o starnutisca in una mano per poi non lavarsela, e osservarne gli effetti.

L’esperimento prevedeva che le persone, compreso l’infetto, si servissero al buffet per 30 minuti. Allo scadere del tempo, la stanza è stata oscurata e i risultati sono stati sbalorditivi. Alla luce ultravioletta si poteva osservare come le tracce di vernice fluorescente dalle mani della persona infetta si fossero trasferite ovunque: sul tavolo, sulle pinze per prendere il cibo, sulle brocche delle bevande e ovviamente su stoviglie, bicchieri e argenteria. Osservando le persone, le tracce di pittura erano su mani, cellulari, abbigliamento e su tre dei soggetti anche sul viso. (Video)

L’esperimento in seguito è stato riprodotto dagli scienziati adottando alcune misure per proteggersi dalle infezioni: i piatti venivano separati, le pinze venivano sostituite frequentemente e i commensali venivano invitati a lavarsi le mani prima, durante e dopo il pasto. In questo scenario, la vernice non si attaccava a nessuno di loro. L’obiettivo dell’esperimento è dunque chiaro: aumentare la consapevolezza del pericolo di toccare superfici contaminate. Secondo gli esperti dunque la regola di prevenzione numero uno rimane sempre la stessa: lavarsi sempre e molto bene le mani.