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La Jeune Rue, la truffa da milioni di euro di Cédric Naudon

Cédric Naudon processato per frode per la Jeune Rue a Parigi

La Jeune Rue, la truffa da milioni di euro di Cédric Naudon

Cédric Naudon è un uomo di 48 anni, che ha trascorso quattro mesi in custodia cautelare nel 2016, è processato dal tribunale di Parigi per frode, tentata frode (in particolare contro la banca pubblica per gli investimenti, la BPI), violazione della fiducia, fallimento, abuso dei beni aziendali. L'importo della truffa è stimato in 7 milioni di euro.

Si tratta dell'ideatore del progetto/truffa “Jeune Rue” che prevedeva di creare a Parigi un quartiere dedicato "al bello e al buono".

La vicenda risale a gennaio 2014. Cédric Naudon, allora proprietario del ristorante Le Sergent recruteur , promise di trasformare il quartiere di rue du Vertbois, nel centro di Parigi, in un hub gastronomico e un luogo di alto design. Voleva aprire una trentina di negozi. Oltre ai ristoranti e alle gallerie d'arte, dovevano essere rappresentati tutti i negozi di alimentari. Ha promesso cibo di qualità eccezionale, dai migliori produttori francesi. È stato quindi menzionato un budget di 30 milioni di euro.

Cédric Naudon, che aveva detto di aver fatto fortuna negli Stati Uniti, è riuscito a convincere decine di persone a intraprendere l'avventura, compresi investitori esperti. Ha detto di essere in contatto con i giganti del lusso Bernard Arnault, François Pinault, lo chef pluristellato Alain Ducasse e altri personaggi politici. Ad ogni modo, è riuscito a ottenere 10 milioni di euro di prestiti da diverse banche.

Tuttavia, alla fine del 2014, il progetto è fallito. Sono stati aperti solo due ristoranti. I dipendenti (erano più di un centinaio) si sono lamentati di non essere pagati, così come i fornitori.

Al processo, sul banco delle parti civili, sono rappresentate banche, tra cui Credit du Nord e Bred, liquidatore di 21 società, nonché la società Decacao, il cui presidente aveva investito più di un milione di euro nella "Jeune Rue".

Il processo si è svolto mercoledì e mentre Naudon afferma di "aver abbandonato la parte finanziaria" ed incolpa i suoi ex dipendenti, aggiungendo che "è stato un suicidio andare in un progetto così grande"; il suo ex assistente ha detto agli investigatori che "nulla è stato fatto senza il consenso del signor Naudon".

L'ex collaboratore racconta anche che "il direttore finanziario ha dovuto nascondere le carte di credito per impedire a Cédric Naudon di prenderle".

Cédric Naudon, secondo il giudice si sarebbe dichiarato fieramente dichiarato specialista in finanza il che - secondo il giudice - non dà credito alla versione in cui proprio Naudon si sarebbe tirato fuori dagli affari. E intanto Naudon, in tribunale, non indossa più una di quelle sciarpe di seta che non si è mai tolto, non ha più le sue scarpe di lusso nè la sua Maserati con autista che ha impressionato più di uno e non possiede più il suo appartamento in Place Vendôme. Sarà un uomo nuovo o ha sempre vissuto d'apparenza?

E noi? Quanto siamo influenzabili nel nostro giudizio sulla base di un oggetto, di una concretezza che non si tramuta poi in fatti?

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