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Lettera di Ciccio Sultano a Musumeci: "Ma siamo isolani o isolati?"

Lo chef ragusano scrive una lettera di sfogo al presidente della Regione Sicilia, Musumeci

Lettera di Ciccio Sultano a Musumeci: "Ma siamo isolani o isolati?"

In Sicilia in questo momento è tutto praticamente fermo: eventi, mare, montagna. Un settore che conta molto per la sua economia non ha alcuna previsione per il futuro. Nello Musumeci, presidente della regione, taglia corto sulle polemiche e sulla riapertura della Sicilia a cittadini provenienti da altre regioni e pone un punto fermo: le decisioni della Conferenza Stato-Regioni. Per il momento le certezze sono due. I tecnici sono al lavoro per dare contenuti al protocollo sanitario; l’ordinanza del governatore siciliano che prevede anche limiti per chi proviene da altre regioni scade il 7 giugno. Il protocollo sanitario o passaporto sanitario dovrebbe garantire al turista che arriva in Sicilia le migliori condizioni di sicurezza per sé e per chi lo ospita. "Non può essere demandato alle regioni il compito di decidere sulla mobilità interregionale: non riesco a immaginare sullo Stivale una mobilità a macchia di leopardo. È chiaro che la decisione deve maturare all’interno di un confronto tra lo Stato e le Regioni quindi all’interno della Conferenza con il coinvolgimento dei Comuni. E poi una volta assicurato il dato epidemiologico, che non deve comportare serie preoccupazioni, si deciderà di aprire tutti assieme: ogni regione sarà chiamata ad adottare misure di tutela e di cautela differenti.", commenta Musumeci.

A questa condizione di blocco e impossibilità di ripartenza, lo chef due stelle Michelin, Ciccio Sultano, reagisce con una lettera di sfogo al presidente siciliano, un grido di aiuto che ha reso pubblico:

"Lettera dall’isola isolata

Egregio Signor Presidente delle Regione Sicilia, Nello Musumeci

Le scrivo con il dovuto rispetto, chiedendoLe se dobbiamo considerarci oltre che isolani anche isolati. Quando pensa che la Sicilia sia sufficientemente sicura per aprire le porte? Siamo in grado di accogliere con un minimo di serenità i turisti? Oppure dobbiamo rinchiuderci in un fortino?
Io ho voglia di lavorare, ho bisogno di lavorare e non credo di essere una mosca bianca. Ma soprattutto ci sono tasse e imposte da pagare, rapporti con fornitori e collaboratori da onorare. Non vorrei che la minaccia del sindaco di Milano abbia effetto e che la pretesa di passaporti sanitari per venire in Sicilia, sposti i flussi altrove. Siamo sempre in Italia e in Europa o il nostro statuto speciale ci rende pericolosamente diversi?

Ciccio Sultano
mente pratica"