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Niko Romito manda i suoi dipendenti in cassa integrazione con una lettera pubblica sul Corriere.it

Niko Romito manda i suoi dipendenti in cassa integrazione con una lettera pubblica sul Corriere.it

Niko Romito manda i suoi dipendenti in cassa integrazione con una lettera pubblica sul Corriere.it

Sulle pagine del corriere.it pubblicano questa lettera firmata Niko Romito, con cui lo chef 3 stelle Michelin, patron del Reale a Castel Di Sangro e di altre attività ristorative, comunica ai suoi dipendenti che saranno messi in cassa integrazione. Ne pubblichiamo un riassunto:

"Care ragazze, cari ragazzi,
nel mentre siamo nelle nostre case ligi ad osservare le regole che il governo ha dato al Paese per fronteggiare la sfida del Covid-19, ho deciso, osservando quelle medesime norme, di chiedere solo ad alcuni di voi di tornare al lavoro."

E continua dopo una parentesi su quanto sta avvenendo in Italia riferendosi ai suoi dipendenti:
"A tutti voi, care ragazze e cari ragazzi che avete consentito al nostro gruppo di crescere, affermarsi e divenire un brand riconosciuto nel mondo per la sua identità italiana, per la sua creatività, per la sua passione per il lavoro e la voglia di innovare, non avrei mai immaginato nella mia vita pre-pandemia di dover mandare una comunicazione come questa. La quasi totalità dei lavoratori del nostro gruppo sarà messa in cassa integrazione, nell’attesa di riprendere il prima possibile il nostro lavoro. Vi voglio bene state a casa"

Ovviamente ognuno sceglie per se, come e dove comunicare quanto vuole dire, è un periodo difficile per tutti e la ristorazione è tra i settori più colpiti, ma siccome non ci è dato sapere, perché sul Corriere è pubblicata senza alcuna nota a riguardo, abbiamo ragione di ritenere che sia stata inviata dallo stesso Niko Romito o da chi ne gestisce la comunicazione.

Ci domandiamo (e magari potrà essere lo stesso Niko a risponderci o magari qualche suo dipendente), se così fosse, da umano a umano, non ci avrebbe fatto una miglior figura a comunicarlo personalmente ai propri dipendenti e non tramite la lettera ad un giornale?

Se cosi non fosse mi scuso, anche se comunque non comprenderei la spettacolarizzazione dell'accaduto attraverso l'invio di un comunicato stampa, ma probabilmente potrebbe essere anche una mossa preventiva per comunicarlo loro ed evitare articoli sensazionalistici.

Speriamo vivamente che i suoi dipendenti siano stati informati prima e non l'abbiano dovuto apprendere da un giornale.