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Rincaro tazzina di caffè del 20%: Insorgono i consumatori.

I titolari degli esercizi pubblici insorgono dopo l'accusa del Codacons di rincarare i prezzi del caffè

Rincaro tazzina di caffè del 20%: Insorgono i consumatori.

Dopo l’allarme lanciato dal Codacons che rileva nella città di Firenze, così come era successo nei giorni scorsi in Veneto, un aumento del costo dell’espresso al bar del 21,5 per cento, con locali nei quali, sempre secondo l’associazione, un caffè si può pagare 1,40 euro, i titolari degli esercizi pubblici insorgono.

Aldo Cusano, nel doppio ruolo di presidente di Confcommercio e portavoce delle Botteghe storiche di San Lorenzo, firma una lettera che rappresenta tutti i piccoli esercenti della zona della stazione fiorentina. "In un momento difficile come questo abbiamo deciso di tenere aperte le nostre attività non per gli incassi che sono quasi nulli ma per dare un servizio alla città e con la consapevolezza che i nostri esercizi siano il motore di Firenze e un tassello importante per la ripartenza. Siamo eroi, non speculatori. E nessuno di noi, in questo periodo, ha aumentato i prezzi della tazzina di caffè nonostante stiamo incassando il 7, massimo 10 per cento, rispetto ai volumi precedenti l’ emergenza sanitaria. Stiamo lottando per restare in piedi e non chiudere e la diffusione di messaggi come questo non ci aiutano affatto. Questo non è il tempo delle polemiche ma del rimanere uniti, dalla stessa parte."

Parecchie le testimonianze dei baristi del capoluogo toscano. "I nostri prezzi sono invariati nonostante le difficoltà ad andare avanti", non usa giri di parole Angelo Ortis del Bar H9. "Il caffè sarebbe più caro? Assolutamente no. Stiamo facendo di tutto per andare incontro ai nostri clienti, anche loro provati dalla crisi economica provocata dalle chiusure" aggiunge Andreina Mancini della Pasticceria Sieni.

Alle voci dei piccoli imprenditori si associa quella di Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana. "Ognuno è libero di praticare le politiche dei prezzi che crede, ma io un buon caffè non mi scandalizzo di pagarlo 1,50 euro o anche più. E ognuno è libero di scegliere il prodotto in base alla sua qualità, al servizio, alla location, ai propri gusti."