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Sanremo: ennesimo schiaffo a ristoranti e bar

Regione Liguria torna in arancione rinforzato, a Sanremo stop a ristorazione

Sanremo: ennesimo schiaffo a ristoranti e bar

Siamo abituati a sentire di grandi cose al terzo giorno. invece Sanremo è nel caos.

Dopo aver scelto di dare la possibilità alla Rai e ad Amadeus di mettere in scena il famoso festival della canzone italiana e dopo qualche dubbio da parte di tanti sul repentino cambio di zona della regione Liguria, cosa succede? A tre giorni dall'inizio della manifestazione - ma per un'ordinanza decretata già lo stesso 2 marzo (giorno inaugurale del festival) - il presidente Toti ha dichiarato il passaggio in "zona arancione rinforzato".

Facile immaginare il malumore montato nelle ultime ore per bar e ristornati, dopo che ieri sera un'ordinanza regionale restrittiva, legata all'andamento dei contagi, ha deluso quanti speravano di poter lavorare, a maggior ragione in questi giorni del Festival, dato che solo lunedì la Liguria era tornata in zona gialla!

Tantissime le proteste: da bar che hanno continuato a servire a servire aperitivi, fino a titolari e clienti che si sono ritrovati insieme a cercare di farsi sentire. Ancora un altro segno della superficialità e della inadeguatezza con cui viene affrontato questo momento di disperazione dei commercianti; sentiamo e diciamo le stesse cose da mesi e credo si sia stanchi tutti di doversi confrontare ancora con linee organizzate in 12 ore e spese fatte all'ultimo minuto per poi vedersi mandare tutto all'aria.

I numeri ed i danni sono pazzeschi se si pensa che l'impossibilità di dar luogo a eventi collaterali, nelle cinque serate dell’Ariston, aveva già dato lo stop a 350 eventi organizzati da Casa Sanremo; eventi in grado di fruttare circa 1 milione di euro di fatturato per le imprese della ristorazione, catering e banqueting. Fipe Confcommercio prevedeva una perdita di circa 800mila euro per tutto il comparto, ma le cose cambiano con l'arrivo del cambio di zona colorata a pochi giorni.

Gira e rigira, canta e ricanta... possibile che siano sempre e solo la ristorazione e l'ospitalità a dover pagare le conseguenze degli errori ripetuti e che non si riesce ad imparare a non fare?

Come al solito, di nuovo, i commerciati si ritrovano ad aver perso il doppio, nonostante continuino a volere solo organizzazione e rispetto e non a pretendere di aprire.

Il fatto è che "non si può cantare e portar la croce!"

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