USA, ristoranti chiusi a New York, Los Angeles e Las Vegas
Le principali e più popolose metropoli americane si stanno adeguando alla chiusura dei luoghi di assembramento
“Stiamo intraprendendo una serie di azioni che non avremmo mai preso nel tentativo di salvare vite umane. Ora è il momento di assumere un’altra misura drastica. Il virus può dilagare rapidamente con le interazioni nei ristoranti, nei bar e nei posti dove ci si siede vicino. Dobbiamo interrompere questo cerchio”, così spiega Bill De Blasio, italo-americano sindaco di New York, che si appresta a comunicare, a partire da martedì 17, per legge, la chiusura di tutti i ristoranti e bar, ad eccezione di quelli attrezzati per il servizio d'asporto, e altri luoghi di assembramento cittadino, come cinema, teatri, sale da concerto e discoteche.
A far fronte all'emergenza della diffusione del Coronavirus, seguono a ruota altre due importanti metropoli statunitensi, poli economici e culturali, Los Angeles e Las Vegas, che sta chiudendo addirittura alcuni casinò. Anche l'America, quindi, comincia a prendere sul serio la pandemia in atto, continua De Blasio, "si trova davanti una minaccia senza precedenti e dobbiamo rispondere con una mentalità da tempo di guerra”.