Vincenzo Buttice: "La Tari, da pagare anche quando non si produce? La questione è aperta..... parliamone"
Vincenzo Buttice, portavoce dei Ristoratori Uniti apre una discussione sulle scadenze da pagare
La Tari, da pagare anche quando non si produce ? La Questione è aperta..... parliamone
Vincenzo Buttice de il ristorante Il Moro, portavoce dei Ristoratori Uniti, apre un tavolo di discussione, a rigor di logica sensato che dovrebbe interessare tutti i gestori di attività ristorative. Questa la sua riflessione:
Partiamo dall'esenzione: i locali dove, in specifiche circostanze temporali , non è possibile produrre rifiuti, dal 08 marzo sino 18 maggio la ristorazione non ha prodotto rifiuti per Legge, quindi per questi mesi non dovrebbe essere pagata. In più, in considerazione, che la ricettività è diminuità del 50% la tari deve proporzionalmente diminuire del 50%. Le domanda sono spontanee:
PERCHE' ALLA RISTORAZIONE SONO APPLICATI I MOLTIPLICATORI PIU' ALTI?
PERCHE' LE AMMINISTRAZIONI HANNO SOLAMENTE SLITTATO E NON SONO INTERVENUTE IN MODO SOSTANZIALE, PROPORZIONALE E GIUSTO?
Evitando di entrare nel giuridichese, la Legge che la disciplina L.147/13. IL principio sulla quale si fonda la Tari risponde al art. 191 del Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) - in base al quale “chi inquina paga” deduzione "se inquino meno pago meno" " se non inquino non pago"
Viene spontaneo chiedersi cosa inquina ? quali sono gli inquinanti ? Ci viene in mente:
a) materie inorganiche
b) materie non riciclabili
c)rifiuti pericolosi
d) altamente inquinanti.
Che tipo di rifiuti possono produrre i ristoranti, birrerie, pizzerie? Vediamo:
a) organiche, scarti di alimenti compostabili
b) materie riciclabili, a condizione che siano raccolte in maniera differenziata.
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