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Coronavirus, Daniele Salvo da Pechino: "La gente per precauzione non esce, qui i costi sono altissimi e molti stanno chiudendo"

Daniele Salvo, titolare di due ristoranti a Pechino, fa il punto della situazione sul Coronavirus

Coronavirus, Daniele Salvo da Pechino: "La gente per precauzione non esce, qui i costi sono altissimi e molti stanno chiudendo"

Pechino - 13 febbraio 2020

Buongiorno Daniele, la scorsa settimana ci hai rilasciato un'intervista in cui ti annunciavi decisamente preoccupato per l'allarmismo mediatico riguardo il Coronavirus, come stanno oggi le cose?

Molte aziende hanno ricominciato a lavorare normalmente dagli uffici, molte altre adottano misure cautelari lasciando i dipendenti svolgere il lavora da casa mentre si continua a monitorare la situazione.

Quando pensi che tornerete a vivere normalmente le vostre vite?

Nel nostro settore solo il 13% su circa 87.000 delle attivita’ commerciali sono operative, molte di queste aziende non riapriranno piu’, i costi di gestione sono estremamente alti. La gente per precauzione non esce, abbiamo avuto un incremento esponenziale dei delivery, i fuori casa si sono quadruplicati, ovviamente ti parlo del mio settore, ma molti ristoranti stanno chiudendo. Noi siamo tra i brand più forti e nonostante i costi altissimi riusciremo a resistere. E mentre qui a Pechino c'è speranza perchè la situazione è sotto controllo, da Hubei arrivano notizie di un aumento esponenziale dei casi.

Uno scenario non confortante, che sta cambiando per sempre l'economia cinese. Cosa puoi dirci riguardo l'epicentro epidemico di Hubei?

Ad oggi si registrano circa 6000 pazienti guariti, piu’ di 1350 decessi (1310 solo nel area del Hubei). Il vero dramma è che per tenere a bada la fuga di notizie ed evitare un allarmismo senza fondamenta e penalizzante per la Cina, alcune cose sono state minimizzate ed oggi abbiamo appena avuto notizia di oltre 14000 nuovi casi di infezione nel Hubei dovuto ad una variazione degli standard di verifica.

Com'è stato possibile non accorgersene prima? Cos'è cambiato nelle procedure di accertamento?

Hanno incluso tutti i pazienti clinicamente diagnosticati, molti dei casi sospetti di infezione ora vengono considerati casi confermati. Tutto questo porta ad una modifica verso l'alto nel calcolo del numero di persone infette, il punto e’ isolare questi pazienti il piu’ presto possibile e trattarli.

Come state vivendo questa situazione dalla capitale? Vi sentite protetti dal governo cinese o pensate vi stiano nascondendo qualcosa?

Il governo sta facendo di tutto per bloccare la diffusione del coronavirus, Hubei è blindata e grazie ad accertamenti più approfonditi possibili oggi perché si è riusciti a conoscere e ad individuare meglio il virus, si sta facendo luce su tutti i canali possibili di diffusione. Qui da Pechino siamo fiduciosi e certi che nel minor tempo possibile riusciremo a tornare alle nostre vite. Pechino, Hubei e la Cina tutta, vinceranno questa "Guerra".

La notizia importante di questo report dalla Cina è che oggi, grazie a una maggiore attenzione è stato possibile portare alla luce "nuovi" 14.000 casi diagnosticati.

Perché questa è una notizia confortante? Perché i controlli evidentemente stanno funzionando molto meglio e questo numero è un dato significativo per due motivi fondamentali:

1) Non si sono ammalate più persone, si è trovato un modo più preciso per scoprire chi è stata vittima del contagio e questo permetterà di agire nel miglior modo possibile a curarli, circoscrivere e a debellare il virus.

2) Essendo il numero di casi molto più alto, la percentuale di mortalità per contagiati cala drasticamente e la malattia, notizia più che positiva, risulta quindi meno letale di quanto stimato sino ad oggi.

Coronavirus, Daniele Salvo da Pechino: "La gente per precauzione non esce, qui i costi sono altissimi e molti stanno chiudendo"

Daniele Salvo insieme al fratello Paolo sono fondatori & manager del brand ristorativo Bottegacon due negozi a Pechino.