Dolci d'Italia. La storia della pasticceria dal Medioevo al Novecento.
Dolci d'Italia. La Storia della pasticceria dal Medioevo al Novecento, Francesco Pruneddu, Solferino Editore
“Dalle opere d’arte che ho studiato ho tratto ispirazione per le mie fotografie: ho preso spunto dai miei quadri preferiti per catturare la luce giusta, la composizione migliore, giocare con i chiari e, soprattutto, con gli scuri. Ho così cominciato a scattare il cibo e mi sono poi appassionato ai dolci. Forse perché si sono imposti come le preparazioni più colorate, artistiche, capaci di destare pura meraviglia, inebriare con sbuffi di cannella e acqua di rose e, naturalmente, compiacere anche il palato.”
Francesco Pruneddu, laureato in Storia dell’arte, con queste parole introduce il suo primo libro.
Un testo prezioso per le attente analisi sulle evoluzioni dei dolci nei novecento anni che prende in considerazione. Una rilettura attenta sulla storia della gastronomia, dove si cita l’importanza del De re coquinaria di Apicio, cuoco della Roma imperiale, ma ancora più dettagliata è sul Medioevo, con la citazione dell’opera di Maestro Martino da Como.
L’Umanesimo lo si osserva attraverso l’opera di Bartolomeo Sacchi, e con la fine del Medioevo e l’inizio dell’era moderna, concentra l’angolo visuale sul Rinascimento.
Periodo di grande rinascita culturale che prende una forma precisa e la si guarda in cucina citando autori come Bartolomeo Scappi, con il suo De honesta voluptate et valetudine.
Non trascura la fondamentale influenza della famiglia de’ Medici in Francia, che favorì la diffusione delle conoscenze culinarie italiane oltralpe.
Diversi sono i ricettari ed evoluzioni che prende in considerazione, fino a raggiungere autori moderni del Novecento.
Arte e cucina, storia e filosofia sono combinate insieme per rivalutare quel concetto sottolineato da Ateneo da Naucrati: ”Tra il cuoco e il poeta non vi è alcuna differenza, perché entrambi usano l’intelligenza”.
Nella Grecia classica il cuoco aveva una grande considerazione e dignità sociale, alla pari del filosofo.
Già nell’Iliade di Omero, è fondamentale un prezioso pranzo per intraprendere importanti discussioni, come quando, in attesa degli ambasciatori di Agamennone, si coinvolgono Achille, Patroclo e Automedonte a curare gli arrosti.
Francesco Pruneddu crea un oggetto bellissimo, dove non trascura nessun dettaglio, che effigia in foto stupende di dolci ambientate in ogni periodo storico.
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber