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Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Irina trattoria, tradizione e Natale con le box e la collaborazione con Oltre

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Nonostante le difficoltà, i blocchi ed i rallentamenti, è arrivato dicembre ed anche se quest’anno sta provando a tutti i costi a nasconderlo, è in arrivo anche il Natale.

Più che mai è il momento della tradizione, dello stare insieme e delle piccole concessioni per coccole e squisitezze gastronomiche.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Irina è chef e titolare del ristorante Irina Trattoria, a Savigno, tra i colli bolognesi.

Ci siamo tutti ritrovati in una situazione che all'inizio aveva dell’impossibile. Non avrei mai voluto essere al posto di chi ha dovuto prendere decisioni per tutta la nazione” – è Irina Steccanella a parlare e in poche parole si sente tutto il peso di una situazione che ha letteralmente schiacciato il settore della ristorazione e il mondo, tutto.

Eppure forse la paura di fermarsi e non riprendere più l’ha spinta inarrestabilmente ad andare avanti. Sembra un sentimento negativo invece è stato ciò le ha dato il coraggio di provarci in tutti i modi, tutti i giorni in questi mesi. Questa è la parte in cui si sente la forza, la voglia, la passione, l’inaccettabilità dello star fermi.

Anche Irina ha fatto sì che si potessero acquistare dei dining bond, ha trasformato il suo ristorante con l’asporto dando vita a #Irinaacasa, ha attivato un servizio di spedizioni in tutta Italia. Insomma, le ha provate e le sta provando tutte: “resto convinta che fare sia sempre meglio che non fare”.

Tra le tante iniziative le box natalizie di Irina Trattoria e Il menù spedizione che ha riscosso un grande successo di pubblico.

Una goduria in cui si trova: pasta fresca, lasagne ma anche ragù vari e crema di parmigiano o pesto montanaro; il particolare sono gli impasti per sfoglia gialla o per passatelli. Si trovano secondi come spezzatino (di cinghiale o di capriolo) e guancia di maiale brasata. Immancabile la selezione di dolci con la zuppa inglese, la crema pasticcera e la pinza bolognese.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Vi avevamo parlato di #Irinaacasa su Foodclub:Elasticità e dinamismo, i piatti preparati ogni giorno al ristorante diventano d'asporto a prezzi accessibili, primi a 7 euro (Spaghetti al pomodoro, tagliatelle al ragù, pasta e fagioli, polenta con friggione), secondi a 10 euro (costoletta fritta, salsiccia e fagioli, trippa alla parmigiana, polpette in umido, uova fritte con prosciutto crudo). E poi sia contorni che dolci a 3 euro. Oggi più che mai urge flessibilità, i tempi sono quelli che sono e come sempre nella storia dell'umanità, sopravvive chi è capace di adattarsi.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Proprio sulla stessa scia di quello spirito di adattamento e di quella flessibilità, Irina Steccanella ci annuncia per questo Natale ben due iniziative. Le parole d’ordine sono tradizione e collaborazione.

La box natalizia di Irina Trattoria.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Si tratta di una box con piatti selezionati, venduta al costo di 40 euro (spedizioni escluse) e alla quale è possibile aggiungere vino dalla loro cantina. La box arriva in tutta Italia con spedizione refrigerata e comprende: tortellini in brodo, lasagne verdi alla bolognese, cotechino, purè e Friggione. Il dolce è speciale: un mini panettone di produzione propria. In questo lungo lockdown è stata un esempio di forza e intraprendenza, ad ogni ostacolo si è rimboccata le maniche ed ha pensato "oltre", trovando sempre la soluzione per mantenere attivo il suo ristorante e stare a contatto con i clienti. Ecco "Oltre".

Un’altra box natalizia è firmata dalla collaborazione di Irina con Lorenzo Costa e Daniele Bendanti di ‘Oltre’

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Oltre, il ristorante bolognese che ha conquistato il piatto Michelin e che porta in tavola gusti e concetti del territorio con la spinta dell’innovazione e sempre rispettando la tradizione; sulla base di originalità e qualità, aspirando alla perfezione, con design è stato progettato come una scatola che ha il compito di valorizzare il contenuto.

Con Lorenzo Costa e Daniele Bendanti ho sempre avuto un ottimo rapporto di amicizia e grande stima per il loro percorso lavorativo. Con Lorenzo ci sentiamo direi quasi tutti i giorni, soprattutto nei momenti più critici, o poco prima di eventuali dpcm: ci confrontiamo, ci sosteniamo.

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Siamo (penso di parlare per tutti noi) stanchi e provati, come tutti del resto. Ma siamo anche molto consapevoli che l'unico obiettivo è sopravvivere, per poi poter ripartire in un futuro migliore. Quindi non abbiamo tempo se non per reinventarci. Con l'ipotesi della chiusura dei comuni durante il Natale abbiamo deciso di unire ancora di più le forze e proporre una box con i nostri rispettivi piatti, un fifty-fifty.

Così cercheremo di fare felice chi non potrà o non vorrà uscire per il pranzo di Natale, andando noi da loro. Il 24 sarà il giorno che dedicheremo al ritiro ed alle consegne. E poi passare una giornata insieme sarà, un giorno di lavoro ma anche motivo di farci due risate insieme per ricaricare le nostre energie.

Cosa ti ha insegnato questo nuovo modo di fare ristorazione?

"Ho capito che dopo tanti anni è arrivato il momento di realizzare un desiderio che avevo fin da piccola: aprire una gastronomia!!! Che non significa assolutamente rinunciare a quello che ho costruito fino ad ora ma allargarsi senza replicarsi. A gradi linee ho delle idee, è che adesso sono nella fase che immagino mille cose ma penso che avrò più chiarezza quando troverò il posto giusto. Ho bisogno di nuovi stimoli e nuovi obiettivi, ho necessità di divertirmi ed iniziare a realizzare un nuovo progetto mi può aiutare a mettermi questo anno alle spalle. Con la prima serrata avevo già capito che quale era la strada che avrei dovuto intraprendere… Poi non sarà facile ma se non fosse così non farebbe per me!"

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Quale è il piatto che ti ricorderà per sempre questo anno?

"La pasta al pomodoro. Alla prima serrata mangiavo quasi solo quello, non mi annoia mai. E poi è stato anche il piatto che ho preparato di più per i medici del pronto soccorso Covid di Vignola. Per tutto il mese di aprile, la sera preparavo i pasti per i medici di questo pronto soccorso: un progetto nato in collaborazione con la protezione civile di Savigno. Io cucinavo e loro consegnavano."

Con il suo bagaglio e la sua perseveranza, Irina stupisce con una cucina dallo stampo familiare così gustosa ed equilibrata da non far assolutamente rimpiangere casa. La cucina di tradizione in fondo ha questo “piccolo ostacolo” di dover reggere il paragone con nonne, mamme, zie.

“Una trattoria classica, niente di troppo sofisticato o moderno. Tovaglia bianca, semplice, e tutto il resto. Nessun architetto o ufficio stampa”

Questo è quanto ha detto Irina Steccanella nel definire il suo locale. Ed in effetti si tratta di una location di tradizione che accompagna con autenticità un menù e dei piatti prettamente del territorio, dei colli bolognesi. Savigno, la città del tartufo bianco, completamente immerso nei colli bolognesi, offre qualità e varietà ed Irina dopo un bel giro in Italia per formarsi al meglio non poteva far altro che tornarci.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Dopo l’alberghiero a Castel San Pietro Terme, stage con Mario Ferrara, Massimiliano Poggi, Massimo Bottura, la sosta a Modena con Giuseppe Palmieri per seguire il progetto di “Lino – La Casa del Tortellino”, poi ancora lo stage da Niko Romito al Casadonna, e infine il suo approdo alla Tenuta Mastrosasso, lo splendido agriturismo sui colli sopra Savigno collegato all’omonima azienda vitivinicola.Cinque anni a Bologna, nell’Osteria Vini d’Italia insieme a un gruppo di soci ma Irina aveva un sogno: qualcosa che fosse suo in cui fare cucina tradizionale, in cui raccontare la propria storia, ma che sia fatta bene.

Mi sono detta: se voglio imparare devo andare dal più bravo”.

E così era il primo febbraio 2015 quando sbarcava dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura: 6 mesi di lavoro e formazione, è qui che nasce la spinta per evolvere la tradizione, è da qui che arriva la capacità di lavorare duro e perseguire l’obiettivo. Lo step successivo è quello che le ha insegnato la cura maniacale per le materie prime, piatti essenziali e leggeri: è il Reale di Niko Romito.

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Il ritorno a Bologna è all’azienda agricola Mastrosasso, un’esperienza durata un paio di anni che ha dato ad Irina la possibilità di farsi conoscere. Il mix di formazione eccellente e di insegnamenti ricavati, hanno fatto sì che Irina avesse le idee ben chiare: il suo menù degustazione di 6 portare era spettacolare. Ed è proprio la formula degustazione ad essere tra le puntate di Irina perché dà la possibilità al cliente di fare un percorso che gli faccia conoscere davvero ristorante e chef.

Ad inizio 2019 nasce Irina Trattoria, “un locale dove prima di tutto il cliente potesse divertirsi, mangiando senza pensieri una buona cucina tradizionale, che poi è quanto dovrebbe essere una vera trattoria ai giorni nostri. Ed il divertimento è sia dei clienti che mio perché qui posso essere veramente me stessa, riproponendo i classici della cucina bolognese ma impiegando tecniche di cottura contemporanee, in maniera da alleggerirli senza per questo rinunciare al gusto”.

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E infatti il brodo dei tortellini, fatto con manzo e cappone comme il faut, è cotto in forno a vapore a 85° per cinque-sei ore: saporito e gustoso come quello della nonna ma privo di ogni impurità, ai limiti del limpido.

Sul sito si legge: “Irina è una trattoria della tradizione vista con sguardo contemporaneo, una ricerca della pura essenzialità di questa terra unica. Irina è Bologna e la sua provincia, è il distillato di una gastronomia che è icona dell'Italia nel mondo. Al nostro tavolo i protagonisti siete voi, le vostre e le mie memorie ricostruite grazie al lavoro degli artigiani della zona e di una sensibilità contemporanea.”

La varietà di materie prime, la qualità delle scelte di Irina, la posizione geografica che aiuta anche nella carta dei vini, definiscono quella che può chiamarsi una certezza insomma. La spesa è fatta tutta dai piccoli grandi artigiani della zona dove è possibile trovare carni, salumi e latticini di livello eccelso.

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Tutto per dare vita a menù che comprendono: tigelle e cunza, crescentine e affettati come mortadella, salame e coppa di testa. Poi, tortellini in brodo di gallina, tagliatelle al ragù, pasta mista e fagioli, zampetto di maiale e salsa verde, fegato e cipolla. In questa stagione poi ci sono i piatti con tartufo, visto che Savigno è terra dove nasce, e funghi.

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E visto che esiste uno stomaco a parte, non vi dimenticherete il dolce: la zuppa inglese o la bomba al forno all’arancia.

Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine
Irina Steccanella è il simbolo di una nazione che nelle difficoltà tira fuori il meglio: Spirito di adattamento, flessibilità e collaborazione, queste le sue parole d'ordine

Ovviamente c’è la possibilità di un menu degustazione: 5 portate decise direttamente da Irina al momento, sulla base della stagionalità. “Interpretazione del territorio” (e che territorio!) ha un costo di 45 euro.

Mai banale sempre pulita, essenziale, ricca di gusto e povera di formalità. È la cucina di Irina ma è anche la Steccanella stessa.

"Da titolare dell'Osteria Vini d'Italia ho avuto una prima folgorazione che mi ha fatto capire che la tradizione non è la mera replica di se stessa, ma una costante ricerca di attualizzazione. Ho avuto quindi la fortuna di fare uno stage che mi ha rivoluzionato all'Osteria Francescana e uno che mi ha illuminato al Ristorante Casadonna. Negli ultimi anni ho avuto occasione di sviluppare una mia idea di cucina classica, tradizionale, ma unica. Sono Emiliana e Bolognese, ho l'austerità di questa terra e il caloroso sorriso di una tavola confortevole e familiare."

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Così Irina descrive se stessa, così Irina vi farà innamorare.

Irina Steccanella incarna appieno lo spirito italico, di un'Italia che nelle difficoltà trova le forze per reagire ed offrire il meglio di se.

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