Marennà apre i battenti con un nuovo design e un’esperienza unica e singolare: il pic-nic.
Dalla merenda all'aperitivo, fino al pic-nic: tante le proposte gourmet da accompagnare al tuo vino.
Ristorante Marennà
Loc. Cerza Grossa 83050Sorbo Serpico (AV)
+39 0825 986666
Info e prenotazioni
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Orari di apertura
Dal mercoledì alla domenicadalle 12.00 alle 16.30
Situato all’interno della cantina Feudi di San Gregorio il Marennà è come un teatro del vino tra le splendide colline di Sorbo Serpico nella provincia di Avellino, un laboratorio di ricerca di prodotti di alto livello qualitativo e territoriale e un ristorante di eccellenza. Guidato dallo chef Roberto Allocca, Marennà sperimenta la ricerca profonda sulla materia prima e ha sviluppato un progetto di lungo periodo grazie alla creazione di solide collaborazioni con i suoi fornitori e grazie alla realizzazione di un orto ad uso esclusivo per la produzione di ortaggi, frutta ed erbe aromatiche.
Il nome Marennà viene dal termine dialettale “marènna” e sta ad indicare la pausa di ristoro conquistata dai contadini dopo le fatiche del lavoro (deriva infatti dal verbo latino merere ovvero "meritarsi"). Il ristorante è stato aperto nel 2004, disegnato dall’architetto Hikaru Mori ed esposto come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia. Gli interni vennero affidati a Massimo Vignelli, designer di fama internazionale che ha curato anche tutta la grafica della parte vinicola. Il design molto innovativo, moderno e pulito, è stato precursore di uno stile internazionale contribuendo al successo del ristorante e della cantina.
Dopo 15 anni di attività la famiglia Capaldo, proprietaria dell’azienda, ha deciso di rinnovare il ristorante cercando, anche questa volta, di cogliere le future tendenze del mondo eno-gastronomico.
Si è scelta una discontinuità con il passato sia nello stile sia nell’offerta culinaria, mantenendo sempre però come comune denominatore la ricerca continua della qualità.
Marennà ha riaperto i battenti dopo quasi un anno di lavori, con la volontà di rendere il vino assoluto protagonista del racconto, accompagnato da proposte culinarie dal forte legame col territorio.
Una sfida che il presidente di Feudi di San Gregorio, Antonio Capaldo, ha deciso di condividere con lo Chef Roberto Allocca perché profondo conoscitore delle materie prime locali e dedito alla loro valorizzazione.
La carta dei vini, poi, racconta di un articolato confronto fra l'Irpinia - che Feudi di San Gregorio declina in vini unici come il Serpico (dalle vigne centenarie di Taurasi) o in progetti a tiratura limitata come Feudi Studi -, le altre cantine delle tenute di famiglia e i terroir più interessanti del mondo del vino, con una selezione di oltre 200 etichette extra-aziendali.
Rimodernato da poco, il nuovo Marennà si caratterizza come spazio ideato per la condivisione, creando un continuum tra un ambiente e l’altro, tra il dentro e il fuori, con le grandi vetrate opera di Hikaru Mori che corrono lungo tutto il perimetro del ristorante regalando una splendida vista sulle vigne di Fiano e su quella del Pàtrimo.
Gli interni sono stati ripensati da Roberto Liorni, architetto e designer romano, che ha riprogettato gli spazi per annullare ogni barriera possibile tra cucina e natura, offrendo così agli ospiti un viaggio immersivo dal terroir al piatto.
Due sono le novità caratterizzanti introdotte dall’architetto: la prima è la suggestiva struttura a forma di nido di uccello composta da rami di castagno locale e collocata al centro della sala principale. Al suo interno un unico tavolo circondato da bottiglie e grandi formati, che contribuiscono a rendere l’esperienza unica grazie a percorsi di verticali in abbinamento a menu dedicati.
La seconda, che si trova nella sala Balthazar, è l’innovativo “Teatro del Vino”, un vero e proprio anfiteatro che si compone di postazioni disposte a gradoni e rivolte verso il bancone centrale dotato di un grande piano di lavoro in marmo. Questo spazio, dedicato alla condivisione della degustazione, può ospitare eventi collettivi e degustazioni tecniche oppure può essere adibito all’apertura di bottiglie di vino in formato speciale (il nome Balthazar deriva proprio dal termine tecnico che identifica il formato da 12 litri).
L’architetto ha inoltre pensato gli spazi affinchè si adattassero alle diverse esperienze possibili: dal tavolo nella cantina Marennà (un ambiente riservato vicino al Teatro del Vino pensato per la convivialità e per le degustazioni) ai tavoli sociali sovrastati da piante aromatiche, per condividere l’esperienza culinaria in compagnia.
Il Bar, infine, è uno spazio in continuità tra le due sale, con un’offerta gastronomica alternativa e sperimentale in un ambiente elegante ma più informale.
La natura entra nel ristorante grazie anche ai materiali utilizzati: il parquet, i tavoli, gli arredi, i rivestimenti. Ciascun elemento mette in scena le sue origini in un richiamo continuo al lavoro che si fa sulla materia grezza, come legno e cuoio.
“Atto a divenire” è la dicitura adottata da Marennà, che rimanda alla frase sulle botti che contengono i vini “atti a divenire” ovvero che durante l’affinamento sono in continua evoluzione. Un’evoluzione che passa attraverso la sperimentazione continua e la volontà di misurarsi con il territorio, la sua materia prima e i suoi vini. Con questo spirito lo chef si diverte con assolute novità in anteprima, per l’appunto piatti “atti a divenire”, da far provare agli ospiti a mo’ di gioco nella sala Balthazar o al Bar durante l’aperitivo.
“Atto a divenire” ha ispirato anche il nuovo logotipo, che si basa sulla “composizione e scomposizione” del lettering in forme che fluttuano nello spazio. Un logo caratterizzato da un forte profilo territoriale, un vero e proprio racconto dell’Irpinia, della sua natura, del suo vino.
Nella sala principale si può di scegliere tra tre menu degustazione che seguiranno la stagionalità dell’orto e della produzione territoriale oppure dei menu creati ad hoc per gli eventi, a cui si abbina il vino più indicato con il supporto dei sommelier. Per gli amanti dei formati speciali da condividere tra appassionati, vi è la possibilità nel Teatro del Vino di fare le degustazioni accompagnate ai piatti dello chef. Aprire un formato speciale è un’emozione, un racconto corale che si condivide in tanti e che diventa occasione di confronto che unisce le persone e le menti.
E per chi volesse una serata speciale, in cui degustare annate particolari o vini provenienti direttamente dalla cantina storica della famiglia Capaldo, si potrà prenotare il nido al centro della sala principale, facendosi servire dal responsabile della cantina.
Per chi ama, invece, il luogo e la scoperta ma non la formalità del ristorante, il bar è il posto ideale, poiché dà la possibilità di degustazione al banco di vini o cocktail in abbinamento alle proposte estemporanee della cucina.
È così che si declina naturalmente il laboratorio di idee, di discussione e confronto che vuole essere Marennà.
In ottemperanza alle nuove norme anti-Covid nasce la formula “pic-nic in cantina”.
Cosa c’è di più meraviglioso che godersi un pasto all’aperto?
A disposizione dei commensali gli spazi all’esterno più belli dell’azineda come il roseto, il giardino delle erbe aromatiche, l’anfiteatro, per trascorrere una splendida giornata a contatto con la natura e con un panorama mozzafiato che fa da sfondo!
Marennà vuole essere un’esperienza, un racconto, una testimonianza culinaria di un territorio, custode di tradizioni secolari con la voglia di trasportarsi nel futuro.
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