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3 esempi virtuosi di Delivery etico: i ristoratori dimezzano i costi e i riders vengono tutelati e assunti regolarmente con stipendio equo

Nascono le prime imprese di Delivery etico: fattorini assunti e costi dimezzati per i ristoratori

3 esempi virtuosi di Delivery etico: i ristoratori dimezzano i costi e i riders vengono tutelati e assunti regolarmente con stipendio equo

Qualche settimana fa approfondimmo l'argomento Delivery. Dopo un'attenta analisi del sistema provammo a capire se le condizioni per ristoratori e riders fossero migliorabili. Provammo, dati alla mano, a dare risposta alle seguenti domande:

- Esiste un modo per usufruire del servizio di delivery a condizioni economiche più agevoli e sostenibili per la ristorazione?

- Possibile coniugare il risparmio dei ristoratori a condizioni di lavoro migliori e tutelate per i fattorini?

La nostra risposta fu un sì deciso e a quanto pare qualcuno era in ascolto: Nascono le piattaforme di delivery “etiche” che assumono i riders e sono più convenienti per i ristoratori.

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Le piattaforme Delivery costano troppo: Falso! se sai fare due conti. Dichiarando "indipendenza" potrebbe costarvi meno e creare un sistema etico anche per i riders.

Ecco tre esempi di imprese virtuose che ci auguravamo, alla luce della nostra analisi, potessero nascere in Italia per dare vantaggi sia ai lavoratori che ai clienti delle piattaforme: Giusta, Consegne etiche e Starbox.

Il modello alla base delle tre imprese prevede che i fattorini siano assunti e pagati con un fisso di circa 10 euro l'ora mentre i locali dimezzino il costo delle commissioni rispetto a quelle richieste dalle grandi multinazionali del delivery.

Giusta - Rider assunti, commissioni sostenibili, tracciabilità della filiera e tutela offerta ai lavoratori, assunti con il contratto del commercio con una paga oraria di circa 10 euro netti. Giusta mette a disposizione scooter elettrici. I locali che aderiscono vengono inseriti nella vetrina virtuale. L’attivazione del servizio è gratuita e basta lo smartphone per gestire gli ordini dall’applicazione. La commissione per ogni consegna è del 15 per cento, la metà di quella applicata in media dalle grandi piattaforme, e comprende anche l’utilizzo di un’etichetta sigillata. Giusta per ora è attiva a Roma con una ventina di ristoranti.

Consegne Etiche - Nato a Bologna con il patrocinio del Comune per “combattere la precarietà dei lavoratori della logistica e promuovere la sostenibilità ambientale nel settore”, spiega Simona Larghetti, una delle promotrici. “I rider sono assunti con il contratto nazionale della logistica e guadagnano circa 10 euro netti all’ora. I mezzi, biciclette e cargo, sono forniti da noi”. Si lavora su turni concordati insieme al ristoratore: Consegne Etiche infatti non è un servizio per il cliente finale, ma nasce dall’esigenza di piccoli esercizi che hanno già il loro bacino di utenti e cercano un’alternativa alle grandi piattaforme. “Mettiamo a disposizione i nostri fattorini per turni di circa due ore, con una tariffa oraria di 25 euro per il ristoratore. È lui a decidere il costo della consegna per il cliente”. Ogni fattorino segue sempre gli stessi locali e diventa una persona di fiducia: “È la risposta ad Amazon e al concetto della serratura con il codice: sicuramente comodo ed efficiente, ma non per forza desiderabile. C’è chi vuole che l’esperienza di acquisto rimanga umana: il delivery secondo noi si può fare anche in questo modo”.

Starbox - La collaborazione inizia con un periodo di prova per studiare i tempi e le esigenze del ristorante, poi si firma un contratto basato su fasce orarie in cui la società garantisce il delivery con i propri fattorini. “Sono assunti con il contratto della logistica, un part time di 16 ore a settimana”, spiega il fondatore Boutros Lama. La tariffa per i ristoranti è di 20 euro per un’ora, con un minimo richiesto di 15 ore settimanali. Ogni fattorino dedica il proprio turno a un singolo ristorante, con un sistema integrato che permette di gestire gli ordini e organizzare il lavoro. Il raggio d’azione limitato a tre chilometri permette di fare in media quattro consegne in un’ora. "L’importante è aver chiara una cosa: il delivery non è un servizio gratuito. Le piattaforme scaricano su rider e ristoratori i costi delle loro strutture. Noi lavoriamo in un altro modo e crediamo sia possibile fare consegne a domicilio in maniera equa e sostenibile per tutti”.

Ancora una volta è evidente che non esistono problemi irrisolvibili ma solo problemi che non si ha la voglia di risolvere.

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