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Riders: Dopo il commissariamento di Uber per le ipotesi di caporalato, sono scattati controlli in tutta Italia.

Riders: Dopo il commissariamento di Uber per le ipotesi di caporalato, sono scattati controlli in tutta Italia.

Riders: Dopo il commissariamento di Uber per le ipotesi di caporalato, sono scattati controlli in tutta Italia.

Questo weekend in tutta Italia, i Carabinieri del Comando Tutela Lavoro, hanno fermato e sentito oltre 1000 fattorini al servizio delle piattaforme virtuali del food delivery.

Le indagini in corso sono atte ad acquisire informazioni utili riguardo la gestione del rapporto di lavoro da parte delle piattaforme, su cui si è acceso un faro, in seguito a una serie di denunce.

In questi ultimi mesi i fattorini sono diventati indispensabili alla vita comune, ma non sono ancora un settore tutelato e a tal proposito avevamo sentito Antonio Prisco, portavoce e responsabile della Union Rider di Napoli sulle condizioni di lavoro riguardanti questa categoria.

Nei giorni scorsi è emerso il fenomeno del caporalato, alcuni lavoratori in attesa del permesso di soggiorno, sarebbero costretti a cedere una parte del guadagno e ad accettare corse ed orari scomodi. Lo scandalo ha portato al commissariamento di Uber.

Come funzionerebbe? In pratica i fattorini registrati "presterebbero" il loro account a riders irregolari dividendosi così i guadagni delle corse.

Il Tribunale di Milano ha commissariato la filiale italiana di Uber e la società conosciuta per il servizio di consegne di cibo a domicilio Uber Eats.

La notizia è stata riportata dai maggiori quotidiani nazionali da cui si legge che il provvedimento è stato preso per il presunto sfruttamento dei rider.

Uber Eats sarebbe accusata di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in riferimento all’art. 603 bis del codice penale, il cosiddetto “caporalato”.

Il post ha fatto un sunto dei vari articoli da cui emerge chiaramente lo scenario:

Il caporalato è un fenomeno che riguarda soprattutto i settori dell’agricoltura e dell’edilizia ed è punibile per legge con sanzioni sia per i datori di lavoro che per gli intermediari. Il Corriere della Sera, citando il decreto di commissariamento del Tribunale di Milano, scrive che Uber «attraverso società di intermediazione, avrebbe sfruttato migranti “provenienti” da contesti di guerra, “richiedenti asilo” e persone che dimoravano in “centri di accoglienza temporanei” e in “stato di bisogno”». Repubblica scrive che su Uber Italy è in corso un’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Paolo Storari. A Reuters Uber Italia ha detto di aver sempre operato nel rispetto delle regole, condannando ogni forma di sfruttamento del lavoro.

E a tal proposito in questo fine settimana, le indagini dei Carabinieri hanno consentito di raccogliere informazioni, direttamente dai lavoratori, da cui sono emerse le reali condizioni lavorative dei riders sul territorio, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo della sicurezza che sanitario.