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Ristorazione Sanremo, è protesta: "non e giusto ingannare chi lavora", migliaia di euro di spesa persi

Sanremo zona arancione e i ristoratori devono donare le loro spese alimentari, si protesta senza caffè e asporto

Ristorazione Sanremo, è protesta: "non e giusto ingannare chi lavora", migliaia di euro di spesa persi

Doveva essere la settimana di respiro, quella del festival, per Sanremo e invece si rivela sempre più un soffocamento!

Dopo l'ennesimo schiaffo alla ristorazione, causato dal passaggio lampo di Sanremo e della regione Liguria da arancione a giallo e infine ad arancione rinforzato. Il tutto nell'arco di 4 giorni!

Mauro Natta, titolare del Bar Cocoon di via Cavour, a Sanremo, a pochi passi dal teatro Ariston, ha detto: "Stiamo cercando di organizzarci per portare la spesa, che ci ha fatto fare il signor Toti per tutta la settimana del Festival, a chi ne ha bisogno. La daremo in beneficienza, ma non dovranno ringraziare noi: è il nostro governatore che devono ringraziare".

Mauro, insieme ad un gruppo di altri titolari di bar e ristoranti sta organizzando per venerdì la distribuzione delle scorte di cibo acquistate per la settimana del Festival a enti di beneficenza.

"Cercheremo di arrivare il più vicino all'Ariston e ci metteremo d'accordo per far venire un'ambulanza a cui consegnare i sacchetti della spesa, perché vengano distribuiti alla Caritas o ad altri enti assistenziali", spiega Natta.

La retrocessione di Sanremo in zona "arancione rinforzata" a pochi giorni dalla promozione in "zona gialla" ha preso alla sprovvista le categorie che si erano organizzate per la settimana più importante dell'anno, acquistando grandi quantità di merce alimentare.

Ma tutto questo era veramente necessario? Quell'apri e chiudi era stato ampiamente preannunciato. E chi paga? Ovviamente loro, sempre i ristoratori.

"Non contestiamo le misure restrittive ma il fatto che si sia tornati in giallo e poi di nuovo in arancione con scarsissimo preavviso e nel giro di pochi giorni. Saremmo stati volentieri a casa, per motivi di sicurezza sanitaria ma non è giusto ingannare chi lavora. Stamattina mi sono arrivati 800 euro di merce deperibile che dovrò regalare". Così ha concluso Mauro, lasciando il solito vuoto nel cuore e nello sguardo.

Intanto scatta la nuova protesta delle categorie della ospitalità a Sanremo che già ieri si erano confrontate con il governatore, un incontro nel corso del quale è stato garantito l’impegno per individuare forme di indennizzo. Oggi però "niente caffè attorno all’Ariston": alle 14, una quindicina tra bar e ristoranti di via Matteotti e delle strade circostanti hanno abbassato le serrande, dicendo stop anche ai servizio di asporto.

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