FoodClub | Logo Esdra

Robin Food, 7 giovani lasciano le multinazionali del food delivery e creano un modello alternativo, solidale e autogestito

A Firenze 7 giovani fondano la prima cooperativa di Rider solidale, sostenibile, autogestita

Robin Food, 7 giovani lasciano le multinazionali del food delivery e creano un modello alternativo, solidale e autogestito

Sette giovani hanno lasciato le multinazionali del food delivery e hanno creato un modello alternativo: al via il crowdfunding per acquistare i mezzi elettrici

Lo scorso gennaio, nel pieno della seconda ondata covid che aveva invaso l'Italia, con i riders in piazza a protestare per i propri diritti ci chiedevamo: "Com'è possibile che nessuno sia capace di organizzare una piattaforma etica che sia vantaggiosa tanto quanto i ristoratori che per i riders?"

Provammo ad analizzare il problema e ad offrire degli spunti organizzativi per arrivare a una soluzione che potesse accontentare proprio tutti. Bene, ci hanno messo un po'ma una prima risposta è arrivata. Ne da notizia Intoscana.it: 7 giovani fondano la prima cooperativa di riders solidale, sostenibile e autogestita dopo aver abbandonato le multinazionali del food delivery.

Simone Di Giulio, Luca Manetti, Nadim Hammami, Duccio D’Agnano, Salvatore Settimo Micciché, Alessandro Fabbri, Mahmad Bakro hanno dato addio agli algoritmi, è stato creato un modello di organizzazione e gestione più solidale in termini di commissioni e soluzioni, anche per la ristorazione locale. Per le consegne verranno utilizzati solamente mezzi di trasporto non inquinanti, come biciclette e mezzi elettrici e nei packaging verranno privilegiati materiali ecologici.  Per sostenere l’avvio dell’attività la cooperativa lancia da oggi su Eppela  una campagna di crowdfunding. La cifra che la cooperativa punta a raggiungere è di 15.000 euro e sarà utilizzata per sostenere le spese dell’acquisto di e-bike aziendalibiciclette cargo per la logisticapagare la presenza in rete ed altre eventuali spese relative al progetto.

“La nostra cooperativa vuol essere un’alternativa etica e sostenibile rispetto alle grandi aziende che dominano il mercato del food delivery – afferma Simone di Giulio, presidente di Robin Food – Principalmente ci concentreremo sul settore del food delivery, ma gestiremo la logistica anche di altri beni lavorando con le aziende del territorio”. 

La piattaforma che gestirà gli ordini in arrivo si appoggia a CoopCycle, federazione internazionale di cooperative che usano lo stesso software condiviso. La piattaforma sarà disponibile da settembre.

Il gruppo ha partecipato alla terza edizione di Smart and Coop, il bando promosso da Legacoop Toscana e Fondazione CR Firenze per sostenere la nascita di nuove coop formate da giovani under 35 ed ha intrapreso con il supporto di Legacoop Toscana il percorso di costituzione in cooperativa.

Robin Food garantirà la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori grazie anche ad un protocollo di intesa con Nidil Cgil Firenze attraverso il quale la cooperativa si impegna ad applicare correttamente ai propri soci lavoratori  la disciplina del lavoro subordinato secondo i contratti di settore.

Non possiamo non dedicare un pensiero, in queste circostanze, ad Antonio Prisco scomparso in circostanze misteriose lo scorso 1 maggio, che in questi ultimi 2 anni non si è mai risparmiato pur di dar voce a questa categoria lottando come dipendente e portavoce della Union Riders Napoli per i diritti dei fattorini.

Correlati

- Le piattaforme Delivery costano troppo: Falso! se sai fare due conti. Dichiarando "indipendenza" potrebbe costarvi meno e creare un sistema etico anche per i riders (qui)

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber