Acqua Sarnella - l'acqua sporca per pulire il Sarno Intervista a Gianluca Sales
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Da un paio di settimane è partita la campagna provocatoria firmata dall’Associazione Controcorrente, per il Sarno che verrà, per sensibilizzare le istituzioni sulle condizioni terrificanti del fiume Sarno, ritenuto il più inquinato d’Europa. La campagna per l’Acqua Sarnella lo scorso fine settimana è stata protagonista del flashmob organizzato da Aquamunda, un evento molto significativo, che ha avuto notevole riscontro tra i cittadini, le associazioni di settore, e la stampa.
Intervistiamo Gianluca Sales, pubblicitario che insieme ai colleghi Aldo Padovano, Fabrizio Pozza e Gaetano Del Mauro, ha ideato e coordinato l’iniziativa Acqua Sarnella.
Gianluca ci racconti esattamente cosa è accaduto durante lo svolgimento del flashmob? Cosa contenevano le bottiglie e quale è stato il riscontro?
Dopo il lancio di Sarnella abbiamo avuto un buon riscontro mediatico a livello nazionale e regionale, poi l’adesione di tante associazioni ambientaliste. Avevamo bisogno di portare Sarnella in piazza, tra la gente, nelle mani dei cittadini. Quale migliore occasione del flashmob di Aquamunda?
Così, insieme all’associazione Controcorrente, si è deciso di partecipare anche con Acqua Sarnella, e con programmi di comunicazioni ad hoc firmate dalle due Associazioni Nocerine.
Nelle bottiglie c’è acqua colorata con colorante alimentare dello stesso colore rossastro del fiume.
Durante il flashmob i cittadini semplicemente hanno rivendicato i loro diritti ad alta voce: ci sono una serie di richieste che vengono scandite dagli organizzatori che si alternano al microfono, alla fine di ogni rivendicazione la piazza in coro risponde “Uniti per il Sarno, se non ora quando?!” Ogni cittadino ha portato il suo cartello in piazza, le associazioni i loro striscioni, i bambini i loro disegni. Mi hanno raccontato che i bambini quando disegnano il fiume lo colorano di rosso, marrone, nero. È una cosa che dovrebbe far riflettere ogni cittadino residente nei 39 comuni attraversati dal fiume, e l’Italia intera. “Povera Italia” come ha cantato in piazza Simona Tortora.
Alla fine del flashmob, c’è stato un brindisi ideale “ALLA SALUTE!” con l’Acqua Sarnella, quella salute negata da tempo, che ognuno di noi sogna di poter riavere, perché è un nostro sacrosanto diritto.
Sono più di 40 anni che si parla di disinquinamento del Sarno, finora sono stati spesi circa 1 miliardo e 400 milioni di euro, senza alcun risultato apprezzabile.
Con tutti i soldi spesi avrebbero potuto davvero fare l’acqua minerale Sarnella!
Cos’è il progetto Acqua Sarnella e come stanno operando le associazioni per il disinquinamento del fiume Sarno?
Sarnella non è solo una pubblicità, è una campagna di marketing etico per un nuovo brand attivista: Sarnella. Un brand che vuole cambiare la realtà in cui opera e che si è messo in testa di disinquinare il fiume più inquinato d’Europa dopo 40 anni di tentativi andati a vuoto. È un brand che vuole creare una piattaforma per chiunque voglia imbarcarsi in questa battaglia. Da parte delle Associazioni c’è grande impegno e generosità nell’ accogliere e diffondere la campagna, acquistando spazi pubblicitari, che, come sanno tutti, costano. Per questo insieme a Controcorrente chiediamo ai cittadini un piccolo contributo, perché gli spazi pubblicitari non si pagano con le chiacchiere o con l’acqua fresca. La Campagna e il Brand si autoalimentano con questa modalità. Si può donare in modo assolutamente sicuro e trasparente sul sito sarnella.it Noi concediamo l’uso della Campagna a tutte le associazioni che acquistano spazi e la diffondono aggiungendo il loro logo a quello di Controcorrente. L’obiettivo è che la nostra campagna e il nostro brand siano in ognuno dei 39 Comuni attraversati dal fiume Sarno.
Sentiamo parlare della grande problematica, vergognosa anzi, dell’inquinamento del fiume Sarno da tempi immemori. Oggi si scrivono fiumi di articoli giornalistici, progetti di legge, campagne di sensibilizzazione a favore del rispetto dell’ambiente, mentre il fiume Sarno rimane nella sua condizione pietosa. Perché?
Per Sarnella stiamo lavorando da un anno con Controcorrente, abbiamo letto di tutto, è la cosa più intricata che mi sia capitata di vedere nella mia vita. Stiamo preparando un dossier informativo, un elenco di fatti da sottoporre a ogni cittadino dei 39 comuni del bacino del Sarno, una sorta di ricostruzione. La vicenda è un vero e proprio giallo, il giallo del fiume nero. Con questa azione vogliamo che i cittadini conoscano i fatti, che si informino, per poi decidere, davvero liberamente se schierarsi o meno.
.L’associazione Controcorrente è costituita da giovani e si sta adoperando con determinazione per scongiurare l’inquinamento del fiume Sarno. Cosa hanno fatto fino ad oggi e quali sono i loro progetti?
I ragazzi di Controcorrente sono un’isola di bellezza in un mare che era sostanzialmente morto di rassegnazione, dove in molti avevano perso la capacità civile di indignarsi e di impegnarsi anche di fronte a un disastro così evidente. Parliamoci chiaro: ognuno di noi ha avuto più di un lutto in famiglia per una patologia tumorale. Da qui, da questo dolore è partito l’impegno di questi ragazzi. Qui l’incidenza è più alta, è un dato accertato. E molto dipende da questo fiume. Vogliamo che anche i medici si intestino questa battaglia, e li coinvolgeremo al massimo livello possibile. La lotta per il disinquinamento del Sarno da un paio d’anni ha riacceso speranza e passione in tanti giovani, a memoria non ricordo un periodo storico nell’agro in cui siano state presenti tante sigle e tante associazioni. Per quanto riguarda la loro opera, solo per citarne qualcuna. Hanno promosso centinaia di iniziative nelle scuole, dalle elementari ai licei, informando le nuove generazioni sui rischi derivanti dall’inquinamento. Centinaia di ore di educazione civica, e cosa ancora più importante hanno promosso il manifesto Sarno 2020.
Come risponde la cittadinanza all’impegno di Controcorrente e qual è la posizione della Regione Campania e del Ministero della Transizione Ecologica? - Quali sono le cause di tale inquinamento e perché non scatta una presa di coscienza da parte dei cittadini che subiscono condizioni ambientali fortemente nocive per la propria salute? - C’è speranza dopo tutti questi anni di promesse disattese?
Mi pare che abbia reagito bene, ho visto i nostri manifesti affissi ovunque in città, l’adesione dei commercianti è stata convinta, abbiamo moltissime prenotazioni per la nostra bottiglia e c’è chi è venuto in piazza stampandosi spontaneamente delle t-shirt con gli annunci della Campagna. Ma c’è una parte silente, che non si vuole esporre, che è giustamente disillusa, che pensa che sia impossibile. Vogliamo convincere anche questa parte.
E non dimentichiamo che in alcune zone, i cittadini sono messi di fronte a un compromesso e ad una scelta crudele, modello Ilva di Taranto, lavoro o salute. E questo nel 2021 non può più essere tollerabile.
Non dimentichiamoci che ci sono interessi economici notevoli coinvolti nella partita.
Serve una visione d’insieme, che allo stato mi sembri manchi completamente. La posizione della Regione è talmente chiara che io non la conosco, credo che non la conoscano neanche i cittadini, credo che non conoscano neanche quella del Ministero della Transizione Ecologica. Magari la Campagna Sarnella può aiutare a fare chiarezza anche su questo punto.
Grazie ad una presenza costante sul territorio di Controcorrente siamo riusciti ad acquisire credibilità e fiducia da parte della cittadinanza che non manca di accordarci il suo sostegno nei momenti in cui ne abbiamo bisogno. Pensare che tutto ciò ha avuto inizio tre anni fa quando come primo approccio con la città organizzammo incontri informativi nei condomini - custodisco con gelosia il ricordo del primo incontro - ad ascoltarci scesero solo cinque persone, tre erano nostri genitori.
La svolta c’è stata nel momento in cui ci siamo resi capofila di un movimento chiamato Sarno2020 che ha visto coinvolte 50 associazioni ambientaliste provenienti dalle tre provincie attraversate dal fiume Sarno, riuscendo a riportare il dramma del Sarno nel dibattito politico regionale. Abbiamo cercato di stringere contatti almeno con un'associazione proveniente da ognuno dei 39 comuni del bacino del Sarno. Solo l'unione di queste 39 città può realmente alzare il livello della consapevolezza e dunque della lotta per il disinquinamento.
L' inquinamento del Sarno viaggia su due binari: da un lato l'inquinamento Civile, legato alla mancanza di collettamento della stragrande maggioranza dei comuni coinvolti; dall' altro il dramma dell'inquinamento industriale dovuto a scarichi illeciti da parte di aziende di varia natura che riversano acque reflue tal quale nei corsi d'acqua a loro adiacenti. Il tributario del Sarno che maggiormente risente di queste criminosa dinamica di sversamenti è il torrente Solofrana, dove costantemente le analisi delle acque riscontrano la presenza di metalli pesanti in quantità decisamente superiori alla soglia consentita per legge.
La speranza cammina sulle gambe di chi lavora per raggiungere l'obiettivo di disinquinare il Sarno. Noi ci siamo, lavoriamo costantemente affinché possa alzarsi la qualità dell'azione civica: Il progetto #AcquaSarnella ne è l'esempio lampante.
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