Nel Resort Cala Moresca si inaugura Enigma, il nuovo ristorante dall’anima mediterranea

Visita da Enigma, il nuovo ristorante del resort Cala Moresca

Cala Moresca

Via Faro 44 – Bacoli (NA)

T:  +39 081 523 55 95

Email: info@calamoresca.it

Sempre più presidio di resistenza identitaria il resort dei Campi Flegrei, che, guidato dall’owner Roberto Laringe, amplia la propria offerta eno-gastronomica.

CALA MORESCA, ENIGMA, I CAMPI FLEGREI

Questione di declinazioni. Si chiamano Campi Flegrei, ovverosia “ardenti”, e questa locuzione, ad onta dei luoghi comuni, sensazionalismi, ignavia delle istituzioni e speculazioni territoriali, va intesa in un’accezione di creatività, di impegno individuale e imprenditorial-creativo, volto alla crescita e benessere collettivo di un territorio unico al mondo.

Roberto Laringe – nell’asset del Laringe Group nonché owner del Cala Moresca, che con il ristorante fine-dining Caracol, ivi ubicato, ha portato la stella Michelin nei Campi Flegrei – è consapevole dell’importanza del fare impresa in una logica di sviluppo sinergico fra operatori territoriali, anche in virtù del suo ruolo di Presidente della locale Federalberghi.

La stessa logica di valorizzazione dell’eccellenza turistica d’accoglienza, lo ha portato, unitamente al socio Alfredo Gisonno, all’ampliamento dell’offerta eno-gastronomica nel suo resort primigenio, con l’inaugurazione del nuovo ristorante “Enigma”, guidato dallo chef Antonio Prota, che si pone in una posizione intermedia tra la ristorazione tradizionale legata agli eventi, e quella d’autore del menzionato Caracol, pochissimi coperti a sfioro sul mare, con un panorama unico al mondo (per la verità ammirabile praticamente da tutte le prospettive della struttura).

L’executive chef è stato individuato in Antonio Prota, trentacinquenne partenopeo, che abbiamo conosciuto nella sua intrapresa individuale “Lavica”, tanto sfortunata quanto apprezzabile, in una zona complicata per la ristorazione come quella del Vomero.

Esperienze professionali dirimenti e di grande rilevanza, come Palazzo Petrucci, l’Excelsior di Amalfi, l’Alpen resort a Zermat, ed il breve tirocinio presso lo stellato mentore Agostino Iacobucci: l’ambizione non gli difetta, come evidenziato già dal nome prescelto, un omaggio alla leggenda spagnola Albert Adrià, e del suo omonimo locale catalano.

Uno stile senza orpelli né manierismi, volto alla ricerca identitaria dell’essenza della materia prima impiegata, ovviamente con il pescato in grande risalto, specie se locale: l’applicazione di tecniche di lavorazione moderne – come roner e cotture sottovuoto – rifiniscono l’offerta, estendendo l’offerta gastronomica anche alla colazione internazionale per gli ospiti della struttura, con la possibilità ulteriore di pranzare o cenare a bordo piscina.

IL MENU’ DEGUSTAZIONE ED IL WINE TASTING

Passando al menu degustazione che abbiamo assaggiato nel corso dell’anteprima stampa, l’appetizer è rappresentato da un “clsssico” pane - burro e alici.

Proseguiamo con l’antipasto che consiste in “triglia con yoghurt di bufala, peperoncini verdi e ciliegie”, con un’interessante acidità, che sostiene al palato la preparazione: l’abbinamento è di grande eleganza, con il Mata Metodo Classico, spumante da uve falanghina, della maison a cui si deve la riscoperta del Falerno del Massico, Villa Matilde.

Ed è la volta del primo, “eliche con sedano, gambero rosso e polvere di olive nere”, non pienamente raggiunto l’equilibro delle consistenze, mancante della nota croccante: sovviene, sotto il profilo enologico, l’Irpinia Rosato D.O.C. Vela Vento Vulcano 2022, dell’azienda irpina Cavalier Pepe.

Sulla “pescatrice con pesto di fagiolini, spuma di rapa rossa, estratto di scarole e misticanza” viene proposto un rosso, ormai abbondantemente sdoganato anche critica più integralista, la duttilità e versatilità del Colle Rotondella Campi Flegrei Piedirosso D.O.C. 2023 dell’azienda Cantine Astroni è indubbia, vero e proprio vessillo di un territorio.

Concludiamo con il dessert “mousse di yoghurt, cioccolato bianco con cuore di pesca e crema alla caramella Rossana”, dall’impiattamento elegante e spiccata dolcezza gustativa: qualche perplessità, volendo essere pignoli, sul pur eccellente “Passio” – passito di Falanghina – di una delle aziende più iconiche del territorio, La Sibilla, in cui la spiccata e raffinata acidità, quasi da prodotto botritizzato, avrebbe richiesto un dolce con una concentrazione zuccherina meno marcata, come ad esempio una cheesecake o una crostata di frutta.

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