Antica Salumeria Malinconico: estasi gastronomica con la vera marenna napoletana
Napoli, Antica Salumeria Malinconico dal 1890 il mood gastronomico di Enrico e Alessio Malinconico
Antica Salumeria Malinconico dal 1890
C.so Vittorio Emanuele, 453 - Napoli
Tel. 0815491919
Aperto dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio. Giovedì mezza giornata.
Da qualche tempo sembra che sulla città “gastronomica” di Napoli si stia silenziosamente espandendo una nube grigia.
L’improvviso ritorno come meta del turismo internazionale e la proliferazione social di personaggi partenopei dai discutibili contenuti, ma con parecchio seguito, vengono prontamente cavalcate con l’apertura di innumerevoli locali, spesso tristemente omologati.
L’offerta finisce così per appiattirsi su di un finto folclore pret-a-porter, a cui, nella peggiore delle ipotesi, si affiancano anche slogan da ripetere, con facce inebetite, come dei pappagalli.
In questo squallido deserto vanno preservati ed esaltati i rari esempi di autenticità, tra cui rientra, a pienissimo titolo, l’Antica Salumeria Malinconico.
Si tratta di una storica bottega che, come spesso avviene da queste parti, offre accanto a salumi e formaggi anche prodotti della gastronomia tipica, come la frittata di maccheroni o il gateau di patate.
Una vera e propria oasi per la riconciliazione con il cibo genuino, che non può non entrare nel cuore di chi la frequenti, grazie alla bontà del cibo, alle persone che ci lavorano, ma forse soprattutto all’atmosfera che si respira.
E in questo è stata senz’altro giustissima l’intuizione di Alessio - rappresentante della quarta generazione dei Malinconico - di preservare l’anima profonda del locale di famiglia, trasportandola, immutata, nel mondo di oggi.
Un’operazione solo apparentemente semplice, ma in realtà complicatissima. Eppure riuscita perfettamente.
Resistono i muri con le piastrelle bianche, che avranno fatto da sfondo a innumerevoli scene di vita quotidiana, anche se qua e là spuntano adesivi a testimoniare la presenza, discreta, della nuova generazione.
Alessio è un vulcano di idee. Come l'intuizione di trasformare, di sera, la salumeria in una sorta di speakeasy (non di alcolici, bensì) di cibo. Chiuse le serrande, utilizzando il bancone surgelati come tavolo, si apparecchia con tovaglie in pieno stile trattoria e ci si lascia andare tra taglieri, parmigiane e focacce, in compagnia di amici o di sconosciuti. Oppure, ancora, come dimostra il lancio della birra Malinconico, prodotta in collaborazione con il birrificio del Gargano, fresca e perfetta per l'estate.
Ma veniamo al cibo.
Il punto forte sono senz’altro i panini.
Si può scegliere tra la rosetta, lo sfilatino, il pan focaccia.
Per la farcitura c’è l’imbarazzo della scelta tra i salumi e i formaggi di ottima qualità, ma consigliamo caldamente anche il cucinato come le polpette, la parmigiana di melanzane, o gli ottimi contorni.
Fortunatamente assenti creme e cremine, il bancone di questo periodo offre zucchine alla scapece, melanzane a funghetto, peperoncini verdi, ecc.
Enrico adagia la "mattonella" di parmigiana nella rosetta.
Rosetta con parmigiana, vista interno.
Affidatevi liberamente alla vostra inventiva, o, se siete in dubbio, lasciatevi pure consigliare da Alessio e da Enrico.
Una riuscita combinazione è stata: capocollo di Martina Franca, provola di Vico Equense e zucchine alla scapece.
Le sapienti mani di Enrico preparano la rosetta con capocollo, provola e zucchine
Rosetta con capocollo, provola e zucchine, dettaglio.
Cavallo di battaglia è il panino cicoli e ricotta, che segue un preciso rituale in cui ogni piccolo passaggio dimostra l’amore e la cura per far rendere al meglio questo inarrivabile abbinamento partenopeo.
I cicoli sono tagliati al coltello (dettaglio importantissimo), la ricotta è di fuscella. Chiudono un pizzico di sale e uno di pepe, prima di una leggera scaldata nel fornetto, giusto per aiutare i cicoli a rilassarsi sulla ricotta.
Rosetta cicoli e ricotta, dettaglio.
Natura morta di cicoli e ricotta.
Vi proponiamo ancora un suggerimento: mortadella, provolone piccante e olive condite.
In tutto ciò, da non perdere la famosa focaccia di Amelia, che è praticamente una pizza rossa cotta nel ruoto, ma sotto steroidi.
Dopo averla provata sognerete quel sugo dolce e ricco con i pomodorini, l’olio e quel profumo di pane abbrustolito.
La focaccia di Amelia illuminata da una luce celestiale.
Al di là dell’ottimo cibo, che già da solo giustifica la visita, si avverte, però, che c’è qualcos’altro che rapisce di questo posto.
Si ha la sensazione, infatti, che Malinconico sia un mood.
L’orgoglio un po’ revival della Napoli di quartiere e della sua gente.
Il consapevole rifiuto dei millennials verso la frenesia del mondo moderno.
Perché 'a gatta pe' jì 'e pressa, facette 'e figlie cecate.
Lo sa bene Enrico, che compone i panini con gesti antichi, mettendo ogni ingrediente al suo posto, non un centimetro più in là. Nello sguardo l’attenzione che meritano le cose importanti.
Per chi ama davvero il cibo, "farsi un panino" da Malinconico può essere un’ottima cura disintossicante dalle insopportabili “rivisitazioni”, dalla scontata e già vista “innovazione", dalla forzata corsa in avanti, ovvero nel nulla.
Sono sicuro che mentre addenterete uno di questi panini oppure la focaccia di Amelia, vi comparirà un sorriso, leggermente unto, tipico di quella soddisfazione che si prova quando si mangia qualcosa di realmente buono e appagante.
Tutto questo è piena espressione dei valori di Foodclub: amore per il cibo, sapore, condivisione, conoscenza, storia.
crediti foto copertina: Antica Salumeria Malinconico
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