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Back to the Frozen Food: la crescita del consumo nel 2020 e il fenomeno Roncadin

Cresce il consumo di surgelati in pandemia, Roncadin ne è la prova. Cosa accadrà nel 2021?

Back to the Frozen Food: la crescita del consumo nel 2020 e il fenomeno Roncadin

- Chiudere il 2020 con un fatturato a quota 140 milioni di euro.

- Avere una crescita del 16,6% rispetto al 2019.

- 100 milioni di pezzi prodotti (18 milioni in più rispetto all'anno precedente).

Vi pare un sogno in un anno come quello appena trascorso, vero? Invece è tutta realtà ed è il caso di Roncadin.

Dopo anni di immobilità il 2020 ha fatto rinascere un comparto che sembrava totalmente in stallo orami da anni: i surgelati, i cui acquisti hanno avuto un incremento del +11% non solo per verdure e pesce, ma anche per primi piatti e dolci. Insomma la crescita si è spalmata su tutte le categorie di prodotto.

Back to the Frozen Food: la crescita del consumo nel 2020 e il fenomeno Roncadin

Il primo lockdown ha visto i frozen food tornare nelle grazie dei consumatori principalmente in un’ottica di stoccaggio e di alternativa economica al prodotto fresco, con il passare dei mesi però sono diventati una sorta di coccola, un comfort food che si prestava a sostituirsi al consumo fuoricasa. Questa combinazione ha dato i suoi frutti - con i fatti - sul mercato ed a novembre 2020 le vendite hanno portato un +11,6% a valore e un +8,4% a volume, superando i 3 miliardi di euro e le 554mila tonnellate (fonte Nielsen, totale Italia, tutti i canali).

Ad eccezione del pane (e non c'è manco bisogno di chiedersi il perché) tutti i prodotti hanno visto crescere la richiesta nella "forma frozen" da vegetali e ittico (che da soli coprono oltre il 50% del sell-out e il 65% dei volumi) sino ai segmenti minori come la pasticceria e quelli più innovativi come il gluten free.

Nel dettaglio i prodotti che si sono catapultati nei carrelli degli Italiani sono stati: hamburger (+22,3% in quantità), dolci per la prima colazione (+25,7%), pasta e basi per pizza (+32,2%), pizzette (+17,5%), verdure panate o pastellate (+16,4%), focacce e tigelle (+19,2%), secondi piatti pronti (+16,9%) e primi piatti senza glutine (+70,9%); il tutto oltre i classici (ed immancabili) Sofficini e bastoncini di pesce, verdure al naturale e minestroni, tranci di pesce e patatine.

Secondo l'Iias (Istituto italiano alimenti surgelati) il 2020 vedrà un nuovo record dei consumi pro capite (14.1 Kg nel 2019) grazie anche a questa crescita che ha portato un aumento della scelta e dei menù di surgelati.

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Dunque, dati alla mano è facile mettere insieme i pezzi e capire i numeri di Roncadin; numeri di cui l'amministratore delegato Dario Roncadin ha detto:

"sia in Italia che all'estero c'è stato un forte aumento dei pasti consumati in casa e quindi della spesa alimentare che ha decretato un innalzamento incredibile delle vendite di surgelati. Con la pandemia abbiamo dovuto fronteggiare un'emergenza sugli ordini, che hanno iniziato ad arrivare con tassi tripli rispetto al previsto. Soddisfare in linea con i tempi richiesti le commesse è stata una grandissima sfida, che ha richiesto uno sforzo congiunto fra logistica, pianificazione produttiva e approvvigionamenti delle materie prime, che in alcuni momenti scarseggiavano."

Una vera e propria impresa, in tutti i sensi! Anche perché non è stato semplicissimo gestire l'improvvisa richiesta triplicata anche sulla base delle nuove norme previste dal regolamento anti-covid; di fatti Roncadin aggiunge:

"Il rispetto delle misure di distanziamento in azienda ha causato modifiche organizzative che hanno richiesto grande attenzione nella gestione degli oltre 700 dipendenti che si sono comportati con grande senso di responsabilità e dedizione. Per questo l’azienda ha ritenuto opportuno offrire anche incentivi economici e vari benefit a chi, soprattutto nei reparti produttivi e in particolare nel periodo del primo lockdown, ha garantito la sua presenza consentendo di onorare gli ordini."
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RONCADIN: conosciamo meglio la storica azienda friulana.

1968 - 2018, 50 ANNI DI STORIA E SUCCESSI

Edoardo Roncadin, all’età di 16 anni, parte per la Germania dal Friuli, dove inizia a lavorare come garzone in una bottega. Molti dei clienti che incontra sono italiani immigrati come lui e ben presto Edoardo comprende che tutti hanno una gran nostalgia dei sapori e dei profumi della loro terra d’origine. Così, grazie alla esperienza maturata come aiutante di bottega, decide di avviare nel 1968 una pizzeria: la pizza infatti piaceva molto sia ai moltissimi italiani emigrati, sia ai cittadini tedeschi che in quegli anni iniziavano ad apprezzare il cibo e la cucina italiana. Il suo garzone salernitano suggerì il nome: Vesuvio, scritto in grande su una bella insegna rossa come il pomodoro.
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Nel 1985 quella stessa nostalgia e l'amore per il paese di origine, che lo avevano spinto all'impresa dell'apertura della pizzeria, divennero tanto forti da spingere Edoardo con la moglie, i figli e i due fratelli a rientrare in Italia e con loro l'esperienza e le conoscenze industriali raggiunte in vent’anni di lavoro e di sviluppo in terra tedesca. Come? Nel 1991 assieme ai fratelli, Edoardo Roncadin trasforma la Pizzeria Vesuvio in "Pizza e Pasta": uno stabilimento innovativo, dotato di tecnologie moderne in grado di produrre su larga scala una pizza surgelata di alta qualità. Il successo arriva praticamente subito: 30 milioni di pizze è il traguardo festeggiato nel 1995 fino alla quotazione in borsa nel 1999.
Il fenomeno pare essere inarrestabile e nel 2004 il Gruppo Roncadin con una offerta pubblica di acquisto viene comprato da Arena che a sua volta, nel 2005, vende il sito di Meduno al Gruppo Malavolta Foodinvest Pizza Srl. Ma la famiglia Roncadin non riesce a stare lontana dall'azienda e nel 2008 torna alla guida dello stabilimento di Meduno ed avvia un importante piano di investimenti. A Gennaio 2009 Roncadin Srl diventa il nuovo proprietario.
La crescita è continua, rapida ma anche consapevole e... golosa!
Il 2010 vede Roncadin Srl cominciare il percorso per trasformarsi in azienda 100% GREEN ENERGY: vengono installati 5416 pannelli solari che riescono a produrre gran parte del fabbisogno, riducendo grosse quantità di emissioni nocive per l’ambiente. Alla fiera di Colonia gli viene consegnato il premio “Italian Annual Awards 2011: miglior innovazione di prodotto - pizza”.
Nel 2012 la linea Premium, da sola, arriva all'obiettivo di 50milioni di pizze e la soddisfazione è tale da provare a dare spazio a qualcosa di più tanto che nel 2013 viene inaugurata la LINEA SNACK: dapprima si producono calzoncelli e pizzette e poi vengono introdotti anche panzerotti e pizze pala. La scelta è causa ed effetto di una nuova iniziativa: RONCADIN USA Inc. e l'avventura americana.
La corsa per restare sempre al passo con i tempi e con le esigenze del consumatore è il punto forte di Roncadin e 2016 nasce la linea "gluten free" che doveva esser seguita da tante altre novità se non ci fosse stato un incendio, nel 2017, a mettere un freno a quella che sembrava una a corsa senza fine. Uno stop che la famiglia Roncadin ha visto solo come una "occasione" per crescere: nel 2018 Roncadin Srl è ripartita con 7 linee, 60mila mq di superficie totale di cui la metà di superficie produttiva, 630 mila pizze al giorno e 608 persone dello staff.
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SOSTENIBILITA': SCELTA E FILOSOFIA

Un milione e duecentomila kilowatt/ora annui sono prodotti con un grande impianto fotovoltaico, mentre il restante fabbisogno energetico di Roncadin è fornito da produttori certificati irgo e gse, che sfruttano la forza idroelettrica di grandi bacini italiani.

La produzione delle pizze a Meduno è totalmente ecologica, con un risparmio nell’ambiente pari a 6785 Tonnellate di CO2, corrispondenti a 2134 tonnellate di petrolio (tep) ed equivalenti al consumo elettrico annuale medio di circa 4185 nuclei familiari. Nel 2014 Roncadin è stata premiata come fornitore di prodotto a marchio più "virtuoso” da Coop nell’ambito della manifestazione Sette Green Award.

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Roncadin studia già da anni - assieme alle aziende fornitrici - dei metodi per ottimizzarne il rendimento, attraverso un monitoraggio costante che consente una manutenzione predittiva e un controllo preciso dei consumi. Sulla base dei rilevamenti effettuati, Roncadin ha optato per un nuovo sistema di surgelazione molto più performante per le linee produttive numero 5 e 6, inaugurate rispettivamente nel 2016 e 2017: nello specifico, assieme a Enel X ha progettato l’installazione di un ulteriore gruppo frigo a doppio stadio di compressione.

Successive analisi hanno certificato risparmi che superano il 40%, risultato grazie al quale Roncadin è stata definita “best case nel settore della surgelazione industriale” da Enel X e ha ottenuto i Certificati Bianchi, ovvero i Titoli di Efficienza Energetica, negoziabili, che rappresentano un importante incentivo agli interventi volti a migliorare l’ecosostenibilità.

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LA PIZZA: MATERIE PRIME, COTTURA E SURGELAZIONE

"Non siamo un’industria! Il nostro modo di lavorare e di creare nuove ricette è quello di un laboratorio artigianale, in cui ogni prodotto viene studiato e preparato con la cura e l’attenzione riservata ai clienti seduti in sala. Per noi rappresenta un valore da garantire in tutte le pizze che realizziamo. Proprio questa attenzione fa di noi il partner ideale per i clienti che desiderano creare prodotti estremamente curati. La ricerca dell’armonia delle parti, gli ingredienti freschi, il dosaggio delle componenti e l’attenzione all’estetica delle pizze, sono tutti elementi essenziali nelle nostre fasi di sviluppo. Nasce così la qualità premium dei nostri prodotti."

All’incremento del 118% del 2010, continua a seguire un trend positivo di crescita costante. Attualmente oltre il 65% del fatturato viene realizzato all’estero, principalmente in Germania, Regno Unito e Paesi Extraeuropei: paesi in cui la tipicità della pizza italiana viene armonizzata con i gusti locali, creando combinazioni esclusive ed una gamma di oltre 459 tipi di pizze.

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L'azienda è riuscita a realizzare uno speciale impianto, un brevetto esclusivo Roncadin, in grado di lavorare l’impasto delicatamente e senza sottoporlo a tensioni. A differenza dei metodi abituali, l’impasto non viene steso in grandi quantità, ma suddiviso in piccole palline, ciascuna corrispondente ad una pizza. In questo modo, senza che l’impasto venga sottoposto a stress, viene ricavata la base attraverso un’unica operazione di pressatura a caldo.

Roncadin usa meno dello 0,8% di lievito per tutti i suoi impasti! Il lievito è fondamentale nella pizza ed ha due compiti: aumentare il volume ed arricchire il sapore dell’impasto. Il perfetto processo chimico di lievitazione richiede tempo e grazie ad una lievitazione naturale e ad un riposo di 24 ore, è possibile realizzare una base con caratteristiche uniche di leggerezza ed alta digeribilità.

Le pizze Roncadin sono cotte in forno a pietra, a combustione tradizionale a legna. Qui le pizze scorrono sul piano in pietra refrattaria, a 300/350 gradi, assorbendo il calore rilasciato in maniera graduale. Per ottenere un risultato eccellente, il forno a pietra va alimentato a legna, combustibile naturale e rinnovabile, ad alta resa termica e bassa emissione di gas serra. Un elemento importantissimo è il tipo di legno utilizzato nella combustione e Roncadin ha selezionato tronchetti 100% di puro faggio certificato, ipercompresso, ad alto potere calorifero e completamente ecologico, senza corteccia, collanti, idrocarburi ed aggreganti vari. In questo modo gli enzimi contenuti nell’impasto hanno più tempo per scomporre le proteine e portare a “maturazione” l’impasto, altro dettaglio che va ad impattare sulle caratteristiche di gusto e digeribilità.

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Roncadin usa lieviti biologici, ossia attivatori esistenti in natura come il lievito di birra e il lievito madre naturale. Questo metodo consente anche di creare una sfoglia impermeabile che, in modo assolutamente naturale, protegge la base stessa dall’umidità della salsa di pomodoro, mantenendola friabile e fragrante.

La surgelazione è una congelazione ultrarapida che salvaguarda la qualità del prodotto: l’alimento raggiunge molto rapidamente la temperatura di -18°C e il mantenimento della temperatura rallenta le reazioni chimiche ed enzimatiche, conservando le valenze organolettiche inalterate rispetto al prodotto originale. Il segreto della surgelazione è non spezzare la catena del freddo, mantenendo il cibo sempre alla stessa bassa temperatura fino alla preparazione. Roncadin garantisce la catena del freddo dall’arrivo della materia prima fino alla consegna del prodotto al trasportatore di fiducia. In meno di 10 minuti le pizze Roncadin raggiungono la temperatura di -18°C. Dalla loro uscita dall’abbattitore al momento dello stoccaggio in magazzino nelle confezioni destinate ai supermercati, trascorrono solo 3 minuti.

Varianti esistenti prevedono oltre al senza glutine, anche il comparto senza lattosio, vegana ed integrale e tutto sempre e comunque con alla base ingredienti bio.

IL 2021:

IL DESTINO DEL

FROZEN FOOD

I dati che abbiamo visto prendere corpo e corposità nel 2020 hanno senz'altro un valore ma sono anche figli di una realtà che potrebbe essere definita falsata. I mille scenari apocalittici ipotizzati avevano lasciato ben poco spazio alla speranza e qualcuno (seppur senza dirlo ad alta voce) pensava con amarezza alla volta successiva in cui avrebbe potuto sedersi al tavolo di un ristorante o sentirsi svincolato dall'ingombro (e dal fastidio!) di mascherina e guanti nell'atto di addentare una pizzetta mentre correva da un punto all'altro della città.

Dario Roncadin precisa: "I numeri sono senza dubbio incoraggianti ma non possiamo abbassare la guardia, perché una volta che la pandemia attenuerà la sua pressione, la grande distribuzione competerà nuovamente con la ristorazione e altri canali, quindi è necessario essere pronti con prodotti innovativi. In particolare per il 2021 sono previsti nuovi formati rettangolari e di grandi dimensioni, sempre più richiesti dai consumatori."

In effetti durante il lockdown il 41% degli italiani dichiarava di averne comprato di più rispetto alla fase pre-Covid, a novembre 2020 (secondo un’indagine condotta da Bonduelle) questa quota era salita al 66%.

Dunque si è chiesto direttamente ai consumatori e dal EY Future Consumer Index emerge che il trend pare essere costante perché l’intenzione prevalente è quella di continuare anche nei mesi a venire: il 70% degli italiani dichiara che manterrà lo stesso livello di spesa per comprare prodotti surgelati anche a epidemia finita e un 13% afferma che spenderà di più per i frozen food.

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Il covid, insomma, ha generato il ritorno ad un tipo di prodotti acquistati che si era totalmente ritrovato in stallo anche a causa dell'avanzamento delle private label, del “disinvestimento” di alcuni big brand, unito all’impossibilità di ampliare l’offerta nei punti vendita a causa dell'ingombro dei banchi freezer.

Ad oggi, invece, marchi come Frosta nell’ittico, Sammontana e Freesystem nella pasticceria, Birds Eye nella carne, Cameo nelle pizze, McCain nelle patate e Orogel nei piatti pronti vegetali registrano crescite a due cifre; mentre i “nuovi” competitor (come Almaverde nelle verdure, Marin nell’ittico, Garbo nei panati, Appetais nei sughi, Alce Nero nella pizza, Amadori nella carne e Mulan nei piatti pronti etnici) mettono a segno ottimi incrementi.

Gli effetti sono stati visibili anche dalle mosse di mercato.

Come quella di fine 2020 a carico di Dea Capital Alternative Funds (che fa capo al gruppo De Agostini) che ha prima acquisito la maggioranza di Gastronomica Roscio, una azienda di Pavia che produce piatti pronti freschi e surgelati, e poi ha formalizzato un accordo con la calabrese Gias (50 milioni di euro di fatturato) da cui è nata la newco Gias Srl che si occuperà del ramo d’azienda dedicato ai piatti pronti surgelati a base di verdure, con l’obiettivo di valorizzare la filiera locale, aumentare la produzione e crescere sul mercato, soprattutto quello estero che oggi rappresenta il 30% del fatturato.

Pensavamo che il covid avesse annullato un anno, a quanto pare invece sono 30!

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