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Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Coronavirus: By Chloe la catena vegan dichiara fallimento e incolpa la pandemia

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

By Chloe, la catena vegana fast-casual, segue le orme di diverse catene ben note che hanno dichiarato bancarotta e sono state svendute durante la pandemia.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Secondo Bloomberg, i ricavi dell'azienda sono crollati del 67% da febbraio . Delle nove sedi di New York del gruppo, tre rimangono temporaneamente chiuse, incluso il negozio originale di By Chloe nel West Village. La catena gestisce 14 sedi in tutti gli Stati Uniti.

By Chloe era apparentemente su una traiettoria di crescita con grandi progetti di espansione e forti investimenti. Poi? E poi è arrivata la pandemia!

By Chloe è stata fondata a New York nel 2015 dalla nota chef Chloe Coscarelli e da Samantha Wasser, imprenditrice e figlia di ristoratori. Il marchio è stato un successo all'inizio, attirando un seguito di celebrità e cavalcando un'onda altissima di interesse per il cibo vegano, prima che altre catene di fast food tradizionali iniziassero ad espandere i loro menu per offrire più opzioni vegane. E la lista è lunga, perché la moda del veg, sostenuta dalla filosofia della sostenibilità continua a muoversi lentamente nel sottobosco mettendo radici sempre più forti.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Samantha Wasser aveva nei suoi progetti quello di aprire un ristorante che sentisse suo e in cui sentirsi libera di essere se stessa, qualcosa in cui le sarebbe piaciuto andare con le amiche. Inizialmente aprì un locale messicano, poi arrivò l'idea del ristorante vegano di cui lei stessa ha detto "sapevo che era un'opportunità per me di avere un impatto su così tante altre persone; lo scopo era essere diversi dagli altri format esistenti per poter attirare non solo chi già era vegano, noi volevamo attirare persone che non solo non erano vegane ma che addirittura potevano essere spaventate dalla parola".

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Chloe Kay Coscarelli è una chef vegana e autrice. Ha iniziato con uno stage estivo presso il Millennium, un ristorante vegano gourmet situato a San Francisco, che ha portato a un corso di studi presso il Natural Gourmet Institute di New York City, seguito dall'ingresso nel programma di certificazione on-line di nutrizione a base vegetale della Cornell University. È diventata la prima vegana a vincere una competizione culinaria in televisione partecipando a Cupcake Wars (su Food Network) e vincendo con i suoi cupcakes vegani; nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro di cucina, Chloe's Kitchen, seguito da Chloe's Vegan Desserts nel 2013, Chloe's Vegan Italian Kitchen nel 2014 e Chloe Flavor nel 2018. A metà del 2015, Coscarelli collaborò con ESquared Hospitality per aprire il ristorante vegan fast casual By Chloe (CHLOE) in Bleecker Street nel West Village di New York City.

(alla faccia dell' eCHLOEcentrismo!)

Coscarelli e Wasser avviarono la loro impresa partendo da un'unica sede e spostando il veg-food dalla nicchia del cibo salutare al mainstream culinario che ha straripato rispetto ai limiti fino ad allora delineati!

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

La catena è divenuta subito nota non solo per hamburger e insalate, ma anche per riuscire a valorizzare gli alimenti minimamente trasformati e crearne piatti divertenti e belli anche per andare sui social come Oh So Fancy Fries, la versione vegana delle french fries ovvero patate al forno con chorizo ​​vegano, cipolle, crema di anacardi e dallo speciale chipotle aioli di CHLOE; oppure Matcha Kelp Noodles con crema di anacardi e "parmigiano" alle mandorle.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!
Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Nel 2017 la Coscarelli fu inserita da Forbes nella classifica dei 30 Under 30, i giovani di talento da tenere d'occhio e intanto anche alla catena di ristoranti eccelleva, arrivando a comprendere già cinque sedi a Brooklyn e Manhattan, con sedi aggiuntive a Los Angeles, Providence e Boston.

L'intuizione era stata giusta, i ristoranti vegani attraevano e si muovevano nella direzione della richiesta del cliente sempre più attento a salute, ambiente, ecosistema, sostenibilità e attenzione alla flora tanto quanto alla fauna del pianeta. Ancor di più un fast casual vegano esplodeva di idee grazie a colori sgargianti e piatti dall'impatto visivo coinvolgente. Insomma la teoria di concentrarsi sul quadro generale tenendo traccia dei più piccoli dettagli, così da evolversi insieme al cliente, e spingere il team a tenersi aggiornato ed a relazionarsi con i clienti per conoscerne le esigenze (ndr la ricetta pare essere sempre quella!) ha portato By Chloe a rivoluzionare la visione di "locale vegano" che diventava -da posto per pochi- un posto per tutti in cui sperimentare. Il "trucco" sarebbe prendere gli ingredienti di un'insalata e reinventarli in un modo diverso che li renda diversi, appetibili e, perché no, anche instagrammabili!

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Anche lo stile dei locali, l'arredo, la disposizione, i menù, oltre che i menù, fanno parte dello stile dettato dal marchio CHLOE. scelto da Samantha Wasser (presidente, fondatrice e direttrice creativa). Altri marchi avevano puntato sul verde, qui invece c'era qualcosa di più simile a un marchio di moda: "volevo che parlasse a un pubblico più ampio, non solo vegano o kosher, ma di tutti i tipi. Il nostro marchio è molto kitsch ed estroso. 'Vegan' può essere molto intimidatorio e volevo qualcosa che fosse più accessibile, un marchio che fosse attuale ma anche iconico."

Infatti l'azienda deve il suo successo alla forte presa che il suo stile ha sui social come instagram, su quale le foto di piatti e interno hanno impazzato.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Nel bel mezzo della favola, come spesso accade, la trama si infittisce ed un'ombra arriva a spegnere i colori: così, dalla eccellenza di catene di ristoranti emergenti, By Chloe in questi giorni ha dichiarato bancarotta e il suo CEO, James Haber, si è dimesso.

L'azienda ha attribuito il fallimento agli impatti della pandemia, che ha costretto la chiusura di tre delle 14 sedi americane della catena e ha tagliato le entrate mensili di circa il 67%, secondo la dichiarazione di fallimento. Altri ristoranti invece operavano a capacità ridotta, costringendo By Chloe a licenziare più della metà di tutti i dipendenti.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

Nel 2018, By Chloe aveva ottenuto un importante investimento da una serie di fondi, tra cui Bain Capital e Kitchen Fund, per accelerarne la crescita prevedendo un piano di espansione globale. Di fatti, nel 2019 la crescita era evidente dato l'aumento delle vendite del 25,6% rispetto all'anno precedente. La catena infatti, dopo varie problematiche, si era assicurata un investimento di 31 milioni di dollari all'inizio del 2018 da vari gruppi per avviare un piano di espansione globale che includeva altre 20 sedi nei successivi due anni. Secondo il suo sito web, l'azienda attualmente gestisce complessivamente 19 sedi, di cui una in Canada e quattro a Londra (oltre le 14 sedi negli USA).

Il problema è sorto con l'arrivo dell'emergenza covid, infatti nella sua petizione, la società madre BC Hospitality Group Inc. ha elencato attività da 10 milioni a 50 milioni di dollari e passività da 1 milione a 10 milioni dichiarando un debito non garantito di circa 2,5 milioni, insieme ad altri debiti non garantiti approssimativi di 250mila dollari per buste paga, responsabilità per carte regalo e altro.

Un gruppo di investitori ha accettato di fornire a By Chloe un prestito di 3,25 milioni di dollari per aiutare la società a continuare a operare in bancarotta, secondo le dichiarazioni del tribunale. La catena sta cercando di vendersi entro la metà di febbraio, almeno così si legge della istanza di fallimento in cui si esprime come causa dell'ostacolata liquidità a seguito della batosta economica dovuta alla pandemia, prima della quale la catena gestiva 14 ristoranti negli Stati Uniti e prevedeva di aggiungerne altri due. Secondo i documenti del tribunale, ha anche concesso in licenza i suoi nomi agli operatori che hanno aperto sedi a Toronto e Londra.

Coronavirus: Bye ByChloe, la catena vegan fast casual in bancarotta!

By Chloe ha dichiarato che continuerà ad operare anche durante il processo di vendita e chissà se tutto andrà come previsto oppure il vegan fast casual dovrà piantarla.

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