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Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze

Firenze, Enoteca Bruni dei fratelli Stefano ed Alberto

Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze

Enoteca Bruni

Borgo Ognissanti, 25 R - 50123  Firenze
Tel: +39 0553880177
Email: info@enotecabruni.it
Aperto solo a cena dal martedì al sabato.
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In tempi di classifiche ottobrine sempre più velleitarie e insopportabili

viene fatto di pensare che i biechi compilatori che stilano codeste listarelle non siano mai entrati dentro una trattoria o un’osteria, neppure per andare a pisciare.

Detto ciò, qualche sera fa d’inizio ottobre che a Firenze c’era un’atmosfera placida e decadente più da fine estate che autunnale, ho cenato all’Enoteca Bruni.

I fratelli Stefano e Alberto sanno il fatto loro sulle materie prime, la qualità dei fornitori, la ricerca instancabile di vini e cibi. Alberto ha portato in tavola un paio di piatti di un prosciutto di cinta tagliato da finissimo cortador e impiattato a forma di nautilus. Prosciutto di Cinta Senese affilato al coltello che sul tavolo figurava la bellezza matematica della sezione aurea.

Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze

ISPIRAZIONE.5 

MENU DEGUSTAZIONE IN 5 PASSAGGI... E QUALCOSA IN PIÙ 

Consommé di prosciutto Cinta Senese 

Tacos di sedano rapa 

Olio extra vergine di oliva Le Capanne 

Pagnotta di grani antichi al lievito madre

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Ombrina, cavolfiore e limone

Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze

Risotto all’estratto di cacciatora, gran bel piatto sia nel pensiero che nella realizzazione pratica. 

Stratificazioni cromatiche e gustative. Quando si dice che un buon risotto lo si fa da Firenze in su ecco, davvero un grande risotto fatto a Firenze!

Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze

Piccione, uva fragola, rapa bianca. Cottura delle carni perfetta a preservare i succhi interni delle fibre.

Selezione di formaggi locali a latte crudo, qualità eccelsa nella selezione delle materie prime come già detto, ma il pezzo forte della serata è stato un tocchetto di Comté Bande Verte (selezione propria) che un solo morso riempiva la bocca di energia alpina e il cuore di beatitudine.

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In abbinamento (alla cieca) con un Macvin du Jura La Tournelle perfetto per equilibrio alcolico e zuccherino.

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Mousse di latte crudo e granita agli agrumi 

Spuma di ricotta di capra, arance marinate nel Porto e sorbetto alla barbabietola, assieme al Comtè e al risotto è stato un altro piatto folgorante!

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Tartelletta alla confettura di ribe

Cantuccio toscano 

Cioccolatino alla nocciola 

VINI

Enoteca Bruni, l'Eldorado del buon bere e mangiare a Firenze
  • Cherubini - Sui Generis Blanc de Blanc Brut Nature Metodo Classico, un ottimo Chardonnay pas dosè in purezza a fermentazione spontanea da agricoltura biodinamica che affina almeno 36 mesi sui lieviti. Mattia è un vignaiolo di quelli competenti e determinati che produce metodo classico di qualità volutamente fuori dal consorzio del Franciacorta da cui non si sente affatto rappresentato.
  • Ho assaggiato un paio di vini dei Bakkanali realtà di cui si sentirà molto parlare nel futuro prossimo. Bakkanali è il nuovo progetto sul monte Amiata originato dall’amicizia fraterna tra Sebastian Nasello e Ugo Fabbri a Poggioferro (Seggiano) che si trova a 600 metri sul livello del mare.
  • Canta Mañana 2019 Les Vins du Cabanon Alain Castex, rosato da salasso mediterráneo del Roussillon da assemblaggio di Grenache Gris, Grenache Noir, Syrah e Mourvèdre, e svariate altre uve autoctone antichissime provenienti da viti di età compresa tra i 30 e i 100 anni.
  • Weingut In Glanz Andreas Tscheppe Blaue Libelle Sauvignon Blanc 2019 Sauvignon Blanc della Stiria cioè Steiermark (Austria) ai confini con la Slovenia. Andreas Tscheppe è un banchista rigoroso, tra i vignaioli naturali austriaci più bravi e rispettati assieme a Franz Strohmeier e Sepp Muster. Farfalle, libellule, coleotteri e altri insetti popolano le sue vigne e sono altresí illustrati sulle etichette dei suoi vini: etichette e vini iridescenti.
  • Lo 016 è uno chardonnay di freschezza mineralissima e persistenza portentosa fatto da Alexandre Jouveaux a Uchizy nel Mâconnais da una vigna piantata nel 1910 su suoli calcareo-argillosi lavorati in biodinamica. Questo bianco incredibile a fermentazione naturale mi ha riconciliato con la Borgogna: energia, profondità, potenza, concentrazione. Affinamento in vecchie botti, né chiarifica né filtrazione né aggiunta di solforosa. Vino della serata (vino della Madonna!), ne vorrei avere centinaia di bottiglie da custodire in cantina in modo da aprirne una ogni tre quattro mesi per rigenerare l’anima, per rallegrare la malinconia agli amici.
  • Domaine de Chassorney - Savigny Les Beaune Les Gollardes - 2019, un dignitoso Pinot Nero di Saint-Romain nella Côte de Beaune fatto da Frédéric Cossard, vignaiolo consapevole e non interventista a differenza dei troppi colleghi nel territorio.
  • Drogone Lambic Cantina Giardino/Cantillon, a ripulire il palato come un tonico di birra acida rigenerativa. Lambic prodotta con le vinacce dell’Aglianico Drogone, collaborazione miracolosa tra Antonio & Daniela De Gruttola con Jean Von Roy. Imbottigliata a gennaio 2022.
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