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Gli astemi non vanno in Paradiso. Lo dice don Pietro Cesena. Evviva

Nell'omelia di Natale don Pietro Cesena ha invitato i fedeli a bere e a mangiare bene per andare in Paradiso

Gli astemi non vanno in Paradiso. Lo dice don Pietro Cesena. Evviva

«Vi invito oggi a mangiare bene e a bere con abbondanza, ma non la Coca-Cola! Vino buono, perché il vino è segno della vita eterna! In Paradiso fratelli miei gli astemi non potranno entrare, perché si beve il vino».

Lo ha detto dall'altare durante la messa di Natale don Pietro Cesena, parroco della frazione di Borgotrebbia in periferia di Piacenza.

Il video, ripreso da qualche fedele durante la celebrazione in streaming, subito è diventato virale sui social.

D'altra parte Don Cesena ha il precedente aggravante: disse messa durante il primo lockdown e si beccò una multa di 400 euro.

Una rapida lettura della rassegna stampa evidenzia titoli in cui la predica è stata definita "scherzosa", "ironica", "sorprendente".

Lui è stato definito: Don Vino, Don Tannino, Don Perignon, Don Bairo, Don Piè delle Vigne.

Qualcuno ha cominciato a denigrarlo e ha parlato di istigazione all'alcolismo e di grave sacrilegio: « Anche questo non legge la Bibbia, gli ubriachi non vanno in Paradiso, finiscono sulla croce», oppure «Un povero ciulato» oppure « Stiamo aspettando che santifichino le orge in onore al Dio Bacco» oppure « Personaggi come questo sono assolutamente dannosi, non si devono tollerare».

Si tratta, ovviamente, dei soliti benpensanti, gli ancora bigotti, per dirla con Edoardo Lombardi Vallauri.

Orbene, al di là delle contestualizzazioni gioiose in cui l'episodio si inserisce, Don Pietro Cesena ha condensato con le sue espressioni il valore che viene dato proprio dalla Chiesa Cattolica al senso reale della tavola come luogo in cui si celebra la convivialità mangiando e bevendo.

Poi, tenendo conto di tutte le dovute differenze, io penso che questo modo giocoso di parlare con i fedeli dall'altare durante una solennità festiva alta, qual è il Natale, dal punto di vista antropologico, possa essere inserito nella tradizione del Risus Paschalis, su cui ha scritto un bellissimo libro la teologa Maria Caterina Jacobelli e ha discettato finanche Papa Benedetto XVI.

Gli astemi non vanno in Paradiso. Lo dice don Pietro Cesena. Evviva

Papa Benedetto XVI

Ma che cosa era il Risus Paschalis?

Gli astemi non vanno in Paradiso. Lo dice don Pietro Cesena. Evviva

Homo ridens in un dipinto medievale

A partire dal tardo Medioevo e fino a tutto il 1600, durante la messa di Pasqua i preti, soprattutto in Germania, ma poi anche nel resto d'Europa e nelle regioni del Centro-Nord Italia, facevano ridere i fedeli dicendo e facendo vere e proprie sconcezze dall'altare.

L'analisi storico-religiosa e antropologica degli studiosi ha giustificato il fenomeno inserendolo in una cornice culturale molto ampia.

Da una parte si è considerata l'esigenza di avvicinare il popolo ai temi alti della dottrina, come la nascita e la morte di Gesù, utilizzando un linguaggio semplice e immediato, finanche allusivo, per catturarne l'attenzione.

Anche la tradizione, documentata sin dal principio del 1700, di mettere Pulcinella sul Presepe a Natale si inserisce in questo contesto. Così pure è stata la scelta di Sant'Alfonso Maria de' Liguori di scrivere canzoncine e riflessioni teologiche in dialetto napoletano anziché in latino.

Gli astemi non vanno in Paradiso. Lo dice don Pietro Cesena. Evviva

Museo di Pulcinella Acerra. Il presepe

Dall'altra parte, il Risus che riempiva le chiese barocche durante la messa pasquale (la stessa cosa è accaduta durante la predica natalizia di don Pietro) è stato inteso come il vero senso del motivo per cui Dio ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza ovvero è la manifestazione più concreta dell'uomo, con tutti i suoi bisogni primari, fatto a immagine di Dio.

Lo confesso, non soltanto perché essa tratti di buon vino e buon cibo, e dunque della gioia di vivere la vita al di qua e al di là della morte, questa predica per me vale più di mille sermoni.

Evviva don Pietro Cesena.

E tanti auguri per la sua salute, giacché durante la scorsa notte è dovuto ricorrere alle cure mediche per un malore da Covid.

Della serie Lucifero che fa lo sgambetto al buon Dio.

Don Pietro Cesena, messa di Natale