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Il nuovo "Biologico italiano": controlli a tappeto e tanti incentivi (anche per i maghi)

Agricoltura biologica: approvato il Ddl per il marchio "biologico italiano"

Il nuovo "Biologico italiano": controlli a tappeto e tanti incentivi (anche per i maghi)

Sebbene molti (non senza ragioni) siano ancora scettici sul reale valore aggiunto dei prodotti biologici, c’è un dato di fatto inconfutabile: la domanda di bio continua a crescere in modo vertiginoso, con un export che rappresenta ormai una valvola di sfogo importante per tutta l’agroindustria nazionale, che vanta ormai il 15,8% della propria superficie agricola dedicata al biologico: più del doppio della media europea.

Il nuovo "Biologico italiano": controlli a tappeto e tanti incentivi (anche per i maghi)

Non c’è settore agricolo che, attratto dalla prospettiva di poter spuntare prezzi al consumo più alti del 20-30% rispetto ai prodotti convenzionali, non abbia incrementato in maniera consistente, nel decennio trascorso, le superfici destinate alla produzione biologica, che in alcuni casi (ortaggi, piante da radice, vite, frutta, pascoli) sono addirittura raddoppiate.

Il nuovo "Biologico italiano": controlli a tappeto e tanti incentivi (anche per i maghi)

A ciò vanno aggiunte due altre importanti considerazioni, che non potranno che favorire nei prossimi anni un ulteriore sviluppo del settore:

  • La storia recente insegna che tutte le volte che i consumatori sono “preoccupati” per la salubrità dei propri cibi (come è avvenuto più volte, per esempio in corrispondenza di scandali alimentari, veri o presunti), puntualmente la domanda di prodotti bio si impenna, ed è quindi facile prevedere che gli effetti della pandemia spingeranno ancora in alto l’interesse verso questi prodotti;
  • La politica agricola dell’Unione Europea è ormai decisamente indirizzata verso la sostenibilità e l’agro-ecologia e metterà certamente a disposizione, nei prossimi anni, ingenti risorse per stimolare gli agricoltori a produrre in modo biologico e per promuovere questi prodotti sul mercato.

C’è infine un altro aspetto molto interessante dello scenario, dal punto di vista socio-economico. Ben il 50% della produzione bio italiana proviene da 3 sole Regioni del Sud (Sicilia, Puglia e Calabria), che da questi trend potranno certamente trarre vantaggi importanti per ammodernare le proprie pratiche agricole. È una conferma dell’enorme interesse del mercato verso i prodotti tradizionali della Dieta Mediterranea, anche se non va sottovalutato l’altro lato della medaglia, e cioè che a commercializzare questi prodotti, sia verso la GDO che verso l’export, sono comunque in larga misura aziende del Nord Italia.

In questi giorni il Senato ha approvato quasi all’unanimità, modificando il testo già approvato dalla Camera, un Ddl che si pone l’obiettivo di stimolare l’ulteriore sviluppo al settore.

Le principali novità sono l’istituzione di un marchio “Biologico Italiano”, di cui potranno beneficiare solo i prodotti ottenuti esclusivamente da materie prime nazionali, l’istituzione di specifici distretti geografici del biologico, una stretta in materia di controlli e l’allargamento della normativa bio ai cosiddetti prodotti biodinamici.

Una volta che anche la Camera avrà approvato il testo, con le nuove modifiche, avremo quindi una legge che rappresenterà certamente una svolta per l’intero settore.

Di particolare importanza è l’obiettivo di rendere più trasparente (e anche più credibile di quanto francamente non sia oggi) la reputazione e l’efficacia del sistema dei controlli, sia grazie all’introduzione di piattaforme digitali su cui dovranno essere inserite tutte le informazioni necessarie per assicurare la completa tracciabilità dei prodotti e delle loro caratteristiche qualitative, sia attraverso l’obbligo di chi certifica questi prodotti di dimostrare in modo molto più esauriente che in passato la propria competenza e la propria indipendenza di giudizio durante tutto l’iter di Certificazione.

Rimane qualche perplessità sul nuovo (l’ennesimo) marchio di qualità, che dovrebbe tutelare il Made in Italy ma che, sempre ammesso che l’Europa non abbia nulla da ridire su questa forma di protezionismo commerciale non proprio conforme ai principi del libero scambio, discriminerebbe le tante aziende di trasformazione italiane che per i loro prodotti biologici non possono far a meno di utilizzare anche materie prime bio provenienti dall’estero (es.: caffè, the, spezie, frutta secca, ecc.).

Il vero obbrobrio del nuovo Ddl è però un altro: l’equiparazione al biologico di prodotti ottenuti non attraverso metodi scientificamente validati di sostenibilità ambientale ma attraverso quelle tecniche che sono comunemente definite “biodinamiche”, le quali si fondano su concetti misteriosi come “forza cosmica” o “energia vitale”.

Il nuovo "Biologico italiano": controlli a tappeto e tanti incentivi (anche per i maghi)

Con tutto il rispetto nei confronti di chi crede in queste teorie, è francamente assurdo che una legge dello Stato possa riconoscere per esempio come attributo di qualità certificabile il corretto uso del “cornoletame”: un corno di vacca riempito di letame e sotterrato per i 6 mesi invernali, il cui contenuto viene miscelato con acqua in primavera in modo da essere “dinamizzato” prima di essere spruzzato sul terreno.

Per chi volesse approfondire le ragioni recondite dell’importanza di questo ingrediente, questa è la spiegazione che ne diede Rudolf Steiner, il fondatore di questa teoria: “La vacca ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali, che, premendo verso l’interno, hanno lo scopo di penetrare direttamente nell’organo digestivo. Proprio attraverso la radiazione che proviene da corna e zoccoli si sviluppa molto lavoro all’interno dell’organo digestivo stesso. […] Così nelle corna abbiamo qualcosa di ben adattato, per sua natura, a irradiare le proprietà vitali e astrali nella vita interiore. Nel corno avete qualcosa che irradia vita – anzi irradia anche astralità”.

Se questa roba potrà fregiarsi di un marchio di qualità poi per favore non sorprendetevi se anche le fattucchiere chiederanno di poter certificare i propri responsi in materia di amore, soldi e salute.

Fonte tabelle: https://valori.it/biologico-italiano-in-salute-ma/

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