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Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"

Mondragone: St. Justin, l'irish pub campano che oltre alla carne offre pizza e bun

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"

St. Justin Meat and More

Via Appia Antica 39 - 81034 Mondragone (CE)
Tel: +39 0823 973332
Mobile: +39 339 199 19 12
Aperto tutti i giorni a cena; a pranzo dal venerdì alla domenica.
Prenotazione // Menu // Beverage
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Mondragone, e in generale il litorale domitio, potrebbe certamente offrire di più sotto tanti profili, nonostante il suo immenso potenziale purtroppo poco valorizzato.

Negli ultimi anni, tuttavia, qualcosa sembra cambiare, soprattutto grazie all'iniziativa di pochi ma coraggiosi imprenditori che provano a segnare, anche nella ristorazione, una netta discontinuità rispetto a qualche anno fa.

Questo è certamente il caso di Mario Taglialatela, che nel (ormai) lontano 2013, affascinato dalle atmosfere dei locali irlandesi, diede vita al primo Irish pub della sua zona puntando su panini di qualità e una piccola selezione di birre.

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"
St.Justin meat & more - l'ingresso

Una storia, quella del locale, lunga quanto basta per imprimere un'ulteriore svolta, provando ad affacciarsi con coraggio anche nella ristorazione e nel mondo pizza.

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"
St.Justin meat & more - la sala

Un vero e proprio excursus sul nuovo corso del locale è stato al centro della cena di presentazione alla stampa organizzata dalla giornalista Laura Gambacorta.

Il "St.Justin meat & more" nasce da un pub, di cui raccoglie l'eredità, nobilitandola.

È un locale d'atmosfera, che svetta tra i profili degli arbusti che puntellano l'Appia Antica di Mondragone, proprio a due passi dalla Domitiana.

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"
St.Justin meat & more - dettaglio

Lo stile pubbistico resta, infatti, soltanto in alcuni retaggi, volutamente centrali nella scena, come il bancone in legno, su cui trova spazio una davvero ricca selezione di distillati, dai rhum, alle grappe ai gin.

Nemmeno il tempo di osservarne le etichette e l'occhio viene colpito dalla cantina, anch'essa ricavata da un vecchio ambiente del pub.

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St.Justin meat & more - cantina

Un vero gioiello che testimonia, nella sua estrema varietà, la svolta che la gestione vuole imprimere.

Immancabile il Falerno del Massico - vino "centrale" di questo estremo lembo settentrionale della Regione Campania: su tutti un primitivo come il Campantuono di Papa. Tra le birre, a bucare lo schermo degli occhi ci sono quelle della Magifra, prodotte a Vitulazio, grazie al suo packaging accattivante che spicca dalla vetrofania, inclusa la classica Pilsner tedesca.

Vera chicca è la carta delle acque, tra cui la finlandese Voss, che spicca per purezza e durezza.

Il percorso degustativo presentato in occasione della serata ha voluto riassumere l'attuale essenza del pub.

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Ad aprire le danze un bis di tartare:

una decisamente più espressiva della territorialità (di black angus con burrata di bufala campana e tartufo nero di Roccamonfina), un'altra dal richiamo più esterofilo ed esotico (di fassona piemontese con avocado). Entrambe abbinate, in modo assolutamente centrato, al Mata Rosè Spumante Metodo Classico Brut annata 2023 Villa Matilde Avallone.

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Territorio che torna protagonista assoluto con la superpartenopea mozzarella in carrozza,

con carpaccio di Chianina, a richiamare il percorso appena concluso, un salto ideale in Costiera con la maionese alla colatura di alici, ormai di gran tendenza, e l'immancabile tartufo nero di Roccamonfina. Decisamente strong nella resa, specie del fritto, dai sapori ben marcati: coraggiosa la scelta della mayo alla colatura.

Come dimenticare, poi,

  • le velleità del locale in chiave orientaleggiante, con un quartetto di maki di galiziana, beef, picanha e chicken roll.
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  • il retaggio storico del locale che è ben espresso dal mini burger di Wagyu con pomodoro, misticanza e cheddar in un piacevole bun artigianale.

L'excursus nel nuovo corso del St. Justin prosegue con il "more" oltre alla "meat": due interessanti pizze d'autore.

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"

Una con impasto di farine integrali e semi integrali, per una lievitazione di 48 ore, con carpaccio di mazzetta prussiana, stracciata di bufala campana e polvere di olive; una gluten free, con roast beef, mozzarella, salsa all'uovo marinato, rosmarino e sale maldon.

Ma è il gusto della semplicità a vincere,

mostrandosi con la sua efficacia in un piatto che ben si accompagna alle atmosfere tardo invernali che stiamo vivendo, agli ultimi freddi di stagione: fusillone avellinese lardiato con pomodoro, cipolla, lardo di Mangalica e pecorino romano.

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In abbinamento un Falerno del Massico Doc 2017 1880 Bianchini Rossetti

Le carni, vero elemento "core" della proposta del St.Justin,

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St.Justin meat & more - le carni

sono state protagoniste del secondo piatto che ha visto affiancarsi due tagli: di Black Angus selezione Vergara (Bovino adulto macellato dai 13 ai 24 mesi) e di Rubia Gallega (vacca galiziana dai 48 mesi in poi).

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In abbinamento ancora protagonista un Falerno del Massico rosso Doc 2015 delle cantine Rampaniuci Migliozzi.

Non poteva mancare la dolce conclusione:

Il nuovo corso del St.Justin, tra "meat" e... much "more"

una selezione di dessert della casa accompagnati dagli amari della Distilleria Petrone, realtà di successo del casertano, che vede nel suo fiore all'occhiello l'Amarè, amaro alle erbe della reggia borbonica. 

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