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La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

A Chiaia, Napoli, Simone Profeta e la sua Locanda: tartufo, wagyu, foie gras e conoscenza

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

La Locanda del Profeta

Vico Satriano 8c – 80121 Napoli
Tel: +390812455057
Aperti: Lunedì/Domenica 20:00 – 1:00
Email: lalocandadelprofeta@gmail.com
Menù // Carta dei Vini
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Già il temine “trattoria” suscita l’aspettativa di una cucina tipica di territorio, dove non c’è spazio per materie prime e tecniche di preparazione diverse dal solito.

A maggior ragione se l’insegna del locale è quella di “locanda”, specie se ti trovi in una piazza notoriamente molto conservatrice in termini di gusto, come è Napoli, dove il mancato rispetto dei canoni della tradizione è spesso visto come un sacrilegio, piuttosto che come un più o meno apprezzabile tentativo di innovazione. A meno che non ci si trovi in un locale etnico o in un ristorante stellato, gli unici che qui sembrano avere licenza di trasgredire.

Come tutte le regole che si rispettino, anche questa ha una eccezione, e ce l’ha a Chiaia, proprio nel quartiere dove più ampia e variegata è l’offerta enogastronomica.

Il trasgressore in questione si chiama Simone Profeta, chef 33enne che in Vico Satriano, a due passi da Piazza dei Martiri, gestisce l’omonima Locanda, che in precedenza si chiamava “Tartufi, che passione!”.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi
Simone Profeta, chef de La Locanda del Profeta

È cambiato il nome del locale, ma non è certo venuta meno la dedizione dello chef verso questo straordinario ingrediente, così inusuale nei ristoranti e ancor meno nelle trattorie partenopee. Qui i tartufi arrivano direttamente dai cavatori, che con i loro cani setacciano, a seconda delle stagioni, i territori di Calabria, Basilicata e Molise, oltre che delle aree interne della Campania: tutti luoghi che raramente (e a torto) gli amanti di questo ingrediente considerano come particolarmente vocati alla produzione di tartufi di qualità, non solo neri.

Oltre che al tartufo, lo chef Profeta dedica altrettanta passione anche ad altri ingredienti inusuali in riva al Golfo, come il foie gras o la carne di Wagyu, che gli consentono di far sfoggio del suo notevole bagaglio di conoscenze, maturate non solo dalle esperienze pregresse, fra cui quella al Tiberio Palace di Capri, ma anche dalle lunghe collaborazioni sul campo con le principali aziende italiane di macchine e impianti per la ristorazione.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi
La Locanda del Profeta - dettaglio sala

Il locale è accogliente e confortevole, senza fronzoli, mentre sia il menu che la carta dei vini sono molto più ampi di quanto ci si aspetterebbe per una semplice “locanda”, con 2 menu degustazione offerti a 50 €, bevande a parte, ed una infinità di alternative possibili.

La nostra degustazione è iniziata con un carpaccio di Wagyu di categoria A5, condito nel più semplice dei modi (sale di Maldon e tartufo).

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Poi con un lobo di foie gras scottato e servito su hummus di ceci con cubetti di pane fritto.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

E infine con la più classica fra le pietanze abbinabili al tartufo: un uovo poché servito con spuma di patate della SiIa e cipolla di Montoro croccante.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Ad accompagnare questi piatti un Riesling DOC Borgogno delle Langhe 2018, bianco complesso e di lunga persistenza, in grado di reggere bene la competizione con piatti come questi, dove a farla da padrone sono le componenti grasse, non sempre bilanciate da adeguati contrappunti acidi.  

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Tartufo nuovamente protagonista per nobilitare dei tagliolini freschi, conditi con un delicatissimo burro di centrifuga della Valtellina

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

E poi il piatto che non ti aspetti, che smentisce in un colpo solo la sensazione di essere finito in Francia o in Piemonte: un super-tradizionale Scarpariello napoletano, realizzato alla perfezione con uno spaghettone delle Gemme del Vesuvio mantecato alla perfezione con il pomodoro del Piennolo di Giolì ed un Parmigiano Reggiano di30 mesi.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

L’abbinamento consigliato per questa seconda parte della cena è stata una Barbera d’Asti Superiore DOCG 2019 “La Luna e i Falò”di Vite Colte, altro pregevole vino piemontese capace di combattere ad armi pari con le proposte dello chef, grazie ad una freschezza ed una acidità fuori dal comune.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Dopo aver dimostrato di non temere affatto il fattore-campo, giocando magistralmente con uno dei piatti più iconici della napoletanità, Simone Profeta è tornato al suo tema preferito, proponendo una interessante guancia di manzo cotta a bassa temperatura con purea di patate della Sila IGP.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Per poi chiudere la degustazione con una tartelletta di mela al caramello e zabaione al marsala in crema Chantilly.

La Locanda del Profeta (Na), un'esperienza fuori dagli schemi

Un’esperienza certamente fuori dagli schemi, proposta da uno chef che ha le carte in regola e l’umiltà necessarie per catturare l’attenzione dei buongustai.

L’unica condizione è che si convinca di poterlo fare puntando non solo sulla ricerca di materie prime pregiate e sulla padronanza delle tecniche cottura, ma dando anche la giusta importanza alla ricerca di soluzioni più efficaci nella presentazione e nel bilanciamento dei suoi piatti, anche se questo dovesse comportare uno snellimento della gamma di offerta quotidiana.

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