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La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

Bonus filiera, indennizzi, ristori e meno tasse nella protesta dei ristoratori alla Regione Campania

La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

Sempre più vicini alla scadenza dell’attuale decreto ministeriale e le voci di un nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile si fanno sempre più incessanti. A quanto pare le nuove misure saranno in continuità col Conte bis, seguendo “la linea della prudenza” come ha detto il ministro Speranza. Insomma la strada sarebbe quella di continuare a differenziare le misure sul piano regionale, agendo in modo proporzionale alla situazione di contagio di ciascun territorio.

Ben 5 regioni con oltre il 30% delle terapie intensive occupate, l’Rt che si appresa a superare la soglia del valore 1 e la variante inglese che pare essere in corsa per divenire prevalente hanno portato il ministro Speranza a dichiarare che “non ci sono le condizioni per allentare le misure di contrasto alla pandemia”, così il nuovo Dpcm coprirà anche le vacanze di Pasqua, fino a martedì 6 aprile.

Gli allentamenti con il nuovo Dpcm quindi dovrebbero essere minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, nonché il distanziamento.

La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

Intanto già da questa settimana anche le ordinanze sul cambio di fascia delle varie regioni saranno operative dal lunedì "per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi”, ha detto Draghi.

Il premier ha deciso di coinvolgere costantemente le Regioni e informare prontamente il Parlamento per consentire a deputati e senatori di presentare i loro suggerimenti. Si punta inoltre a comunicare con largo anticipo ai cittadini le decisioni prese dal governo. Un’altra novità, decisa per rendere più veloce l’erogazione dei ristori, è la scelta di aprire la cabina di regia politica di Palazzo Chigi, in cui si prendono le decisioni per il contrasto alla pandemia, anche ai ministri economici.

Ad allentarsi immensamente sono dunque le speranze per le possibili riaperture serali nell’ambito della ristorazione, nonché la ripresa delle attività per palestre e piscine, cinema, teatri e musei. Nonostante il pressing di associazioni di categoria, governatori e Lega, l’apertura serale dei ristoranti in fascia gialla non sembra imminente. Le Regioni sperano ancora di ottenere l'ok alla riapertura fino alle 22, in zona gialla, ma il parere negativo del Cts incide. Se non verrà concessa, i locali dovranno chiudere entro le 18 con l'obbligo di limitare la presenza allo stesso tavolo a quattro persone e con la sola possibilità di consegna a domicilio o asporto nelle ore successive; mentre in zona arancione e rossa solo delivery o asporto.

Martedì 23 febbraio a Roma c’è stata una fortissima protesta pacifica da parte dei rappresentati della ristorazione provenienti da Toscana, Umbria, Veneto, Lombardia e Campania. Non si parlava di soli titolari ma di rappresentati della intera filiera dagli sponsor ai fornitori. Un gruppo di migliaia di persone deciso a volerci capire di più, pronto a farsi sentire ma che voleva in primis ascoltare come e quando si sarebbe intervenuti con un programma serio di organizzazione.

La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

Abbiamo sentito Emiliano Vetromile, proprietario della “Trattoria Scugnizzi” a Napoli e co-founder del ristorante pizzeria “Ciao Totò” a Tenerife, presente all’incontro a Roma di martedì e in rappresentanza di TNI Campania:

“Si è trattato di un modo pacifico e rispettoso per far sentire la nostra presenza, un segnale della nostra voglia di collaborare in tutti i modi perché non pretendiamo riaperture forzate piuttosto vogliamo organizzazione e rispetto. Abbiamo profondo riguardo per quella che è la situazione sanitaria e immensa considerazione per i numeri delle vittime e delle persone che soffrono. Vogliamo solo essere trattati con la dignità che meritiamo, smettere questo tira e molla, stroncare questo giocare con le nostre vite perché dietro ognuno di noi ci sono una famiglia e dei figli, i nostri dipendenti con le annesse famiglie, il nostro sacrificio, il nostro credere in un lavoro che ci strappa da casa in giorni di festa.”

Cosa è accaduto in definitiva a Montecitorio?

“Siamo riusciti ad avere un incontro con un rappresentante del nostro governo, nel caso specifico è sceso ad incontrarci Salvini. Premetto che non mi è stato mai simpatico, anzi, ma almeno preferisco chi ci mette la propria faccia. Destra o sinistra a noi poco interessa, quel che ci importa è che si prendano provvedimenti a livello nazionale per il nostro settore. In tanti sono rimasti a Roma con una incredibile organizzazione di tende da campeggio e sostentamento e lì rimarranno fino all’emissione di bonifici che se non avverrà ci rivedrà a manifestare lunedì prossimo; noi siamo tornati a Napoli, molto stanchi ma con l’idea di organizzarci per farci sentire al palazzo della nostra regione Campania.”

La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

So che avete organizzato una manifestazione pacifica per domani, venerdì 26 febbraio, giusto?

“Sì. Incontro alle 9 di domattina, venerdì, a Palazzo Santa Lucia. Vogliamo cercare di coinvolgere quante più persone del comparto Horeca per provare ad intavolare una discussione più seria e capire quali sono i metri di valutazione attuati di regione in regione tenendo presente che in questo momento, nonostante i contagi, noi in Campania ci troviamo in arancione e la Lombardia invece è in zona gialla. Nasciamo come manifestazione pacifica per dare seguito alla manifestazione a Roma, insieme al gruppo della Toscana principalmente, cercando di portare avanti un dialogo coerente nell’ottica di portare alla luce alcuni punti salienti delle nostre problematiche e soprattutto capire se il nostro Governatore abbia intenzione di strutturarle al meglio o anche se volesse chiudere tutto almeno che sia indennizzi, ristori e bonus filiera. Domattina saremo tutti uniti, con rappresentanti della ristorazione da tutta la Campania: hanno infatti già dato adesione colleghi della provincia di Caserta e di Salerno.”

La ristorazione non può mollare: la protesta a Napoli del TNI Campania

Quali sarebbero le richieste?

“In primis che De Luca non ci metta i bastoni tra le ruote: siamo stanchi di ascoltare frasi del tipo “siete corsi nei locali a mangiare pizze e quant’altro? E ora vi prendete la chiusura!” associandoci strettamente all’aumento dei contagi. Noi non meritiamo tutto questo! Inoltre a Roma siamo diventati una massa critica ed è giusto che ciò che diciamo abbia un peso. Stiamo facendo un qualcosa che credo debba fare tutto il settore dell’Horeca: farsi sentire, perché dopo un anno è insostenibile. Vogliamo un tavolo in cui si possa davvero capire quali sono le modalità e le scelte e vogliamo avere voce in capitolo soprattutto se c’è questo genere di confusione e non adattamento: siamo stati ristorati nemmeno per la metà dei pagamenti in tasse che ci hanno richiesto; paghiamo tasse sulla base dei dati di aprile 2020 senza conteggiare che in questi ultimi 12 mesi per ben 8 mesi non abbiamo visto un coperto, pur continuando a sostenere affitti, spese e adeguamenti; non abbiamo sgravi per piccole aziende che sfortunatamente sono andate a prendere vita poco prima della pandemia e dunque si ritrovano a dover versare senza essere aiutate; da non dimenticare che il 31 marzo scade il blocco dei licenziamenti e quello ci porterà al collasso come settore e come nazione perché si ipotizzano riduzione del 20-30% di personale e non è possibile dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista: pensa che il nostro motto è #NATIPERASSUMERE!

Dunque non c’è organizzazione né programmazione e posso dire, avendo un locale a Tenerife, che la differenza è abissale in l’Italia.”

L’appuntamento è per domani mattina alle ore 9 a Palazzo Santa Lucia, ecco il post di Emiliano Vetromile:

Eccoci qua. Siamo pronti. Avete l'occasione per dimostrare che il comparto HORECA è al collasso, letteralmente allo stremo delle forze e con un futuro nero davanti a sé. Senza programmazione, senza controlli sul territorio, senza ristori sensati non si va da nessuna parte. Mi farebbe piacere vedere soprattutto #fornitori e #dipendenti perché noi siamo nati per #assumere!È la nostra occasione, non la sprechiamo. Probabilmente non ne avremo altre. A testa alta, altissima!!!”

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