"La variabile del tempo sarà determinante, almeno fino ad ora, non c’è stato nessun segnale concreto e importante da parte delle Istituzioni". Alberto Zampino
Alberto Zampino amminstratore delegato del Pastificio Gentile fa il punto della situazione.
Alberto Zampino, amministratore delegato di Pasta Gentile. Il Pastificio Gentile, fondato nel 1876, è uno degli storici opifici artigianali che hanno reso la città di Gragnano famosa in tutto il mondo per la sua pasta. Lo abbiamo raggiunto per conoscere il suo punto di vista sull'emergenza sanitaria ed economica in cui tutti siamo coinvolti, come affrontare questa fase? Cosa dovremmo aspettarci dal futuro?
Ecco quanto ci siamo detti:
Allora Alberto, cosa pensi di questo momento?
Stiamo vivendo un momento che diventerà storia per i nostri figli, un periodo che fa paura e genera ansia, ma ciò che mi preoccupa maggiormente in questa strana quotidianità è l’incertezza. Sono di natura ottimista, in questi anni ho preso decisioni che dall’esterno potevano essere considerate folli, ho spinto l’azienda a intraprendere progetti ambiziosi, ho sempre creduto che per raggiungere importanti obiettivi fosse necessario rischiare. Oggi mi sento come immobilizzato proprio dall’incertezza, dalla consapevolezza di non sapere fino a quando saremo tutti in balia delle decisioni di qualcun altro, che siano le istituzioni o la comunità scientifica.
Incertezza, quali misure stai adottando nel quotidiano per trovare una "stabilità"?
Ci ha fatto paura da subito la possibilità del contagio e dopo aver posto in essere tutte le condizioni necessarie per salvaguardare la famiglia e i nostri dipendenti siamo stati travolti con prepotenza da un’altra questione: il lavoro. La nostra azienda è cresciuta negli anni ponendo sempre il rispetto e la tutela dei dipendenti alla base dei valori condivisi. La mia personale preoccupazione è per loro e per le loro famiglie, per un’economia che è pervasa proprio da quell’incertezza di cui parlavo prima. La situazione in Italia è preoccupante e lo è anche nel settore agroalimentare, nonostante non abbia subito danni dall’inizio, come avvenuto in altri comparti.
Come sta vivendo il mercato delle pasta la crisi economica che imperversa in tutti i settori?
La domanda di pasta nel mercato nazionale e internazionale è alta; è un bene di prima necessità che in dispensa diventa ingrediente fondamentale, quello che nutre e consola. Stiamo lavorando tanto, all’estero distribuiamo in circa quaranta paesi, che non hanno smesso neanche in queste settimane di ordinare.
Quali standard avete adottato per i vostri dipendenti e per offrire ai clienti un prodotto che soddisfi questo nuovo "bisogno di sicurezza"? Molti hanno addirittura paura di recarsi al supermercato in quanto potrebbero essere occasioni di contagio, e provano a non pensare a quanto avviene dietro le quinte, nelle grandi aziende dove il cibo viene prodotto e confezionato.
In azienda continuiamo a lavorare con gli stessi alti standard qualitativi di sempre, a cui si è aggiunto il maniacale rispetto di quelle che sono le disposizioni ministeriali, ma non solo. Abbiamo deciso di introdurre turni più flessibili per impiegare meno dipendenti, garantendo così distanze maggiori di due metri. Abbiamo “blindato” l’azienda: i dipendenti non entrano in contatto con nessun esterno, ci sono dei flussi rigidi per la circolazione dei prodotti verso il magazzino.
Molte aziende, che non hanno mai avuto esigenze specifiche di organizzarsi e rendersi visibili sul web, stanno creando i loro magazzini virtuali per arrivare direttamente al consumatore, a che punto è il Pastificio Gentile in questo campo?
I consumatori di Pasta Gentile hanno dimostrato in queste settimane grande attaccamento al marchio e gli ordini sull’e-commerce sono aumentati in numero e dimensioni. Per noi è stato un segnale emotivamente importante e non abbiamo perso occasione di ringraziare singolarmente ognuno di loro, rendendo l’apertura dei pacchi un momento di gioia, sperando potesse arrivare calore e affetto.
Ultima domanda, che aspetto ha il futuro?
Il futuro lo vedo roseo, ma come ho detto sono un inguaribile ottimista, che nei momenti che seguono la crisi vede solo grandi opportunità. La variabile del tempo sarà determinante, non sappiamo quando tutto questo finirà, è fondamentale, però, che ci sia una vera e propria coesione tra istituti finanziari, fornitori e consumatori. È una causa che deve essere abbracciata da tutti, ognuno deve sopportare e supportare una piccola fetta della crisi. Mi addolora dirlo, ma anche in questa occasione, almeno fino ad ora, non c’è stato nessun segnale concreto e importante da parte delle Istituzioni, non abbiamo certezze né garanzie. Sappiamo che ricadrà tutto sulle spalle degli imprenditori, il mio desiderio più grande ora è di sbagliarmi, ma sarà il tempo a darci una risposta.
Alberto Zampino, Pastificio Gentile