Le 3B del cocktail-simpatia proposto dai Commercialisti: Buongusto, Beneficenza e Business.
CommercialistiChef, 100 ricette dei commercialisti di Napoli per salvare il Paese
In tempi di grandi cambiamenti, come questo, si parla spesso della necessità di analizzare, valorizzare e ammodernare la “Brand Reputation”. Non vale solo per i prodotti, ma anche per i servizi, a cominciare da quelli professionali.
Nell’immaginario collettivo il Commercialista è quel professionista un po’ “senz’anima”, perennemente in giacca e cravatta, a cui spetta l’ingrato compito di dare ai propri clienti notizie (quasi sempre spiacevoli) sulle innumerevoli scadenze fiscali che li attendono.
In realtà, per le conoscenze di cui dispongono, anche al di fuori del campo tributario, i Commercialisti sanno che potrebbero fare molto di più per migliorare la propria immagine e rendersi più simpatici, per esempio supportando tante piccole e piccolissime Partite Iva artigiane a sviluppare in modo organico il loro business e allargare i loro orizzonti commerciali.
Fra tutti, i settori della produzione agroalimentare e della ristorazione sono in Italia fra quelli a cui viene unanimemente riconosciuto un grande potenziale di crescita, anche all’estero, per il semplice fatto di essere fra i soggetti più accreditati a rappresentare il Made in Italy nel mondo. Sono proprio questi però i settori più penalizzati dalla piccola dimensione delle imprese, quelli dove spesso mancano i presupposti culturali e manageriali necessari per crescere.
I coordinatori di Commercialisti Chef: Monica Montuoro e Vittorio Carlomagno
Ecco che allora, mettendo a frutto i momenti di ozio obbligato provocati dalla pandemia, alla fine del 2021 un gruppo di 45 professionisti, quasi tutti napoletani, coordinati da Vittorio Carlomagno e Monica Montuoro, ha deciso di lanciare un sasso nello stagno per provare a rivitalizzare la loro immagine sul mercato. Come? Liberandosi finalmente di giacca e cravatta e indossando una casacca da cuoco, per raccogliere un centinaio di loro ricette che l’editore Guida tradusse prontamente in un libro, dal titolo #CommercialistiChef.
Iniziata per gioco, l’iniziativa registrò in poche settimane un successo imprevisto e destò l’interesse di molti colleghi degli Ordini professionali di tutta Italia, dimostrando, ove mai ce ne fosse bisogno, quanto sconfinata sia in questo Paese la passione per i fornelli.
Risultato: nel giro di pochi mesi sono state raccolte altre ricette di tutte e 21 le Regioni italiane, che hanno dato vita ad un secondo libro, ancora più voluminoso del precedente, e hanno convinto ora gli autori ad organizzarsi formalmente come Associazione.
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La presentazione di questo secondo volume è avvenuta il 20 maggio scorso nei locali dell’editore Guida ed ha registrato una massiccia presenza degli autori, intervenuti da tutta Italia, isole comprese, sia in presenza che in collegamento online.
Nel libro c’è davvero di tutto, a conferma della pazzesca varietà di piatti regionali che fanno dell’Italia una miniera inesauribile di tradizioni gastronomiche. Tanto per citare le proposte provenienti dai quattro angoli del Paese, c’è per esempio la valdostana “Soupa a la valpelenentse”, a base di verza, fontina e brodo di carne, oppure il friulano “Lidric cul poc cu lis fricis”, un’insalata di cicoria croccante e guanciale, servita con polenta abbrustolita, e poi “Sa Burrida” cagliaritana, piatto freddo di pesce gattuccio, prima lessato e poi condito con aceto e con una particolare salsa a base di fegatini dello stesso pesce, o ancora le catanesi “Casarecce cu a sasizza e i caliceddi”, che sono una specie particolare di cavoletti amarognoli che crescono sulle pendici dell’Etna.
All’incontro ha presenziato anche Roberto Toro, Presidente del Banco Alimentare, a cui i Commercialisti hanno consegnato un altro assegno di 1.500 €, che si aggiungono ai 2.000 già devoluti in precedenza per acquistare beni alimentari per l’Ucraina.
Ma oltre a divertirsi ed a fare beneficenza, i commercialisti non hanno affatto dimenticato qual è il core business della loro attività professionale ed hanno annunciato, durante il convegno, alcune far le tante iniziative che da questo progetto stanno scaturendo.
Monica Montuoro, Roberto Toro e Vittorio Carlomagno
Già la prossima settimana l’Associazione è stata invitata a partecipare alla manifestazione Tuttopizza, e analoghi inviti sono giunti da Baccalarè e dagli organizzatori degli eventi programmati per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
In collaborazione con Franco Pepe, Enzo Coccia ed altri grandi artigiani della pizza, la nascente Associazione sta poi lavorando allo sviluppo di alcune farine non convenzionali, destinate alla formulazione di nuovi impasto che possano diversificare l’offerta di pizze di qualità.
E infine la chicca finale: Kiton, marchio fra i più prestigiosi dell’alta moda italiana nel mondo, che già da tempo ha adottato la strategia originale di coniugare lo stile dell’abbigliamento italiano con quello delle sue grandi tradizioni gastronomiche, ha proposto alla nascente Associazione di collaborare alla gestione del ristorante di Palazzo Kiton (ex Ferré) di Milano, che gode del coordinamento dello chef bistellato Nino Di Costanzo. E altri importanti marchi della moda si starebbero intanto candidando come partner dei Commercialisti Chef per l’apertura di altri 5 ristoranti.
In copertina: i "Commercialisti Chef" in Piazza dei Martiri (Napoli), crediti foto napolitody.it
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