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Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

Confini Restaurant a Pozzuoli (Napoli), il menù invernale

Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

Confini Restaurant

Via Napoli, 221 - Pozzuoli (Na)
Tel: 081 359 9202
Aperto dal martedì al sabato a cena; sabato e domenica a pranzo. Chiuso domenica a cena e lunedì.
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Quello tra Napoli e Pozzuoli, sebbene impercettibile, è già un confine.

Un attimo di respiro dal semaforo di Bagnoli al lungomare della città flegrea. Una pausa con vista Nisida dopo un'esplosione metropolitana senza soluzione di continuità. Il retaggio della Campania Felix sopita e poi, periodicamente risvegliata da bradisismo e terremoti. Perchè, del resto, Napoli e i napoletani hanno una vitalità sismica nell'anima difficile da mettere a tacere. L'arteteca impressa nel Dna di un territorio sempre con lo sguardo proiettato verso l'esterno, cosmopolita ma mai fagocitato dalle altre identità. Rimasto, in altri termini, ben saldo entro i suoi confini.

E proprio questo è il nome che, nel luglio 2022, nacque dalla volontà di tre giovani imprenditori, Antonio Ippolito, Giovanni Conturso e Carmine Ferrara, che decisero di creare un locale elegante con una cucina internazionale in cui proporre le pietanze del mondo rivisitate in chiave campana.

Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

L’idea di fondo, che si vuole trasmettere, è quella che non esistono confini nel cibo e che le tradizioni possono essere sapientemente miscelate: esperienze, in altri termini, ma senza melting pot.

A interpretare attualmente questa esperienza “world wide” è il giovane Giorgio Vanacore.

Classe 1998, si diploma in Cucina presso l’Istituto Alberghiero “Rossini” di Napoli; durante gli anni di studio, oltre a lavorare saltuariamente presso alcuni ristoranti, partecipa a diversi progetti scolastici, tra cui la manifestazione presso l’Ambasciata della Repubblica Italiana di Rabat, in Marocco.

Il suo stile ha forti radici nella cucina tradizionale napoletana - e lo si vedrà da alcuni piatti proposti in occasione della presentazione del menù invernale.

Un background non solo "accademico" quello di Vanacore, entrato nel vivo della sua carriera al "Bu.Co", fino ad iniziare, poi, un percorso autonomo al ristorante “Liquid House”. Nel 2022 inizia la sua esperienza lavorativa presso il ristorante “Confini”, dove da poco ricopre il ruolo di chef.

Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

Impegnativa ma rassicurante,

quasi a mettere a proprio agio rispetto ai guizzi che man mano caratterizzano il percorso, l'entrèe con mousse di ricotta, anacardi e miele: come a casa, evoca vagamente atmosfere siciliane. Orizzonti ben più a portata di mano rispetto a quelli iberici, a evocare una fase della vita di Antonio, o, ancor di più, giapponesi, in copione meno consolidato.

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È una perfetta tapas la "Mozzarella stories", sfera di mazzancolla blu ripiena di mozzarella di bufala con emulsione di pomodorini del piennolo, zeste di limone, erba cipollina e crostini di pane al timo, servita in abbinamento con il Soave Classico Inama Doc 2022.

Più estrosa la ventresca in shabu, di produzione propria: fresca l'idea della tirados di tonno servita con olio bollente aromatizzato a ricordare in salsa ponzu.

Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

Poi, spazio ancora a suggestioni iberiche con la croquetas vegetariana con fagioli, anacardi e lime, impanata con nachos e servita con salsa ajoli : in abbinamento, un Terre della Baronia Sicilia DOP Azienda Agricola G.Milazzo

Pozzuoli. Quando i "Confini" uniscono e... appagano

Piacevole rientro nei confini della napoletanità, con il bun con tonno scottato a sostituire egregiamente la classica salsiccia, con provola e friarielli.

Deviazione più coraggiosa, non solo a livello di accostamento ma anche di stagionalità, quella del gyoza alla nerano. Tuttavia, sa convincere e lasciare il segno.

Ed è proprio a partire da questo punto del percorso che si è intravista in modo ben più chiaro, anche rispetto alle portate precedenti, la capacità dello chef Vanacore di virare anche su una proposta più strutturata.

Ed eccone uno corposo e godurioso: il "pump king", la consistenza cremosa della zucca avvolge gli sconcigli ed addolcisce il gusto deciso dell'olio al coriandolo.

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Decisa anche la sapidità della triglia fritta ripiena di provola con friarielli e salsa terijaki: d'uopo l'abbinamento con il Nero D'Avola Sheradazè Donnafugata.

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Chiusura degna di un percorso in crescendo: ecco "La Vita", vaso di cioccolato fondente, mousse di cioccolato fondente guanaja, crumble di cacao, sale e fiori edibili. Fuori menù una deviazione sui panettoni di Emilio Soldivieri.

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