Roberta Esposito vince ilpremio miglior pizzaiolo per la Guida Identità Golose 2023: ecco perché!

Aversa, Roberta Esposito de La Contrada si aggiudica premio miglior pizzaiolo Identità Golose 2023

La Contrada

Piazza Marconi, 14 - Aversa

Tel: 081 811 1700

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Poche ore fa è stata presentata la Guida di Identità Golose 2023 e durante l'evento il premio miglior pizzaiolo è andato a Roberta Esposito de La Contrada.

Questo mi ha reso molto emozionata. Vi spiego perché.

Roberta Esposito è la pizzaiola de La Contrada ad Aversa e no, quanto andrò a scrivere non vorrà sottolineare a chi legge il successo di una donna (manco fosse na cosa rara) nè il suo ruolo in una professione in cui gli uomini bla bla bla (è ovvio che gli uomini siano più affini ad un lavoro che è davvero faticato se fatto per bene, dunque come lo fa Roberta). Io vengo con questa mia dirvi che la Esposito mi rende fiera in qualità di sua sostenitrice da sempre, come cliente che - con famiglia - da oltre 30 anni sceglie la qualità (sempre prima di ogni cosa) de La Contrada.

Il ristorante pizzeria La Contrada rappresenta un pezzo di storia per Aversa e per gli (agro)aversani,

un importante manifesto e di cultura culinaria (nasce come ristorante e propone cucina tipica prevalentemente regionale) e di cultura artistica (per la bellissima sede in se e per la localizzazione in città, nella pizza in cui si è svolto per decenni il mercato cittadino a pochi passi dal centro storico). Il nome La Contrada probabilmente nacque per celebrare origini toscane del padre di Roberta, fondatore del locale.

Eppure è grazie a questa nuova era in cui Roberta e Alessio hanno preso stabilmente le redini del ristorante di famiglia che La Contrada si è fatta conoscere ben oltre il confine regionale. I riconoscimenti fioccano, soprattutto quelli evidenti a tutti: i clienti tornano e ritornano.

Negli ultimi anni il locale è esploso come pizzeria con Roberta che ha saputo mettersi al comando con convinzione e umiltà, che ha saputo trascinare e portare in alto l’intero progetto da quell’angolino nascosto e stipato che era il suo spazio di lavoro. E non solo: ha saputo credere e motivare quel talento di Alessio, suo fratello più piccolo ma dal cuore ancora più grande, colui che ha saputo mettersi anche da parte per un bene maggiore, per la crescita del locale di famiglia e che ora come ora corre sempre più incontro ad una cucina sensibile al territorio e volta ad una identità che nome fatta di ego(ismi/centrismi) bensì di lavoro di squadra, di sapori di casa che però sanno distinguersi.

Perché questo è quello che succede a La Contrada: ti accoglie una famiglia che ti elegge padrone di casa.

E questo è così tangibile che non serve siano Roberta o Alessio o la Santa signora madre degli Esposito (sono almeno più 25 anni che la ricordo personalmente seduta a quella scrivania a praticare la vera accoglienza che oramai ci siamo tutti dimenticati), basta ci sia (Gae)Tano a ricevere o Maja ad avvicinarsi al tavolo con un sorriso o Fabio a salutare dal forno tra una pizza e l’altra: tutti qui sono parte di un meccanismo che nella sua spontaneità gira alla perfezione.

Per darvi un’idea vi riporto le prime parole di Roberta dopo il premio conferitole da Identità Golose:

“Due cose da dire o meglio da scrivere in merito:

PRIMO -Non mi aspettavo questo riconoscimento,ma in generale non me li aspetto mai, perché penso di dover fare ancora tanto per arrivare a certi livelli e quindi sembra quasi che arrivi tutto così presto quando io non mi sento ancora all’altezza di niente;

SECONDO - non esistono risultati individuali, nessuno vince da solo, se oggi vivo questa soddisfazione lo devo in primis a mio fratello lo chef de La Contrada Alessio Esposito che mi aiuta costantemente a creare. Lo devo al mio staff quello che oggi è il più forte di sempre e agli occhi che tutelano il mio lavoro da una vita Tano Ricciardiello manager e maitre de La Contrada, a mia mamma che ancora oggi mi seleziona il basilico perché io sto fuori di testa, a Maja Rutka un onore per noi averla in sala e al mio braccio destro Fabio Petriccione che crede nel mio progetto dalla prima volta che ha incrociato i miei occhi. “

Roberta ha il merito di oleare con costanza questo meccanismo,

lei che iniziato come sommelier non poteva che ripartire dai profumi che sprigionano colori. Ecco allora il rinnovamento della sua pizza: inconfondibile a naso, anche ad occhi chiusi; intensa prima ancora che addentata; vivace già solo leggendola.

Chiamarle pizze femminili è un togliere forza, coraggio, colore, perseveranza e dignità al lavoro di Roberta degli ultimi 7 anni. Sono pizze ragionate, dinamiche e che danno valore al percorso perché in continuo evolversi.

Questo è il motivo per cui sono emozionata per Roberta Esposito: perché è una donna che non si ferma, che mette un conto la sua fallibilità, che accetta le sfide tutti i giorni, che non insegue la perfezione bensì l’armonia, che riconosce l’importanza del gruppo tanto da stimolarne l’indipendenza.

E allora vi rilancio qualche pensiero (con video)che ho dedicato a Roberta non molto tempo fa:

“Roberta non fa storytelling, non racconta dei suoi sacrifici, non ricorda insistentemente al mondo che è una donna (e che quindi paradossalmente ma innegabilmente troppo spesso deve investire una bella fetta di tempo a dare dimostrazioni che al maschile verrebbero date per scontate), non posta foto di fila o sold out, non esibisce premi (che anno dopo anno si succedono tra riconferme e aggiunte) e addirittura (le due cose che più adoro) non ostenta la sua vita e non spettacolarizza la sua ossessione (vera).

DUNQUE

Roberta non sembrerebbe essere una pizzaiola… ma forse lei non lo sa e quindi continua a sfornare pizze meravigliose che hanno il vero e proprio profumo del ritorno a casa perché stringono la mano alla tradizione quasi a farsi guidare in percorsi che ti portano lontanissimo."

GALLERIA FOTO PIZZE

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