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"SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA" la ricetta per il successo di Salvatore Scamardella

Salvatore Scamardella miglior bartender d'italia World Class competition 2019 Diageo cocktail

"SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA" la ricetta per il successo di Salvatore Scamardella

Di solito quando si sente  “il Miglior” o “la Miglior” come pure “il Più Buono”, “la Più Buona” e così via, per un estremo PATRIOTTISMO italiano, pensiamo sempre che sia qualcuno o qualcosa molto lontano da noi, distanti anni luce dalla nostra “geolocalizzazione”: estero.

Sì perché sentire parole come “il Miglior!” o “la Miglior!” a meno che non si parli di noi stessi, c’è questa tendenza tutta italiana a discreditare l’operato di un nostro vicino, compaesano o concittadino o addirittura a non vederlo né considerarlo minimamente...forse proprio perché “troppo vicino?!”

E questo, ahimè!, è la causa di tanti freni, di tanti rallentamenti, di tanti paradossi, di mancanza di spirito di “gruppo”, di collaborazione, che ci porta a programmare tour gastronomici o “alcolici” esteri ma mai a considerare quello che abbiamo intorno.

Ad aver, come primo campanello di risposta/scelta, sempre il LONTANO e rimaner ebri rispetto al VICINO.

Qualcosa di simile è capitata anche al mondo dei bar, cocktail bar, i drink ed i barman. Abbiam sentito cose del tipo: “iI migliori sono gli inglesi! La Miglior scena dei cocktail si trova lì…si trova qui..”

Ragazzi...l’Italia pur essendosi mossa (forse) un passo dopo altri posti, ha e sta costruendo un background in questo ambito di tutto rispetto.

Sì perché la passione e la ricerca di molti professionisti sta cambiando radicalmente la qualità del prodotto, del servizio e dell’ambiente.

La cura per i dettagli la stiamo osservando (magari senza accorgercene) giorno dopo giorno ed il cambiamento inizia ad essere evidente già soltanto dando uno sguardo alle bottigliere del nostro bar di paese, a come i neon son diventate luci più calde ed intime, a come il bicchiere non porta più la vetrofania dello sponsor, a come inizia ad esser più complesso ordinare una semplice tonica.

Da Nord a Sud, in tutto lo stivale e senza distinzione regionale, sfatando i miti che possono esserci, "the revolution has begun".

E da campano posso dire che c'è un forte fermento regionale e un duro lavoro è stato fatto e si sta facendo qui in maniera molto seria.. e per cercare l'eccellenza e la qualità non è più necessario far chilometri, prendere aerei o treni, cambiar nazione o regione...basta scendere sotto casa.

Sarà ancora dura far capire alle persone che bere un cocktail non equivale ad ubriacarsi. Come pure che un cocktail non è solo “un intruglio” di alcolici. Perché ricordiamolo: un buon cocktail lo è davvero solo quando NON lo si sente, ovvero quando la nota alcolica è smorzata da una serie di sfumature aromatiche che lo rendono rotondo, uniforme.

Dietro un buon drink si nasconde una grande ricerca ed una visione molto precisa, una filosofia. L’impresa più grande è nascosta nella cura dei dettagli con cui quel drink è pensato, costruito e servito.

Salvatore Scamardella, miglior Bartender d’Italia, questo lo sa benissimo.

"SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA" la ricetta per il successo di Salvatore Scamardella

-Ciao Salvatore, come stai vivendo questa pausa?

Questa pausa la sto vivendo bene, è risaputo che noi bartender passiamo poco tempo a casa e questa pandemia mi ha dato la possibilità di passare più tempo con la mia famiglia e dedicarmi ad un altra delle mie passioni: la cucina.

Comunque anche in quarantena non sono mai stato fermo perché ho partecipato a tanti incontri sia con scuole di formazione che con Diageo per delle Social Cocktail Week.

-Parlami di te, della tua storia e di come lo scorso anno sei arrivato a vincere la “Diageo Reserve World Class 2019” che ti ha incoronato “Miglior Bartender d’Italia”.

Sono nato a Pozzuoli in una piccola città vicino a Napoli, il bar è sempre stato la mia passione e da bambino iniziai un lavoro insieme a mio padre ed imparai prima di ogni cosa a fare il caffè.

Non passa molto tempo e capisco che è giunto il momento di fare il passo successivo, imparando a preparare i cocktail ho fatto molte esperienze importanti nella mia città dove ho continuato a studiare e ad essere ispirato dai grandi nomi del bar, uno in particolare è Dario Comini, ma dopo aver capito che era tempo di fuggire sono stato adottato dalla "Milano da bere".

Da quel momento ho iniziato a mettere in gioco il mio modo di miscelare.

Il mio mix parla di gastronomia, non del mix inteso come l'uso di tecniche di cottura che usano i grandi chef, ma ha il desiderio di andare oltre e usare quali sono gli ingredienti usati quasi esclusivamente per i piatti e trasformarli in Homemade per il bar e provare a reinventare il piatto allo stato liquido. Con grande determinazione ho continuato a lavorare e sono arrivate molte soddisfazioni, far parte della rivista Bargiornale entrando nel Drinkteam ed entrare nei primi 10 bartender d'Italia da Barawards Bargiornale per 3 anni fino a vincere l'ambito premio nel 2019 nello stesso hanno con un po' di fortuna è arrivata anche la vittoria di World Class Italia.

Ora sono tornato a Napoli, a Castellammare di Stabia.

Il posto dove lavoro come barmanager, si chiama Piazza Vanvitelli.

Half lab half bar, dove la sperimentazione fa parte del gioco e dove l'ispirazione del menu è un viaggio di spirito attraverso gli chef più influenti del mondo, tutto questo tra evaporatori rotanti, sonicatori e maturatori.

Credo che mi abbia fatto vincere World Class tutto quello che c'è prima del giorno della vittoria, quindi tutti i sacrifici fatti da me e la mia famiglia, che anche quando volevo mollare mi hanno detto “provaci e si te stesso!”

Per vincere World Class insomma ci vuole SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA.

"SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA" la ricetta per il successo di Salvatore Scamardella

-Quest’anno la World Class è stata rimandata causa Covid19. Come hai preso la cosa considerando che è tra le gare più ambite per I bartender di un certo livello?

Il rimandare la competition in primisi credo mi abbia dato lo scettro per un altro anno..."scherzo".

Tralasciando l'ironia della prima frase, credo sia un qualcosa di molto grave perchè World Class non è solo una gara tra bartender ma è un momento di condivisione, un esperienza che permette di creare nuovi legami di amicizia e di collaborazioni lavorative che ti aiutano a vivere meglio questo lavoro.

Chi partecipa a World Class entra a far parte di una grande famiglia e quando la tua famiglia sta male non puoi fare a meno di notarlo e questo fa male.

-Ho notato che i tuoi drink hanno forti legami con il passato e in particolare modo con i ricordi. Inventerai qualcosa che immortali e/o richiami anche questo periodo di pandemia?

I miei drink più che al passato, sono legati ai ricordi e alle esperienze che vivo quotidianamente.

Se creerò un drink che immortali questo momento?

Credo proprio di sì, ma che lo ricordi in modo ironico, cercando di trarre da esso qualcosa di simpatico che mi sia capitato, e che faccia pensare a questo periodo come un pensiero ormai lontano.

"SACRIFICIO, STUDIO & FORTUNA" la ricetta per il successo di Salvatore Scamardella

-Immaginiamo di aver superato tutte le restrizioni e che si ritorni a (ri)vivere come ai vecchi tempi. Come immagini il futuro della tua professione e come pensi cambierà il feeling tra barman e cliente?

Credo che il futuro della mia professione non sia incerto e che in breve tempo si ritorni alla normalità.

Anzi penso che l'unica cosa che penalizzi il mondo dell'ospitalità sia l'impossibilità economica (quindi un problema di tasca e non di testa).

Per quanto riguarda il feeling con i clienti credo diventi ancor più intenso "grazie" a questo piccolo momento di astinenza da bar.

-Il tuo drink preferito?

Old Fashioned, un mix di zucchero, angostura bitter, acqua e whiskey, (questo è il link con il drink della nuova codifica). Molto deciso e diretto apparentemente semplice ma molto complesso al palato.

-Dal tuo profilo Instagram è emersa un’altra passione durante questa quarantena: la cucina. Gli impiattamenti son da stellato quasi. C’è nell’aria qualcosa ancor non sospetta?!?

Si, la cucina da sempre è la mia passione.

Ho lavorato e collaborato con molti chef, studio molto dai libri di cucina di chef stellati e non....forse più che da quelli da bar.

Se c'è qualcosa di ancor sospetto??

Dopo il tuo complimento direi che posso pensarci...

“A place to dine, a glass of wine a little late romance
It's a chain reaction
We'll see the people of the world coming out to dance

'Cause there's music in the air
And lots of loving everywhere
So gimme the night, give me the night”

Ed un'altro weekend è ormai alle porte. Salvatore è l'esempio che il nostro "VICINO" vale e fa grandi cose. Se iniziassimo a tagliar la siepe e ad osservarlo e, perchè no, iniziassimo ad incoraggiarlo di più elogiandolo per le sue qualità, il cambiamento potrebbe iniziare ad essere più rapido e tanti altri"vicini" uscirebbero fuori.

La sete inizia a farsi sentire d'altronde è venerdì!

Old fashioned? Mmm, buongustaio il barman eh?!

Fanne due Salvatò!!

Ci vediamo il prossimo venerdì.

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