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Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

Su Pistiddu, storia dei dolci tipici della Sardegna in occasione della festa di Sant'Antonio Abate

Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

Bellissimi i capolavori dolciari che prepara Giulia Sedda di Orotelli - una giovane artista de Su pistiddu, .

Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

Su pistiddu è un dolce che si prepara nella zona centrale della Sardegna, principalmente nella provincia di Nuoro, a Dorgali, Orotelli, Orgosolo, Oliena e Orosei.

Veniva preparato in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, tra il 16 ed il 17 gennaio, e nel magico contesto della notte del 16 gennaio, quando tutto il paese veniva illuminato da giganteschi fuochi, alimentati con enormi cataste di legna, a volte con legni di piante aromatiche, preparati per invocare gli interventi favorevoli del Santo, o, prima dell’avvento del cristianesimo, di altre divinità. Un rito di sicura origine pagana, poi rivalorizzato e rinominato dalla religione cattolica.

Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna
Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

I partecipanti che stazionavano davanti al fuoco, raggiungevano l’euforia bevendo vino e mangiando su pistiddu. Il fumo emanato dal fuoco veniva osservato con attenzione, nelle sue innumerevoli forme, per cercare di intravedere favorevoli auspici.

Su pistiddu è un dolce rotondo di pasta violada (impasto di semola e strutto), o altrimenti chiamata pasta suitta, decorata e lucidata, ripiena di sapa di mosto, o sapa di fichi d’India (a Orani), o di corbezzolo, o di melacotogna, o di fichi), o miele (a Orotelli), addensata con semola grossa o farina di mandorle e insaporita con scorze di arancia, zafferano, cannella e noce moscata.

Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna
Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

Su pistiddu prende il nome dalla semola grossa o dalle mandorle tritate grossolanamente che vengono utilizzate per addensare la sapa.

Ridurre il grano in semola grossa o le mandorle in farina grossa, prende in sardo il nome: pistiddare, faghere a pistos (dal latino pistare, pestare, schiacciare).

Su pistiddu di Giulia Sedda: il dolce rito della Sardegna

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